LARINO. Questa volta, l’artista larinese Adolfo Stinziani insieme al collega Daniele De Gregorio, presenta anche se stesso e una sua opera. E noi di Viaggio nel Molise pubblichiamo con piacere il suo nuovo intervento che, come gli altri, illuminano di arte le nostre pagine, ma soprattutto ci danno modo di pensare ad altro, a qualcosa di bello, alle manifestazioni artistiche che fanno grande la nostra regione anche in questo tempo sospeso.
“La rassegna Molise Art degli artisti del Caperam (Catalogo Artisti Permanenti Molisani) si svolge tuttora in contemporanea al Municipio di Termoli e in quello di Larino. Sono tanti gli artisti molisani che propongono le loro opere, oltre alle due che oggi presentiamo, per cui vi invitiamo a visitare personalmente le mostre negli orari degli uffici comunali.
L’artista emergente Daniele De Gregorio di origini larinesi risiede a Termoli, ha frequentato il Liceo Artistico e ha proseguito gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia.
“Evanescent rose” è l’opera che espone al Palazzo Ducale di Larino, sede del Municipio.
E’ un gioiellino artistico-artigianale di fattura contemporanea. Infatti l’artista, nella sua realizzazione, ha sostituito allo scalpello e alla sgorbia ( i classici strumenti per l’intaglio) un arnese di nuova generazione, il plotter, ma anche il materiale con cui si esprime è moderno, un foglio di forex 100×100.
L’opera rappresenta una rosa in 3 D, ed è anche provvista di una luce interna, di fatto è una scatola quadrata dello spessore di 10 cm, che può essere illuminata, rendendo così un’atmosfera molto soft che evoca un caldo ed elegante salotto e un invito al sogno. Il colore nero della rosa intagliata valorizza maggiormente questo lavoro, che ci appare come un “ricamo a giorno”.
La rosa, inedita nella sua rappresentazione, ed esteticamente molto valida e gradevole, non esclude il suo significato : è il fiore che da sempre è il simbolo per eccellenza dell’amore, della devozione, dell’ammirazione, della bellezza e della perfezione.
Il suo bocciolo, dall’analisi effettuata dall’artista, è stato sezionato e stilizzato, per poi essere proposto a grande scala, attribuendo ad esso diverse caratteristiche, artistiche e funzionali (un quadro lampada), un bocciolo che irradia la sua luce, che è pura bellezza.
Adolfo Stinziani è un’artista e poeta autodidatta, ha conseguito la laurea in Scienze e Conservazione dei Beni Culturali antichi, moderni e contemporanei, e nella mostra di Larino espone con l’opera “Wild Flowers”.
Questo lavoro (85X85) è tecnicamente un polimaterico complesso, è stato realizzato ex novo, il telaio è di robuste assi di pino, al centro uno scasso col fondo colorato di argento accoglie quattro fiori stilizzati. L’opera nasce da una poesia, scritta dall’artista in un particolare periodo di vita e di percorso artistico.
Cerca conforto il cuore malato, e il ricordo è nel sangue.
Nella pioggia hai camminato, solo.
Solleva al cielo lo sguardo
e l’ansia si placa in un tepore di pace.
Nel vento contrario hai remato, sfinito.
Bianche nuvole diradano e si fanno cielo,
un volo composto di anime.
Nel sole ti culli ancora di ricordi
e talora ne rifuggi, come una talpa,
il buio e il silenzio acquietano il sangue.
Il sangue attende la cenere
per farsi puro e rigenerarsi,
spenti saranno gl’impetuosi pensieri.
La terra attende il seme che germoglia.
Il cuore che tenta il non ricordo
gioca le sue carte colorate,
sorride alla vita
e negli occhi indulgenti e sereni,
splendono perle di luce.
Pubblicata nella Collana “Sentire”, by Pagine, Roma, 2014
Pochi sono i colori scelti per quest’opera, ma tanto il lavoro e i materiali per ottenere una studiata texture che rende il tutto tattile, vero, quasi scultoreo. Uno scasso centrale nel quadro evoca una finestra che fiorisce, o meglio rifiorisce in quattro fiori selvatici, essi appartengono a una natura primordiale, arcaica e sono lontani da ogni riferimento antropomorfico. Il numero quattro, ricorrente nell’opera, non è un caso: il formato quadrato e i fiori, fanno si che l’artista si ritrova volutamente in presenza dei quattro elementi della natura. Elementi che uniti nel corpo dell’uomo danno la vita, per poi separarsi e tornare nel cosmo, dopo la morte.
Nella rappresentazione di questi quattro elementi non si esclude un quinto elemento, l’etere, che completa l’opera e che si concretizza nella “finestra” al centro del quadro.
La materia si libera , lì nel centro del lavoro, e trova conforto e sollievo nello spirito, in quella ariosa finestra, che analogamente al significato di anima è qualcosa che rende vitali, un respiro che è sinonimo di vita. Una forza vitale incomparabile, che certamente è distinta dalla materia ma che tuttavia influisce e non poco su di essa, e che l’artista rappresenta con una “finestra della quinta essenza”.
Adolfo Stinziani