COMUNICATO STAMPA
LARINO. Riceviamo e pubblichiamo la nota prodotta da ben 24 associazioni di Larino che dopo aver appreso la notizia del finanziamento da quasi due milioni di eruo per istituire un Museo archeologico a Palazzo Norante di Campomarino cosi scrivono: “Abbiamo appreso da poche ore la notizia, rilanciata dalle testate molisane, di un finanziamento di circa 1,8 milioni di euro finalizzato all’apertura di un Museo Archeologico a Campomarino. Il Sen. Della Porta e l’On. Lancellotta, si legge nel comunicato stampa, “ringraziano il Governo Meloni e, in particolare, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che, ancora una volta, hanno dimostrato la vicinanza del Governo al Molise”.
Fermiamoci subito. Forse il Senatore e l’Onorevole non sanno che lo stesso Ministro Sangiuliano è autore di un decreto (il DM 161/2023) che fissa un tariffario per l’utilizzo delle immagini e degli spazi dei siti ministeriali. Per esempio, impone al Comune di Larino di versare al Ministero una tassa fissa di almeno 5400 euro per ogni evento (gratuito) che volesse organizzare al centro dell’arena del suo Anfiteatro. A proposito di conoscenza delle esigenze dei territori e di vicinanza del Governo al Molise… Ma andiamo avanti con la lettura del comunicato.
“Questo importante finanziamento renderà finalmente fruibile un palazzo stupendo, come Palazzo Norante, che diventerà un importante polo culturale per l’intera Regione”. E veniamo a noi, partendo da alcune premesse fondamentali.
Innanzitutto, gli autori di questo comunicato nulla hanno contro la città di Campomarino e sono consapevoli e felici delle tante iniziative culturali che prendono piede nel comune costiero. La fruizione di Palazzo Norante, inoltre, e il suo rilancio come polo culturale regionale è senz’altro auspicabile per l’intero territorio. Ciò detto e premesso, un finanziamento volto a rendere il Palazzo Norante di Campomarino un Museo Archeologico non è una conquista ma la più lampante denuncia dell’assenza totale di visione della politica molisana.
Partiamo dai fatti. In Basso Molise, ad oggi, non esiste un Museo Archeologico propriamente detto. Esiste, ad esempio, il Museo Civico di Palazzo Ducale a Larino, sede di tre mosaici di epoca imperiale, uno dei quali unico al mondo. Ma si tratta di un piccolo, benché importante, antiquarium, non elevabile a Museo Archeologico. Un Museo Archeologico vero e proprio però, nella stessa Larino, sarebbe dovuto nascere già da un bel po’. Si tratta del Museo della Civiltà Frentana di Villa Zappone. Un progetto di cui si parla, atti alla mano, dagli anni Novanta; un progetto finanziato a più riprese, partito e poi bloccato, impantanato da dieci anni nelle lungaggini burocratiche, paralizzato dalle scarse risorse umane della Soprintendenza; un progetto che, ad oggi, non vede ancora nulla di concreto all’orizzonte.
Eppure Larino, per valori storici e tracce archeologiche, meriterebbe senza dubbio una musealizzazione di questo tipo. Musealizzazione in cui, per esempio, potrebbero confluire i reperti di rara bellezza scoperti da Adriano La Regina nel sito di Torre Sant’Anna, tuttora chiusi a chiave nei bunker della Soprintendenza. La presenza dell’unico Anfiteatro visibile e visitabile della Regione Molise, tre millenni di storia impressa nelle pietre, nelle tessere musive, nelle epigrafi, nelle cronache romane, nelle orazioni ciceroniane, nei manuali di storia antica non bastano, ad oggi, a regalare a Larino il Museo Archeologico che merita. L’antica Larinum, infatti, rappresentava il capoluogo di un intero territorio, crocevia di civiltà e commerci, punto d’incontro di Dauni e Frentani, città che dava il nome a un intero popolo, quello dei Larinates, municipium romano e così via. Eppure, la Soprintendenza, con quattro custodi destinati a questo sito, non riesce tutt’oggi a tenere aperto il Parco Archeologico anche la domenica. Lo sdegno dei turisti, che a Larino arrivano soprattutto nei festivi, è tanto, ma la legge impone cinque custodi per la turnazione, e l’arrivo del quinto, al momento, non è previsto. Possibilità di promozione del nostro Anfiteatro: zero.
D’altro canto, nel territorio dell’attuale Campomarino, città per altri versi ricchissima di storia, peculiarità e potenzialità, rarissimi sono stati finora i ritrovamenti archeologici. Vi è un piccolo e interessante insediamento arcaico, ma ritrovamenti di questo tipo esistono in tutto il Basso Molise: da Larino a Ururi, da Casacalenda a Montorio, da San Martino a Portocannone, da Termoli a San Giacomo degli Schiavoni a Guglionesi e così via. Non si vuole sminuire alcunché e tantomeno ci si vuole schierare contro l’apertura di un museo a Campomarino: conosciamo la sua storia e ben vengano iniziative volte a valorizzarla! Ma alcuni quesiti sono legittimi e l’assenza di programmazione politica centrale è più che evidente e, secondo noi, va denunciata.
La prima domanda che ad esempio ci poniamo è: con quali reperti sarà allestito il Museo Archeologico di Campomarino? Nel comunicato stampa si fa riferimento generico a “rinvenimenti archeologici di notevole importanza giacenti nei depositi della Soprintendenza del Molise”: non sarà che i reperti provenienti dall’antica Larino, dopo aver riempito le teche del Museo Sannitico di Campobasso, andranno a riempire quelle del Museo Archeologico di Campomarino, lasciando sguarnite, ancora una volta, le sale di quella Villa Zappone che si erge a poche centinaia di metri dal sito del loro ritrovamento? E poi, siamo sicuri che la Soprintendenza del Molise sia stata consultata su tale proposta? Cosa ne pensa?
Si badi, con questo comunicato non vogliamo essere fraintesi o schedati come meri campanilisti. Vogliamo denunciare, lo ripetiamo, l’assenza totale di lungimiranza politica. La nostra politica è sempre prona al tornaconto elettorale, ma risulta radicalmente incapace di fare programmazione, anzi, ancor peggio, di conoscere il territorio che pure l’ha eletta.
Il Basso Molise è un meraviglioso spicchio di terra, che dalle alte colline si getta nell’Adriatico. Ha tutto: storia, cultura, eventi, arte, cibo, paesaggio, tradizioni, aria buona, mare limpido, capacità di accogliere. Ci si riempie da anni la bocca con quella che resta la parola chiave per lo sviluppo di questo territorio: fare rete. E nel momento della distribuzione dei fondi, puntualmente questa rete si intreccia, si buca, o viene semplicemente ignorata per meri interessi elettorali. Eppure da un punto di vista turistico, il Basso Molise è di una schematicità sconcertante e fare rete sarebbe davvero facilissimo: Termoli e Campomarino come punti di riferimento balneari, Larino come punto di riferimento storico-culturale, una cornice di comuni attorno come punti di riferimento per il turismo lento, quello dei borghi, del paesaggio, delle tradizioni e dell’enogastronomia. Tutto nel giro di 30 chilometri. E invece che si fa? Anziché investire risorse in progetti in grado, magari, di rendere più accogliente il lungomare di Campomarino, di valorizzare la Pineta e i siti naturalistici, anche di riqualificare lo stesso Palazzo Norante per mostre, eventi e quant’altro, si decide di finanziare una nuova cattedrale nel deserto, ignorando completamente la paralisi in cui versa da decenni, a pochi chilometri di distanza, un progetto analogo di musealizzazione archeologica, vittima della burocrazia e, soprattutto, del disinteresse della classe politica molisana, quella regionale e quella parlamentare.
Le Associazioni di Larino non si pongono dunque in contrasto con un finanziamento statale che giunge a un altro Comune: facciamo parte della stessa terra, le guerre tra poveri non ci interessano e ogni centesimo che arriva è oro colato. Si pongono in contrasto, piuttosto, con una politica che dimostra ancora una volta, finanziando la nascita di un Museo Archeologico a Campomarino, di non avere contezza alcuna del territorio che continua a eleggerla, delle sue risorse, delle sue prospettive concrete di crescita, delle sue potenzialità. Questo è l’ennesimo schiaffo a Larino, ma soprattutto l’ennesima presa in giro per l’intero Basso Molise. Una sconfitta su tutta la linea, fuorché magari quella elettorale. Siamo fortemente rammaricati coi nostri rappresentanti in Parlamento per l’occasione persa. Peccato.
Le Associazioni e i Comitati che aderiscono al presente comunicato sono:
Gruppo Animatori Centro Storico Larino APS Pro Loco Città di Larino
Comitato Basso Molise per il Bene Comune Rotary Club Larino
Lions Club Larino
Fidapa Larino
Auser Larino
Fondazione Michelino Trivisonno ETS Ecomuseo Itinerari Frentani
Articolo 32
Comitato Civico Frentano
Don Luigi M.Aster band
Villaggio delle Arti APS
Fidas Larino
Federcaccia Larino
Compagnia Teatrale Amatoriale di Larino InCerchio APS Centro Culturale Afra
Associazione Rassegna delle Carresi
Associazione Culturale Artistica Ricreativa Larinese Associazione I Trebbiatori
ASD Larino Run
Fly Bike Larino
Club 500 Larino
La Fonte