LARINO. Riportiamo integralmente la nota congiunta a firma del presidente reggente del Tribunale di Larino Michele Russo e del presidente dell’Ordine degli Avvocati Michele Urbano con la quale hanno inteso indire una conferenza stampa, per il prossimo 26 febbraio per “offrire un contributo informativo oggettivo e concreto sul funzionamento dei piccoli Tribunali ed in particolare del Tribunale di Larino, recentemente citato quale esempio di piccolo Tribunale che a causa delle sue ridotte dimensioni dovrebbe essere soppresso perché “… quando un Tribunale è piccolo è impossibile che funzioni”!
Ebbene, il massimo rappresentante dell’importantissima istituzione statale e l’esponente rappresentativo degli avvocati scrivono “E’ indetta per il giorno 26 febbraio, ore 10.30, presso il Palazzo di Giustizia di Larino, primo piano aula n. 1, una Conferenza Stampa nella quale saranno illustrati nel dettaglio i risultati raggiunti dal
Tribunale di Larino, che ne fanno un ufficio giudiziario che non solo funziona ma è divenuto un ufficio modello.
L’informativa pubblica si è resa necessaria per il rispetto dovuto all’impegno lodevolmente profuso in questi anni dai magistrati e dal personale amministrativo del Tribunale di Larino nonché al contributo di fattiva e leale collaborazione responsabilmente offerto dal Foro larinese attraverso una condotta processuale sempre improntata al rigoroso rispetto delle regole processuali e mai ostruzionistica, elementi tutti che hanno consentito il raggiungimento dei risultati sopra richiamati.
A mero titolo di anticipazione, si evidenzia che dai report statistici del periodo 2016/2024 emerge che il pesante arretrato iniziale è stato drasticamente abbattuto, tanto che alla fine del 2024 il Tribunale di Larino non solo ha realizzato e superato l’obiettivo intermedio di smaltimento dell’arretrato civile fissato dal PNRR, ma ha già raggiunto, con 18 mesi di anticipo, anche l’obiettivo finale di riduzione fissato per il 30 giugno 2026, avendo smaltito il 91% del procedimenti civili che, iscritti fra l’1 gennaio 2017 e il 31 dicembre 2022, erano ancora pendenti a quest’ultima data. Non solo. Come è noto, gli obiettivi del PNRR sono stati rimodulati al ribasso rispetto a quelli iniziali, rivelatisi per molti uffici eccessivamente onerosi. Ebbene, il Tribunale di Larino aveva raggiunto e superato già al 30 giugno 2023 – collocandosi fra i primi quattro Tribunali italiani per percentuale di riduzione dell’arretrato Cepej: cfr. report ufficiale DGSTAT Monitoraggio obiettivi PNRR primo semestre 2023 – l’obiettivo intermedio originario (riduzione del 65% rispetto al dato baseline del 31 dicembre 2019) fissato per il 31 dicembre 2024 e a quest’ultima data ha ridotto del 94%, rispetto al dato baseline originario del 31 dicembre 2019, i procedimenti ultratriennali. Altrettanto incisiva è risultata l’azione svolta nel settore penale, nel quale, nonostante il rallentamento dovuto alla pandemia, le pendenze sono state più che dimezzate rispetto al periodo iniziale: GIP/GUP -79%; dibattimento monocratico -52%; dibattimento collegiale – 55%.
Il valore dei suddetti risultati si apprezza ancor più considerando il carico di lavoro pro capite accertato dal Ministero della Giustizia in occasione dell’ultima revisione delle piante organiche dei magistrati: difatti, dalla “Relazione tecnica sul progetto di determinazione delle piante organiche del personale di magistratura di merito” del 17 dicembre 2019 risulta che il Tribunale di Larino registrava nel rapporto Iscritti Totale (media triennio 2016-2018) su Organico un valore (805) superiore alla media nazionale (662). Ciò ha determinato, secondo la valutazione concorde del Ministero della Giustizia e del CSM, l’aumento di una unità dell’organico dei giudici.
In otto anni il Presidente del Tribunale ha dovuto gestire due assenze – in tempi distinti – per maternità e cinque trasferimenti; attualmente è in corso una nuova assenza per maternità ed è sopraggiunta la scopertura del posto di Presidente del Tribunale (che il dott. Russo ricopre in regime di reggenza, essendo scaduto il periodo massimo di permanenza nel medesimo posto direttivo), seguita dal trasferimento di un giudice (il sesto). Eppure, non si è mai dovuto fare ricorso all’applicazione di magistrati di altri uffici per comporre i collegi né per altre esigenze, con la sola eccezione dell’applicazione del magistrato distrettuale per
la sostituzione di una delle tre colleghe che in tempi diversi sono state assenti per maternità (negli altri due casi non è stato possibile, per la vacanza del posto di magistrato distrettuale, usufruire di tale strumento istituzionalmente dedicato, fra l’altro, a fronteggiare proprio le assenze per maternità). E ciò nonostante il pesante carico del collegio penale, che alla fine del 2016 presentava una pendenza di quasi cento processi e che nel corso degli otto anni dal 2017 al 2024 ha registrato una media annua di iscrizioni di 38 processi. Queste ed altre informazioni sul tema saranno illustrate, con il corredo di prospetti statistici, nel corso della Conferenza Stampa, nella quale il Presidente del Tribunale e il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati saranno disponibili per rispondere ad eventuali domande dei Giornalisti intervenuti”.