Alberta scrive “Oggi la Giornata Mondiale della Sindrome di Down, voglio dedicarla a:
– quelli che “i ragazzi hanno bisogno di socializzare” ma non hanno mai insegnato loro a farlo con i compagni diversamente abili e in passato li hanno lasciati giorni interi davanti i videogame
– quelli che “con la DAD i ragazzi non sono educati e non studiano” ma non li hanno mai seguiti in presenza riconoscendone le difficoltà e aiutandoli
– quelli che “la scuola non va chiusa” e al contempo lasciano anche i figli in giro a fare assembramenti per far contagiare meglio i loro compagni corretti dentro e fuori classe;
– quelli che “la scuola va chiusa” e però mandano in giro i figli con i figli di quelli di cui sopra;
– quelli che “come è difficile tenere i bambini in casa” improvvisamente scoprendosi genitori a loro insaputa.
E poi una dedica speciale ai tanti, troppi, che si sentono privati della libertà perché non fanno un aperitivo, una pizza, o perché sono costretti a stare in casa ed occuparsi dei figli senza aiuti e al contempo lavorando: a questi signore e signori vorrei dire che ci sono persone, genitori-caregiver, che fanno sempre, da sempre e per sempre tutto questo e anche di più. Senza aiuti, spesso senza speranze, con tanti sacrifici e rinunce, ma con dignità, sorriso e amore.
E allora buona giornata a voi, eterni immaturi, eterni frignoni, eterni figli invece che genitori.
E buona giornata a voi, ragazzi “nostri” che avete dimostrato invece in questa pandemia, semmai ce ne fosse ancora bisogno, come si vive , come si cresce, dando a tutti un esempio da seguire”.