Un giorno di dolore per l’intero Molise. E non potrebbe essere diversamente pensando che nel breve giro della lancetta delle ore due giovanissime vite, di soli nove e undici anni sono state recise come fiori appena sbocciati, uno, nella notte, nella sua abitazione alle porte di Campobasso a causa di un incendio che ha distrutto gran parte dell’abitazione dove viveva e l’altro, questo pomeriggio, sulla Statale 16, deceduto per le gravi ferite riportate a seguito di un violento scontro che ha coinvolto tre mezzi ed un autobus della linea extra urbana che collega Campobasso-Termoli e Pescara.
Un giorno di dolore immenso per due famiglie, per le comunità dove abitavano i due bambini. Uno, nel capoluogo regionale, l’altro, stando alle notizie raccolte, proprio a Termoli. Un giorno di dolore e mille interrogativi che frullano per la testa, macigni di domande a cui la ragione fatica a dare risposte. Perché non ci sono risposte plausibili, umanamente accettabili di fronte a simili tragedie che sconvolgono per sempre la quotidianità di una famiglia. Tragedie che riscrivono in un sol colpo la vita stessa di coloro che quei figli li hanno voluti, attesi, visti nascere e cresciuti magari progettando per loro futuri di successi, o semplicemente una vita degna di essere vissuta più a lungo possibile.
Ed invece, è stata la morte ad aver voluto scrivere oggi una pagina nera in questa parte di Penisola. La morte che ha fortunatamente risparmiato gli altri componenti delle due famiglie ma che ha chiesto alle stesse davvero il prezzo più assurdo da pagare.
Di fronte a simili tragedie sappiamo che non esistono risposte giuste o sbagliate, certo le indagini aperte su entrambi gli incidenti daranno delle risposte, ma per queste due famiglie, quelle parole messe nero su bianco dalla mano dei periti, non serviranno a riempire mai il vuoto dell’assenza dei loro figli.
Come redazione porgiamo le nostre condoglianze alle due famiglie e rivolgiamo al Cielo una preghiera perché forse Lassù c’era davvero bisogno di due nuovi angeli.