COLLETORTO. Sale in alto tra i colori autunnali la cultura locale. E respira a singhiozzo tra il fogliame bagnato e le zolle sulle porche di terra tutte inarcate. Tra i viottoli spogli, lungo la valle, dirimpetto a Monte San Giovanni, la fantasia si accende. L’abitato, tra due campanili, è ancora lontano. Poi crescono molte voci tra i tanti silenzi che regnano in paese, i vicoli stretti e gli abbandoni sotto il cielo. Nella vita della solitudine si rianimano tante forme insignificanti. Inaspettatamente riprende vigore il loro carattere tra gli spaccati di vita quotidiana. Anche qui un set tranquillo. Una scena che scorre. Che non ti aspetti mai. “Cura dello sguardo” come direbbe il paesologo poeta Franco Arminio.
Andamento lento, dunque, a piedi, per scoprire dati secondari dell’esistere – che qualificano la vita quotidiana – e angoli di un territorio sconosciuto che brillano agli occhi di chiunque. Nonostante la pioggia, il trekking a piedi, dalla diga di Occhito al paese, è riuscito senza intoppi fino alla fine a raggiungere la meta finale nel “Borgo degli Angioini”. Nutrito il gruppo dei partecipanti provenienti dalla Daunia pugliese al confine con le terre colletortesi che scendono verso la vallata ancora tinta di giallo. Faticosa l’erta del viaggio sui vecchi tracciati. Ma piacevole per chi è abituato a calpestare il saliscendi di tali percorsi, tra le zolle, la terra, le pietre e gli scorci che donano ancora il piacere di ascoltare sussurri arcani. Ricchi di voci, di storie e di silenzi tra terre che nella stagione autunnale vestono nuovi colori. Nonostante la fatica la pace è qui. La tranquillità estrema, con i suoi ascolti senza fine, pure. Promotrice della bella iniziativa l’Archeotrekking di Carlantino, esperto in questo tipo di iniziative in mezzo alla natura amica, in collaborazione, in questo caso, con Green Eventi Molise e La Cassiomania di Colletorto.
Tanta soddisfazione tra i partecipanti che nel corso del cammino a piedi hanno scoperto storie inedite e angoli di un paesaggio a misura d’uomo. Qui l’andamento ondulato collinare si spinge fino alla folta e ricca vegetazione che circonda la sponda del versante molisano. Ricalca un po’ la metafora della vita che non ha mai un andamento senza spine. “Nonostante la fatica dovuta una situazione meteo che poteva andare decisamente peggio – ci riferiscono alcuni dei partecipanti – il percorso a tratti è stato davvero interessante fino a tarda serata, trascorsa nel clima di un’accoglienza fantastica presso “La Cassiomania” in pieno centro cittadino. Tante le curiosità da segnalare all’interno del borgo che abbiamo visitato. Una bella situazione. Poi la visione che si ha dall’alto della Torre Angioina è davvero emozionante. A dire la verità, nonostante la vicinanza, non avevo mai visitato i suoi ambienti molto caratteristici a vari livelli. Dal suo magnifico terrazzo è possibile tra l’altro rivolgere lo sguardo alla lunga distesa della Capitanata. Osservare attentamente il paesaggio circostante, la torre normanna di Monterotaro e abbracciare idealmente in lontananza le terre di Federico II che circondano Castelfiorentino, il luogo dove appunto l’imperatore concluse la sua vita terrena”. Solo a piedi dunque è possibile conoscere tanti particolari. Poi la storia di Giovanna I d’Angiò, legata agli eventi più importanti del passato, suscita sempre tanta curiosità nei visitatori che raggiungono l’antico borgo.
Ha fatto da guida, in questo caso al gruppo dell’Archeotrekking di Carlantino, Vincenzo Ritucci, presidente del “Gruppo Storico Giovanna I d’Angiò” di Colletorto. Nel pomeriggio di sabato i partecipanti al trekking si sono ritrovati presso la diga di Occhito. Per raggiungere il paese hanno attraversato varie contrade rurali che vantano una storia antica: D’fenz’ di Vall’, Ruacchi’ de Vich’ e Mur’ da Torr’. Dopo la visita alla torre in serata cena a base di “Paella de Morisco” in una magnifica cornice conviviale come si vede dalle foto. Si ringrazia il presidente dell’Archeotrekking di Carlantino, che ha un felice rapporto con Colletorto, e quanti hanno lavorato per la riuscita dell’evento. Piacere, divertimento, tanta amicizia e cultura del territorio, dunque, a braccetto in compagnia di guide esperte. All’insegna di un “cuore verde”, pertanto, una bellissima esperienza.