LARINO-BRACCIANO. Ci sono storie che, come detto più volte, meritano di essere raccontate perché sono l’espressione di come, ne le distanze, ne le tante problematiche della vita, possono impedire di realizzare i propri sogni, di sposarsi, mettere su famiglia ed assistere, oggi, a quanto di bello e di importante si è costruito.
La storia che raccontiamo oggi, in fondo ci appartiene, appartiene alla famiglia di chi scrive ma, potrebbe essere un po’ la storia di tutti, di una tipica famiglia italiana. Una storia che parla di ‘emigrazione’ per lavoro, negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale. Una storia che parla di un amore sbocciato sulle rive di un lago. Una storia che ha superato le distanze di luogo e di tempo e continua ad essere vissuta nel presente dopo quel matrimonio del 10 ottobre di sessant’anni fa. Una storia che vede protagonisti il giovane Pietro De Francesco che da Larino, chiamato alle ‘armi’ arriva nella splendida cittadina lacustre di Bracciano e lì, sotto il Castello degli Odescalchi, non solo avvia la sua carriera nell’esercito italiano, nella divisione dell’aviazione leggera, ma incontra la giovanissima Maria Concetta Piernovelli e se ne innamora.
All’epoca non esistevano i social o i telefoni cellulari. Incontrare, conoscere una ragazza non era certo la cosa più facile da realizzare. Ma, anche allora, l’amore ha prevalso su tutto e così quella giovane coppia, dopo le conoscenze con le rispettive famiglie, ha potuto coronare il suo amore unendosi in matrimonio.
Da quel giorno la loro vita è cambiata ed è cambiata perché hanno saputo coniugare sempre un verbo alla prima persona plurale, quel noi pronunciato davanti ai parenti e a Dio, ha reso la loro vita un susseguirsi di emozioni, gioie e naturalmente, come in tutte le vite, anche di dolori. Quel giovane militare, nel tempo, oggi che sono quasi trent’anni che è in pensione, ha scalato tutti i gradi della carriera da sottoufficiale con il suo immancabile stile e quella divisa particolare da specialista di elicotteri, oggi è un bisnonno felice che ancora guida la macchina, legge, si informa, si appassiona del suo Molise e della sua Larino dove torna sempre e volentieri. In questo, da sempre accompagnato dai suoi figli. Lei, mia zia Maria, conserva la bellezza e la determinazione di quella ragazza che ha ammaliato mio zio, una donna forte che ha saputo superare tanti problemi ma è sempre stata il faro della famiglia, un faro per suo marito, per i suoi figli e poi per i nipoti che non le fanno mai mancare il loro amore.
Oggi, mio zio Pietro e mia zia Maria, compiono 60 anni di matrimonio, a loro vanno gli auguri più belli che un nipote insieme alla sua famiglia possa fare. Auguri a due zii che hanno segnato con il loro amore la mia vita, zii che sono stati presenti fin dalla mia infanzia nella mia vita a cui devo tanto e non finirò mai di ringraziare per quanto fatto per me, per mio fratello quando i miei sono saliti in Cielo.
Auguri zii anche da Peppe e Stefania. Grazie di tutto e continuate a scrivere ancora tante pagine del vostro amore!