LARINO. ‘Una Nazione che non celebra le Forze Armate non ha futuro’. Queste, alcune delle parole pronunciate da monsignor Antonio Sabetta nel corso della Santa Messa celebrata nella basilica cattedrale frentana nel giorno in cui anche la città di Larino ha celebrato la Festa dell’Unità d’Italia e quella delle Forze Armate.
Una celebrazione, come ogni anno, organizzata dalla locale sezione dei Combattenti e Reduci guidata da Giuseppe Silvano d’intesa con l’amministrazione comunale e le classi dell’Omnicomprensivo ‘Magliano’ presenti con alcuni alunni della scuola primaria di via Novelli. Un fare memoria, sia pure in tono minore rispetto agli anni scorsi, che ha visto uniti in un momento di raccoglimento e di riflessione le autorità civili, militari e religiose, i rappresentanti del mondo dell’associazionismo e le famiglie di tutti coloro che sono morti nell’adempimento del dovere di servitori dello Stato italiano.
Un sole novembrino, dopo l’uragano delle scorse ore, ha fatto da cornice all’intera cerimonia commemorativa che ha preso il via, con un corteo da Piazza Vittorio Emanuele fino alla Basilica Cattedrale, dove monsignor Sabetta ha officiato la Santa Messa per i caduti di tutti le guerre ed ha ribadito l’importanza del fare memoria, di ricordare quanti militari, anche larinesi, che per un’ideale hanno sacrificato sull’altare della Patria la propria vita ‘una Nazione che non celebra le Forze Armate non ha futuro’.
A conclusione della funzione il corteo silenzioso si è nuovamente diretto in Piazza Vittorio Emanuele dove, il vice sindaco Claudio Perna e l’assessore Giulio Pontico hanno deposto una corona di alloro ai piedi del Monumento ai Caduti, opera dell’artista Vincenzo Puchetti datata 1927.
Il vice sindaco nel suo messaggio ai presenti ha ricordato il valore della memoria, il valore dell’essere oggi cittadini di uno Stato dove esistono i diritti, dove ognuno vive le sue libertà. Ed il riferimento è andato poi ai tanti Stati del mondo un cui per la guerra tali diritti non esistono o non sono rispettati. ‘La diplomazia dovrebbe prevalere eppure, solo per citare l’ultimo dei conflitti in atto quello palestinese-israeliano – ha affermato Perna – il mondo non ha ancora capito che le guerre non hanno vincitori e vinti, l’unico ad essere sconfitto è l’uomo”.
Al suo messaggio si è unito quello dell’assessore alla cultura Iolanda Giusti, visibilmente felice della presenza degli alunni della scuola elementare: “dobbiamo coltivare la pace”, questo il suo messaggio espresso in precedenza anche da Giuseppe Silvano . Quello dei messaggi istituzionali è stato un monumento attorno al quale si è rinsaldato il legame tra vecchie e nuove generazioni unite nel ricordo di quanti hanno combattuto e si sono sacrificati in nome di una società fondata sui valori della libertà e della pace tra i popoli.
La commemorazione, come da tradizione, si è conclusa al Cimitero Comunale con la solenne deposizione di una corona di alloro all’interno della Cappella Militare, alla presenza di una delegazione dei familiari dei defunti e orfani di guerra.