di Vincenzo Di Sabato
GUARDIALFIERA. Domani, primo giugno, e domenica 2 giugno a Guardialfiera, ancor più splendido in un intreccio secolare di fede e di storia. «Se nello stesso giorno ricorrono più festività, si celebra quella che nella Tabella dei giorni liturgici, occupa il posto superiore». E’ la rituale “occorrenza e concorrenza” che regola la classe anche delle feste mobili le quali non hanno un giorno prefissato nel calendario. Così che, per quest’anno, la solennità della “Porta Santa” di Guardialfiera – la cui ricorrenza è storicamente fissata al 2 giugno – debba dar posto a quella del Corpus Domini. E la celebrazione, dunque, sarà anticipata al 1° giugno, includendola alla Festa di San Gaudenzio, Patrono della città. Ma chi è San Gaudenzio? E’ un giovane architetto che, al tempo dell’Imperatore Vespasiano, è affidato l’incarico di progettare /”‘Anfiteatro Flavio”, definito molto più tardi “il Colosseo”, per le sue colossali proporzioni.
Nel martirologio romano, San Gaudenzio risulterebbe fra i santi del primo secolo; e – come per gli altri vissuti agli’ albori del cristianesimo – non si hanno notizie copiose e certe. E’ sicuramente un martire. E’ un “testimone di Cristo”. Nella “Guida ai Misteri e Segreti di Roma” (Sugarno Ediz. 1980, pag 76) così narra Lengfelow (poeta americano deceduto nel 1882): «è opinione diffusa che l’architetto del Colosseo si sarebbe chiamato Gaudenzio. E, perché svelatosi cristiano, fu ricompensato con l’essere gettato vivo fra le bestie feroci”.
Nello stesso libro a pag. LXXIV, Mario Spagnai, parlando del Marchese de Sade in visita a Roma, afferma: «Dodicimila ebrei realizzarono il Colosseo in un solo anno, sotto la direzione di un <infelice>, che rallegrò con il suo stesso supplizio, uno dei primi spettacoli che vi furono allestiti». Le sue poche spoglie, astutamente sottratte alle belve, furono recuperate dai cristiani e riposti in arcosolio nelle Catacombe di Priscilla a Roma. Soltanto nel 1751 Papa Benedetto XIV, destato dal Capitolo Diocesano guardiense, ne decretò il dono, e le reliquie furono traslate fino a Guardia da frati zoccolanti, allorché la “Porta Santa” rappresentava già un evento di grande rilevanza spirituale, una tappa significativa che – con il lucro delle Indulgenze Plenarie Perpetue, permetteva e che permette ai fedeli di scoprire tutta la forza e la tenerezza dell’amore misericordioso del Padre. Le ante bronzee della “Porta Santa”, saranno comunque spalancate a beneficio spirituale dei pellegrini e dei fedeli, anche nel giorno del Corpus Domini fino alla Messa Vespertina delle ore 18.