LARINO. In attesa di conoscere le decisioni del Ministero della Salute sui progetti inviati a Roma per la creazione di un centro Covid in Molise, riceviamo e pubblichiamo la nota del sindaco di Larino Pino Puchetti che traccia delle linee di demarcazione tra il progetto Giustini ( Vietri centro covid regionale) e quello al contrario inviato a Roma dal governatore Toma che vorrebbe il centro covid nell’ala esterna del Cardarelli di Campobasso.
Puchetti scrive “sono passate ormai due settimane da quando il commissario ad acta Angelo Giustini ha inviato al Ministero della Salute il progetto relativo alla trasformazione dell’attuale casa della salute del Vietri di Larino in ospedale Covid regionale. Lo stesso arco di tempo è trascorso da quando il governatore Toma ha inviato a Roma il suo progetto di ospedale Covid regionale che dovrebbe sorgere al contrario al Cardarelli, nell’ala nuova destinata precedentemente alla realizzazione dell’hospice.
In questi giorni, si è discusso sulla bontà dei progetti e sui loro costi di realizzazione: il progetto che prevede il centro Covid a Campobasso, da dichiarazioni dei vertici regionali e dell’Asrem, ammonterebbe ad oltre 9.000.000 di euro, con una cifra importante, di oltre 5.000.000 di euro, relativa ai lavori necessari per realizzare i 14 posti di terapia intensiva e i 21 di semi intensiva.
Dunque, un progetto non certo contenuto rispetto a quello che Giustini ha previsto per il Vietri dove, al contrario, il costo per allestire 14 posti letto di terapia intensiva (di cui 5 già presenti che devono solo essere adeguati con attrezzature elettromedicali) e 21 di semi intensiva, costerebbero circa 1.700.000 euro. Come Sindaco di Larino, in prima persona, ho aiutato il commissario Giustini nella stesura del progetto, perché da subito l’ho ritenuto degno di attenzione, vuoi per la scelta del nostro ospedale, vuoi per la bontà di un progetto importante non solo per Larino ma per l’intera Regione.
Voglio precisare che non occorrono 34.000.000 di euro per il Vietri come sostenuto più volte dai vertici Asrem.
L’ospedale di Larino è stato costruito secondo le leggi antisismiche vigenti al momento della sua costruzione. Ed è bene ricordare che è il plesso che è stato collaudato più recentemente, nel 2000. Quando il direttore generale Florenzano parla di 34.000.000 di euro, fa riferimento ad una perizia redatta nel 2012 da parte di tecnici regionali a cui era stato chiesto di quantificare la spesa complessiva per procedere all’adeguamento sismico del Vietri.
Affermare oggi che il Vietri non è ospedale antisismico per cercare di giustificare la scelta del centro Covid al Cardarelli, rende alquanto perplessi, anche perché, secondo tutti gli addetti ai lavori, problematiche strutturali di ben maggiore criticità sembrerebbero sussistere proprio nel plesso del Cardarelli.
Venendo ai costi di realizzazione del centro Covid a Larino, dal progetto presentato a Roma da parte del commissario Giustini, si evince chiaramente che per realizzarlo serviranno complessivamente poco più di 7.000.000 di euro e dato che a Larino gli spazi richiesti, quasi 2000 metri quadrati, già esistono, le spese più alte non si riferiscono ai lavori da eseguire, bensì all’acquisto di attrezzature e spese per il personale destinato a gestire i posti di terapia intensiva, quelli di semi intensiva, l’ambulatorio Covid e le 4 ambulanze che si andranno ad acquistare.
Il nuovo personale non avrà nessuna commistione con attività ordinarie ospedaliere.
Attendiamo ora, con fiducia, le determinazioni del Ministro della Salute convinti della bontà del progetto del commissario Giustini.