La vita del dubbioso è come la vita dell’innamorato. Se fate del pensiero un’attività amorosa, per certi versi erotica, ne vivrete molte di più.
LARINO. Successo per la prima serata, della prima edizione del Festival della Filosofia in Molise. Gli organizzatori, ossia l’amministrazione Puchetti, il presidente del consiglio Franco Rainone, l’avevano definito come “un esperimento audace ma fondamentale perché fondamentale è, in questi tempi, tornare a riflettere sull’esistenza, sul presente, sul senso delle cose, insomma tornare a parlare di filosofia”. Ebbene, l’audace esperimento è pienamente riuscito ed ha trasformato una serata estiva, nella magnifica location del parco antistante il villino Petteruti-Romano, in una piacevole aula sotto le stelle dove il filosofo Matteo Saudino, BarbaSophia ha richiamato un pubblico eterogeno ad ascoltare la sua lectio magistralis sull’importanza del dubbio che deve animare le persone, muoverle dallo stato di calma perché si possa intraprendere la strada che porta alla verità.
Una serata, dove grazie all’organizzazione della Pro Loco e dell’azienda agricola Serra del Parco di Floriana Di Vito, il giardino, di quella che fino al terremoto del 2002 era la sede storica dell’Istituto Agrario, si è trasformato in location ideale dove, deliziare prima il palato con l’aperitivo creato per l’occasione, poi ascoltare la musica passata al sax dal talentuoso Giovanni Manuel Di Carlo, ed infine deliziare la mente con la lezione del filosofo e youtuber, Saudino che ha letteralmente conquistato la folta platea, dove ed è bello sottolinearlo, erano presenti tantissimi liceali.
Da Socrate a Kant, passando per Hegel e Platone, per Agostino, Pascal e Cartesio: sono stati tantissimi i filosofi citati dal professore Saudino, ma prima della sua lectio, è toccato al primo cittadino portare il suo intervento di saluto, mentre a monsignor Antonio Sabetta introdurre il tema della serata, ossia il dubbio. A lui spiegare come non esista conoscenza senza dubbio. Come non esista riconciliazione senza dubbio, di come lo stesso investa il sapere ed il sapere ultimo. “Il dubbio è l’anima del pensiero meditante. Ognuno di noi ha bisogno del dubbio in questo tempo dei post e del post perché dubitare è un atto di rivoluzione che ci salverà”.
Il professore Saudino che, insegna filosofia al liceo Giordano Bruno di Torino dove è nato nel 1974, da sempre autodefinitosi come “un dissidente di coscienza e un militante attivo nei movimenti per la pace, nelle campagne per ridurre le spese militari e contrastare la precarizzazione del lavoro e della vita”, dopo aver ricordato di essere giunto in Molise per la prima volta ha esordito affermando “Dubbio e verità vanno a braccetto. Le persone che dubitano cercano la verità. In un’epoca del post tutto, soltanto la tecnologia ha migliorato la nostra esistenza eppure alla domanda se siamo felici, se stiamo bene non sappiamo rispondere. Dovremmo stare meglio eppure ci troviamo di fronte ad un tasso altissimo di suicidi soprattutto dei ragazzi. Tutto questo perché siamo fragili. Questa la caratteristica del nostro tempo. Serve saper convivere con la fragilità ed i dubbi. Viviamo una libertà che prima non c’era. Abbiamo tante sicurezze, eppure qualcuno continua a ripetere ‘un tempo si stava meglio’. Vedete non serve rimpiangere il passato e la filosofia ci può riportare ad avere strumenti per vivere meglio, perché convivere con i dubbi ci aiuta a vivere.
Non possiamo fare come l’asino di Buridano”, non possiamo fermarci di fronte a due alternative altrettanto valide e non decidere se scegliere l’una o l’altra. Dobbiamo avere delle capacità di scegliere. Io vorrei che un ragazzo russo avesse meno certezze di quelle che gli ha imposto Putin. Perché vedete se c’è qualcuno che ci indica la strada, questo qualcuno ci elimina i dubbi. Ed i dubbi, il dubbio muove la storia, ci ha portato all’evoluzione. Platone costruisce certezze perché ha vissuto nel mondo del relativismo. Il dubbio è difficile da gestire. Il fatto che noi dubitiamo è una certezza quindi pensiamo. Eppure oggi assistiamo ad una popolazione che non è felice perché ha rinunciato a mettere sotto i riflettori del dubbio le proprie esistenze. Oggi prevalgono i pensieri ‘Se tu hai e non sei crolli’. Oppure, se hai dei dubbi sei un fallito. La gente non vuole i dubbi perché dovrebbe mettere in discussione la propria vita.
Di fronte a tutto questo ecco il valore della filosofia che indirizza il senso della vita. “Se viviamo in una società con il dubbio allora ci avviciniamo alla democrazia. Il dubbio è il concime della libertà. Dove ci sono i fondamentalismi non c’è il dubbio, la verità si può trovare attraverso la critica ed il dubbio. Dobbiamo, dunque, esercitare il dubbio per poter poi scegliere. Iniziare la ricerca anche se neanche in punto di morte saremo in grado di capire realmente chi siamo. Ma dobbiamo muoverci perché colui che non dubita è fermo. Solo chi si mette in moto e dubita pensa ed il pensiero è la forma migliore di amore, viaggiando è meglio che stare fermo. La vita del dubbioso è come la vita dell’innamorato se fate del pensiero un’attività amorosa, erotica ne vivrete molte di più”.
Abbiamo cercato di seguire tutta la splendida lezione del professore, piacevolmente sorpresi di come, in questa sera d’estate, c’è ancora gente che vuole mettersi in cammino, dubbiosa e che ha scelto di camminare, perché fermarsi non serve, a meno che uno non creda di saper già tutto. E, ribadiamo, vedere tanti ragazzi presenti è sicuramente quel quid in più che mancava alle manifestazioni culturali estive a Larino. In loco poi, proprio loro, come tanti altri presenti, hanno potuto acquistare, grazie alla Libreria Frentana, i testi di Matteo Saudino e fermarsi con l’autore per la classica foto ricordo.
Evento di successo. Preludio a nuove edizioni che, per volontà degli organizzatori, vedranno coinvolte anche le scuole a partire dal prossimo anno scolastico.