LARINO. Quanta umanità, quanta professionalità, quanta cura. Ci siamo fermati per una ventina di minuti a riprendere l’inizio dei trasferimenti dei pazienti positivi al Covid della Rsa.
Quello che possiamo riferire, al di là di tutte le considerazioni, al di là dei perché, è che abbiamo visto e possiamo raccontare una storia che nella sua drammaticità ci parla però di un’attenzione particolare che tutti gli operatori coinvolti hanno messo in campo per consentire di rendere meno traumatico il trasferimento a Venafro dei nonni.
Abbiamo visto, portare sotto braccio una nonnina e l’abbiamo sentita cantare e gli operatori accompagnarla nel canto. Certo non sappiamo cosa abbia mai potuto capire, ma siamo convinti che per la nonnina quel viaggio verso Venafro in compagnia di un’altra anziana era forse soltanto un modo per uscire dalla Rsa in un orario insolito.
Ci siamo fermati e dobbiamo sottolineare quanta dignità e cura sono state riservate alle due nonnine salite con i propri piedi sull’ambulanza della Croce Rossa.
Lo ribadiamo, non tocca a noi, esprimere giudizi sulle modalità di trasferimento, sui perché scegliere Venafro piuttosto che adibire un’ala del Vietri, queste considerazioni le lasciamo alla politica e all’organizzazione dell’azienda sanitaria, noi non possiamo che augurare il meglio ai nonni e augurarci di rivederli presto a Larino.
Mentre scriviamo è arrivato anche il nuovo bollettino dell’Asrem. Oggi su 658 tamponi eseguiti ci sono soltanto 36 nuovi positivi in Molise.
Purtroppo ancora due decessi. Tre ricoveri in malattie infettive a fronte però di 5 dimissioni.
Tornando alla Rsa di Larino, al termine dei nuovi trasferimenti a Venafro, abbiamo appreso che sempre questa sera sono già tornati due ospiti negativizzati.
Da procedura trascorreranno un periodo transitorio all’Udi per poi tornare nella residenza sanitaria. Giovedì altro controllo (tamponi) prima a Venafro e poi a Larino. Procedure ferree – volute dal direttore del distretto Giovanni Giorgetta – per ripristinare le condizioni ottimali sia per gli ospiti che per il personale.
Nicola De Francesco