ROMA. Clamorosa sentenza della Corte Costituzionale. I giudici supremi accolgono il ricorso presentato, per conto della Neuromed, dall’avvocato Salvatore Di Pardo, e dichiarano l’illegittimità costituzionale dell’art. 34-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 (Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo), convertito, con modificazioni, nella legge 21 giugno 2017, n. 96.
Che detto in altri termine, vuol dire incostituzionalità del Pos 2015-2018 quello con cui la giunta Frattura, non solo aveva diminuito di 11 posti, il numero di quelli assegnati alla nota clinica di proprietà della famiglia Patriciello, ma anche trasformato in casa della salute gli ospedali di Venafro e Larino e ridisegnata l’intera sanità molisana.
Un ridimensionamento generale allora voluto per contenere il debito. Una manovra addirittura approvata dal Parlamento e che ora invece la Corte ha definitivamente bocciato.
A caldo pubblichiamo l’intervento dell’ex sindaco di Larino Vincenzo Notarangelo che, per dovere di cronaca, fu promotore insieme alla sua giunta e al comitato pro Vietri di ricorsi e manifestazioni per opporsi chiaramente contro quanto il governo Frattura stava mettendo in atto specie in riferimento all’ospedale di Larino. Un ospedale che proprio grazie a tale manovra è stato ridimensionato fino al punto da perdere tutto divenendo un ospedale di comunità in luogo del presidio di eccellenza che era stato.
Notarangelo scrive “tutto mi sarei aspettato in questi giorni così cruciali per la sanità pubblica in Molise ma mai che sarebbe finalmente deflagrata la questione sulla legittimità costituzionale del POS 2015-2018.
Ma come si suol dire, che venga tardi e venga bene!Siamo stati sempre convinti che quella era una grande “schifezza” e che andava legalmente contrastata con ogni mezzo.
E tanto abbiamo pagato per difendere il Vietri e la sanità pubblica del Molise, poiché non lisciavamo il pelo al potente di turno anzi ne diventavamo i principali oppositori. Ricordo ancora le scelte scellerate di quel governo regionale e la ferma opposizione dei pochi (Comune di Larino e Comitato Pro-Vietri) fatta di ricorsi in tribunale e picchetti davanti all’ospedale.
Prima ed unica Amministrazione Comunale di Larino a ribellarsi alle decisioni regionali fino a presentare una denuncia in Procura contro l’allora Presidente della Giunta. Vinto il ricorso al TAR e l’appello in Consiglio di Stato all’Ospedale Giuseppe Vietri spettava il ripristino di tutti i reparti e di tutti i servizi erogati prima del taglio.
Poi arriva il famoso articolo 34-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 ovvero l’approvazione con legge del POS 2015-2018 per bloccare le sentenze tutte vinte a favore del Vietri di Larino trasformando un atto amministrativo (il POS) in una legge vera e propria.
Chiedemmo al legale incaricato dall’Amministrazione comunale di Larino di chiedere che venisse sollevata la questione di costituzionalità, sicuri del torto subito. Oggi la sentenza della Corte Costituzionale, oltre a rendere giustizia per le scelte fatte, riapre uno spiraglio di speranza poiché se la legge è incostituzionale riprendono vigore le sentenze che prevedevano il “ripristino” dell’Ospedale Vietri quale ospedale di primo livello per acuti”.