LARINO. E’ salito in Cielo per raggiungere il suo San Pio. Padre Emidio Cappabianca è deceduto questa sera, all’età di 84 anni, al Cardarelli dove era stato trasferito dopo che aveva accusato un malore nel convento di Sant’Elia a Pianisi dove attualmente viveva la sua missione di seguace di San Francesco nel nome del frate delle stimmate.
Tanti i momenti di vita che associano chi scrive a Padre Emidio, al cittadino onorario di questa città che per anni l’ha visto ‘guardiano’ attento, scrupoloso del convento, di quella istituzione religiosa per la quale da bambino aveva scelto di seguire l’esempio del poverello di Assisi e quello del santo del Gargano. Momenti indelebili nella memoria di un uomo dotato di una profonda cultura, di una fede autentica ma anche di un senso pratico del vivere trasfuso nella sua rinomata grappa che era solito regalarmi, che era solito regalare a quanti l’hanno frequentato. Per tutti aveva una parola, per tutti apriva le porte del convento, per tutti sapeva essere buon pastore ma anche padre severo che deve richiamare all’ordine i suoi figli. Indimenticabili le sue omelie dove la teologia si mescolava alla vita quotidiana, dove davvero sapeva essere uno tra i tanti e non uno al di sopra degli altri.
Padre Emidio era nato a Macchia Valfortore l’otto aprile del 1939. Fin dalla tenera età, come lui stesso amava raccontare, grazie ad un maestro conobbe la storia del frate che faceva i miracoli e portava nel suo corpo le stimmate del Cristo. A poco più di 11 anni si innamorò di questo frate e sentì forte il desiderio di seguire i passi di San Francesco nel nome di Padre Pio. Nel 1951 entrò in seminario a Vico del Gargano e lì vi rimase per 4 anni. Al tempo in cui frequentò la seconda media, i suoi insegnanti lo portarono insieme agli altri a rappresentare una recita a San Giovanni Rotondo ed ebbe la fortuna di ascoltare la Santa Messa celebrata da Padre Pio. “Un silenzio profondo, un richiamo mistico – aveva dichiarato Padre Emidio – per noi ragazzi che restammo sbalorditi ed ancora di più quando i nostri superiori ci fecero salutare direttamente Padre Pio”.
Un incontro che segnò profondamente la sua vita tanto che scelse con più forza di diventare frate cappuccino e di essere mandato lì dove i suoi superiori avrebbero voluto: Sant’Elia, Gesualdo, Morcone, Larino, Campobasso. Sempre al servizio degli altri, sempre con quel suo fare unico.
La notizia della sua morte si sta diffondendo in queste ore in città e in tutti i luoghi dove ha vissuto il suo ministero sacerdotale. A Dio padre Emidio, siamo certi che oggi sarai in Paradiso e riderai insieme a San Pio!
Nicola De Francesco
(foto di copertina tratta da una intervista concessa all’arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi)