TERMOLI. Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal vescovo Gianfranco De Luca ai consacrati e consacrate della diocesi in occasione della giornata per la vita consacrata.
“Carissime Consacrate e Carissimi Consacrati nella Chiesa di Termoli Larino.
Facendo seguito alla lettera diffusa dal Prefetto della Congregazione per la vita consacrata, vi raggiungo qualche giorno prima della giornata a voi dedicata.
La vostra vita è luce che risplende e testimonia l’infinito Amore di Dio per l’umanità.
Io celebrerò la Santa Eucaristia con i consacrati e le consacrate presenti nella Concattedrale di Larino, dove sto in visita Pastorale.
Invito i Parrocchie delle parrocchie dove siete presenti a dare rilievo e spazio, nella celebrazione della Messa, alla vostra presenza e chiedo a voi, per quanto è possibile, rendervi presenti con il rinnovo della vostra professione religiosa.
Vogliamo insieme ringraziare Dio per il Dono che siete, pregare per la vostra perseveranza e far risaltare la bellezza e la preziosità della vita consacrata.
Certo viviamo un momento segnato dal distanziamento e dalle conseguenze psicologiche e sociali della pandemia che stiamo attraversando.
La nostra appartenenza a Gesù Cristo e la comunione con Lui sicuramente supera il distanziamento al quale siamo costretti. Siamo nel mezzo della tempesta, ma Lui è con noi, sulla stessa barca. Vogliamo rinnovare questa certezza della fede e lasciarci provocare dalle sue parole: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?” (Mc 4,41).
Grazie perché ci siete e soprattutto Grazie per la testimonianza che date in questo tempo che, pur limitando le nostre azioni, non vi ha visto in ritirata, ma vi vede in prima fila, nel servizio educativo e assistenziale e nella presenza nella vita pastorale delle nostre comunità parrocchiali.
Anche l’impossibilità di trovarci mensilmente, non ha certamente ridotta la temperatura della nostra vita spirituale e soprattutto l’aspirazione alla fraternità di cui come consacrati e consacrate siamo chiamati a essere sempre più testimoni e fermento.
Proprio in questo tempo di pandemia ci è stata donata da Papa Francesco l’Enciclica Fratelli tutti, spero abbiate avuto la possibilità di cominciarla a leggere in ogni comunità, ma essa è una chiamata forte alla fraternità universale e in questa impresa voi siete sicuramente in prima fila come segno profetico e testimonianza viva.
Insieme alla Enciclica Papa Francesco ci ha consegnato, proprio in questo tempo, l’Anno dedicato a San Giuseppe e l’Anno da vivere per la interiorizzazione della Amoris Laetitia.
Ricentrare il nostro servizio educativo e formativo sulla figura del padre, così assente nella nostra cultura, e la nostra azione pastorale sulla famiglia, in special modo quelle ferita dalle varie forme di sofferenza.
Non abbiamo tempo di lasciarci abitare da paure e scoraggiamenti, di starci a a guardare allo specchio e di rintanarci nelle nostre ferite. Siamo, in Gesù e con Gesù, inviate a prenderci cura dell’umanità che ci sta accanto, e ognuno di noi, lo può fare, mettendo in gioco se stesso.
Chiediamo a Maria la sollecitudine e la solerzia che la portò ad incamminarsi verso la casa della cugina Elisabetta, e a San Giuseppe il coraggio e la docilità di accogliere ed entrare da protagonista nel Sogno di Dio.
Vi saluto col cuore pieno di gratitudine, e vi assicuro il ricordo e la comunione nella preghiera”.