Nell’ultimo comunicato stampa della Regione Molise si legge che: “Gli ospedali di Larino, Venafro ed Agnone al momento non si aprono perché dai sopralluoghi effettuati risulta che le apparecchiature che un tempo venivano impiegate per la rianimazione non sono utilizzabili perché incomplete per quel che occorre una terapia intensiva nell’ambito delle attuali prescrizioni”.
Nel frattempo però, apprendiamo dalla stampa nazionale che i Governatori di diverse altre Regioni stanno riaprendo ed adeguando le strutture sanitarie chiuse (Agropoli, Villa D’Agri, Orvieto, Sezze, Valdobbiadene, ecc…) e potenziano quelle attive per meglio fronteggiare l’emergenza Corona Virus, senza tener troppo conto dei vincoli di bilancio e delle regole imposte dal codice degli appalti. Lo Stato, con la sospensione a livello europeo del patto di stabilità, rimborserà, una volta superata l’emergenza, tutte le spese sostenute dalle Regioni in questo periodo. In Molise, invece, sembra che si stiano rispettando ancora i vincoli di bilancio imposti dal decreto Balduzzi, quello stesso decreto che sembra abbia portato in tutta la penisola al declinio della sanità pubblica favorendo quella privata, quello stesso decreto che ci sta imponendo di chiedere, in mancanza di alternative, a medici neolaureati di entrare in campo per combattere una vera e propria guerra, quello stesso decreto che sembra abbia ridotto le strutture sanitarie pubbliche Italiane ad essere le più arretrate d’Europa e quello stesso decreto che ha lasciato i nostri Medici senza “armi” con cui combattere.
In alcune Regioni, non in Molise, altri programmano di fare tamponi a tutti per isolare gli asintomatici, seguendo il modello Corea, procurandosi apparecchiature e forniture sanitarie in modo autonomo. In Molise, non ci si può permettere di emulare tale modello perché pare che non ci siano tamponi a disposizione, anche se c’è chi precisa che a mancare siano i reagenti atti ad analizzare tamponi ed il personale capace di rispondere ad un’eventuale richiesta così elevata.
Dal canto nostro, speriamo che il governatore Toma possa seguire le orme dei suoi “colleghi” e garantire alla popolazione molisana un servizio sanitario adeguato all’emergenza corrente e non solo.