LARINO. Indagini a 360 gradi, quelle disposte dalla procuratrice Elvira Antonelli per accertare, in primis, chi è la persona trovata morta carbonizzata a Pozzo Dolce nel pomeriggio di ieri, e contemporaneamente accertare le cause dell’incendio, l’ennesimo, che si è sviluppato in quell’area del territorio urbano adriatico alle spalle della chiesa di Sant’Antonio.
Al momento, dalle informazioni raccolte, il capo della procura frentana che ha seguito da subito la vicenda giungendo sul posto e coordinando in loco le prime indagini, disporrà l’esecuzione dell’autopsia affidando l’incarico per le relative operazioni al professore Cristian D’Ovidio dell’Università degli studi di Chieti. L’anatomopatologo sarebbe stati già contattato ieri sera anche per avere eventuali suggerimenti per agire su quel povero corpo carbonizzato che, come detto ieri, è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale San Timoteo in attesa proprio dell’esame autoptico.
L’area è stata, come da prassi, posta sotto sequestro. Gli inquirenti avrebbero ascoltato già alcune persone ma al momento non è ancora stato dato un nome a quel corpo. Indagini estese anche nei centri cittadini dove i senza fissa dimora sono soliti consumare dei pasti. Al vaglio della Procura anche le segnalazioni di scomparsa. Il tutto anche per dare la tragica notizia ai familiari dell’uomo oltre che per il proseguo degli accertamenti irripetibili.