LARINO. Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’associazione ViviLarino su quella che la stessa definisce “catastrofico ridimensionamento della sanità molisana”.
“Il catastrofico ridimensionamento sanitario messo in atto negli ultimi anni non ha prodotto il risultato sperato e cioè il pareggio di bilancio, anzi si continua a produrre un importante debito senza assicurare i servizi, neanche quelli contemplati nella nostra costituzione vale a dire i famosi LEA.
Il P.O. 2015/2018 ancora in vigore, per l’ex Ospedale Vietri fu attuato nel mese di giugno 2018 con la chiusura degli ultimi reparti per acuti declassandolo in Ospedale Territoriale di Comunità e dotandolo di alcune attività e servizi per l’assistenza territoriale concentrati in un unico edificio.
Alcuni servizi non sono mai stati attivati, 10 posti letto per la cura dell’Alzheimer (centro regionale per la cura e prevenzione), Attività ambulatoriale anche a carattere chirurgico complesso, 10 posti letto per la riabilitazione extra ospedaliera intensiva, e tutto questo con il benestare del nostro Sindaco autorità sanitaria sul territorio.
Non possiamo fare a meno di parlare di Covid 19, il numero dei contagi cresce ogni giorno insieme alla preoccupazione della popolazione consapevole di non trovare una adeguata assistenza in caso di contagio.
Il pressapochismo del nostro Presidente, rinunciatario della delega al potenziamento degli ospedali, coadiuvato dal D.G. Asrem, neo soggetto attuatore per i lavori da eseguire, ha creato ancora più confusione in un sistema sanitario regionale lacunoso e vulnerabile, e nonostante le risorse messe a disposizione dal ministero per la realizzazione di centri covid regionali e una grande offerta in termini di strutture sanitarie disponibili in regione, si persevera nel proporre chimeriche soluzioni.
ViviLarino ribadisce l’importanza di una adeguata assistenza sanitaria sul territorio, attivando i servizi indicati nel P.O. 2015/2018, e realizzando nel più breve tempo possibile un centro idoneo per fermare una pandemia che sembra non essere ancora sconfitta, ma che anzi ha ripreso il suo vigore”.