LARINO. Nella più bella piazzetta del centro storico frentano, quel Largo delle Rose ombelico del mondo del paese vecchio dove si era soliti incontrare il calzolaio ed il canonico, la ‘gattara’ ed il venditore di latte, in questo spazio urbano che fonde e confonde il presente con il passato, nella notte dei Calici di Stelle, l’associazione Gruppo Animatori Centro Storico ha voluto premiare con il Rosone d’Oro il dottore Napoleone Stelluti, cultore e promotore della Larino che fu, testimone perenne per le nuove generazioni della grandiosità di una città che dal passato continua a prendere linfa per proiettarsi al futuro.
Serata emozionante ed emozionale accompagnata dall’ottima musica del gruppo dei ‘CLANDestini’, quella organizzata dall’associazione guidata da Lorenzo Di Maria andata in scena nella serata dell’8 agosto. Una serata dove si è saputo mixare la notte delle stelle accompagnata dai calici di vino dell’azienda Serra del Parco con la consegna del premio ‘Rosone d’oro’ ad un larinese che ha saputo scrivere pagine importanti di storia, ha saputo con la sua professione, con la sua passione fissare a futura memoria i fasti della Larino di un tempo, farsi promotore della bellezza della sua città, inventarsi un Carnevale che oggi si fregia di essere carnevale storico italiano.
Il tutto con i sapori della terra di Molise, delle aziende che anche in questa edizione hanno collaborato per fare in modo che la serata riuscisse sotto ogni punto di vista.
Il clou della serata, naturalmente, è coinciso con la premiazione dell’amico Napoleone Stelluti accompagnato per l’occasione dalla moglie e dai suoi figli con le rispettive famiglie, dai suoi due nipoti a cui, lui, ha voluto dedicare questo riconoscimento pubblico con quel suo ‘praticamente’ intercalare che lo contraddistingue. Ad Aristide Vitiello il compito di leggere il curriculum di Napoleone (che riportiamo), a Di Maria quello di spiegare il premio ancora una volta opera dell’artista larinese Valeria Vitulli mentre a Giulio Pontico, vincitore della passata edizione, quello di consegnarlo. Un grande applauso di sottofondo a far da cornice alla premiazione, un applauso che ha voluto sottolineare come l’aver assegnato a Stelluti l’edizione 2024 del Rosone d’oro sia stata ampiamente condivisa dalla gente, da quella gente che magari leggendo una delle tante opere scritte e prodotte da Stelluti avrà sicuramente appreso qualcosa di nuovo sulla propria città.
Da parte della redazione congratulazioni di cuore all’amico Napoleone, auguri da parte di chi hai voluto, allora sedicenne, scegliere come attore per fargli indossare i panni di un famoso avvocato, come Cicerone, per difendere Cluentio nella trasposizione scenica della famosa orazione dell’arpinate, uno dei tanti lavori di cui Larino ed i larinesi devono ringraziarti.
Curriculum premiale di Napoleone Stelluti:
Il nostro premiato nasce a Larino nel 1948. Studia arte a Isernia e a Firenze dove ottiene il Diploma di Magistero d’Arte nel 1971. Negli anni immediatamente successivi, organizza mostre di pittura e grafica in tutto il territorio regionale e frequenta il corso di formazione per operatori culturali presso la Biblioteca Provinciale di Avellino. Dal 1976 al 2000 è animatore culturale della Biblioteca Comunale “Bartolomeo Preziosi” di Larino e l’Ufficio Cultura del Comune. Non smette mai di studiare: nel 1985 si laurea in Lettere Moderne presso l’Università “D’Annunzio” di Chieti e frequenta il corso post-universitario per Catalogatori antropologici e culturali presso l’Università del Molise. Ottiene moltissimi riconoscimenti e premi, tra i quali ricordiamo il Premio di Cultura, nel 1997, conferito dal Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi, la nomina a Ispettore Onorario ai Beni Archeologici di Larino dal 2006 al 2009 per volere del Ministro Rocco Buttiglione, e la nomina a Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2016 con decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Innumerevoli sono le iniziative culturali pensate e realizzate dal nostro premiato nel corso della sua vita lavorativa. Si ricordi, a puro titolo di esempio, il notevole impulso organizzativo dato al Carnevale Larinese ai suoi albori negli anni Settanta. Altrettanto innumerevoli sono le sue pubblicazioni, pietre miliari per lo studio e la conoscenza della storia e del patrimonio della nostra città.
Il suo Mosaici di Larino, del 1988, rappresenta la ricognizione più puntuale sui pavimenti musivi d’epoca romana rinvenuti a Larino ed è ancora oggi un testo ricercatissimo dagli studiosi del settore. Carri & Carrieri di San Pardo 1990/1991, pubblicato nel 1992, è un libro che conserviamo tutti gelosamente nelle nostre case: un approfondimento su San Pardo, sui mille dettagli della sua tradizione, sulla sacralità del carro, ma soprattutto una fotografia di un piccolo pezzo della storia plurisecolare di questa festa straordinaria e in particolare dei suoi protagonisti. Poi ancora, nel 1997,
Epigrafi di Larino e della Bassa Frentania 1 e Il vol., altro testo imprescindibile sul nostro patrimonio archeologico, con uno studio in appendice sull’importante senatoconsulto di Larino. Monete della zecca di Larinum, Frentrum e Pallanum, nel 2009, pubblicato su una rivista internazionale nel 2011 e ampliato infine nel 2015, è il caposaldo degli studi di numismatica antica in questo territorio. E sempre a proposito delle nostre tradizioni più importanti, nel 2019 pubblica Storia del Carnevale larinese.
Ha curato poi l’organizzazione e la successiva pubblicazione degli atti di un importantissimo Convegno nazionale sulla Pro Cluentio di Marco Tullio
Cicerone tenutosi coi massimi esperti del campo a Larino tra il 4 e il S dicembre 1992. Ha curato inoltre la raccolta Pilone: 100 anni di fotografie a Larino (2002), la ristampa anastatica nel 2003 di Larino, considerazioni storiche sulla città di Larino di Giandomenico e Alberto Magliano. E’ autore di Adriano Lualdi: musicista e compositore, una gloria di Larino (2000), di Tipografi a Larino e nel Basso Molise (2000), della Passio Sancti Primiani, dramma sacro in quattro atti con corteo storico (2004) e di L’opera di Enzo Puchetti scultore (2018). La passione per la nostra biblioteca lo spinge a pubblicare in merito diversi testi, tra cui ricordiamo la raccolta Dedicato a Bartolomeo Preziosi, per il quarantennale della Biblioteca Comunale “B. Preziosi”, “, nel 2018. Tra le altre pubblicazioni, ricordiamo in ultimo, sempre del 2018, Il Palazzo Ducale di Larino, una raccolta di scritti e di studi su uno dei nostri simboli storici, politici e architettonici.