LARINO. “Un uomo, un padre, un politico che si è fatto sempre stimare per le sue qualità intellettuali, per il suo modo di porsi nell’agone politico, quello comunale prima e poi quello regionale dove ha sempre dimostrato di perseguire il bene del suo territorio, del suo partito, della sua regione. Il tutto negli anni certamente particolari che vanno dal 1960 al 1990 quando la politica era dominata dalla Democrazia Cristiana e dal Partito Comunista e dove lui, esponente della destra sociale italiana, del Movimento Sociale, seppe ritagliarsi uno spazio importante per portare avanti le legittime aspettative della sua gente”.
Pierluigi Lepore, vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia nel suo consueto appuntamento di fine estate con gli iscritti del partito e con i simpatizzanti, ha voluto dedicare l’evento alla storica figura del politico larinese, il professore Nicola Lapenna, nell’anno in cui ricorre il centenario della sua nascita e a vent’anni dalla sua morte.
L’evento si è svolto questa sera, nella sala delle feste del convento dei Cappuccini,
All’invito di Lepore hanno risposto, in primis, i figli del compianto Lapenna, Luigi e Giovanni e il nipote Gianluigi. Proprio i familiari lo scorso 8 agosto, centenario della nascita, hanno fatto affiggere un manifesto in cui testualmente hanno scritto: “La tua intensa dedizione alla Famiglia e al Lavoro, la tua passione nella difesa dei tuoi Ideali, la tua coerenza che hai eletto a valore assoluto, sono stati e saranno i fondamenti della nostra vita”.
Insieme ai familiari hanno risposto presente: il coordinatore regionale del partito di Giorgia Meloni, Filoteo Di Sandro, l’assessore regionale, più volte presidente del Molise, Angelo Michele Iorio, il sindaco di Larino Pino Puchetti, l’ingegnere ed ex consigliere regionale Antonio Del Torto, Massimiliano Scarabeo, Alberto Montano, l’assessore comunale Graziella Vizzarri.
Con loro, tanti altri esponenti del partito giunti anche da fuori città per ricordare il professore Lapenna e condividere con gli altri momenti della vita politica molisana in vista dei nuovi impegni a cui è chiamato il rinnovato governo regionale.
E’ toccato al padrone di casa Pierluigi Lepore introdurre la serata ringraziando, in primis, i tanti presenti. Poi lo stesso ha definito il professore Lapenna il suo padre politico. “Un uomo a cui ero particolarmente legato fin dalla mia adolescenza che mi ha dato tanto nonostante non avessimo condiviso sempre le stesse idee all’interno del partito, ma tra noi l’affetto e la stima non è venuta mai meno. Lapenna è stato il fondatore della destra larinese. E con lui, permettetemi di ricordare mio padre Alessandro, e poi ancora Di Fonzo, Ferritti, Vairano, Guglielmo Liguori e Francesco Battista. Uomini appartenenti alla destra, al movimento sociale italiano che negli anni 60 del secolo scorso sono riusciti ad essere eletti in comune e, nel caso del professore Lapenna, a restarvi poi ininterrottamente dal 1975 al 1990. Lapenna poi, nel 1985 fu candidato alle elezioni regionali ed ottenne l’unico posto che riuscì a conquistare il partito di Giorgio Almirante, sotto la presidenza prima di Paolo Nuvoli (1985-1988) e poi dal 1988-1990 di Fernando di Laura Frattura.
Alle elezioni successive fu nuovamente rieletto, ma dovette cedere il posto a Massimo Torraco riuscendo, come consigliere anziano, a presiedere per una volta il primo consiglio regionale della nuova legislatura. Nel 1990 lasciò la politica attiva al figlio Luigi che venne eletto in consiglio comunale. Passione per la cosa pubblica che ha saputo trasmettere anche all’altro figlio Giovanni anch’egli negli anni successivi candidato ed eletto in maggioranza ricoprendo la carica di assessore. Un politico di altri tempi che merita di essere celebrato”.
“In quella legislatura (1985-1990) ebbi modo di conoscerlo – ha poi affermato l’ex consigliere regionale Antonio Del Torto – all’epoca avevo solo 35 anni, ed incontrare il professore Lapenna fu importante tanto che ci fu subito un cenno di simpatia tra di noi. Era di un’onestà intellettuale unica, ragionava di politica, perfino silenzioso per quelli ambienti. Era un vero signore. Lui era all’opposizione, unico esponente di un partito minoritario, eppure i suoi interventi non erano mai politicizzati anzi dava sempre un contributo politico. Si è fatto sempre stimare per queste sue caratteristiche per il suo territorio, per il suo partito e per il suo Molise.
Purtroppo in un partito minoritario non ha avuto modo di esprimere.
E mentre gli interventi si sono succeduti, in tanti hanno osservato lo sfondo del tavolo dei relatori: diverse foto storiche che raffiguravano incontri altrettanto storici che Lapenna ha avuto nella sua Larino con gli esponenti del partito da Almirante fino alla svolta di Fiuggi con l’arrivo in città di Gianfranco Fini.
“Queste figure politiche – ha aggiunto Michele Iorio – meritano di essere ricordate. Lapenna è stato un politico autorevolissimo. Un politico sereno e rispettoso delle idee altrui con cui ho avuto più volte modo di avere diversi scambi di opinioni, io democristiano e lui di destra, ma con la passione per la politica, per il nostro Molise. Una regione che oggi si trova a dover far fronte a situazioni davvero al limite, con le strutture regionali ridotte all’osso. Siamo consapevoli del lavoro che ci attende e come sempre lo faremo per il bene della nostra terra”. Saluti di rito anche per il sindaco Pino Puchetti e per l’assessore Vizzarri. Un ricordo della figura di Lapenna è stato poi affidato al coordinatore regionale Filoteo Di Sandro.
Prima di completare il momento del ricordo è intervenuto Luigi (Gino) Lapenna che ha affermato “voglio ringraziare Pierluigi e tutti voi che siete intervenuti. Quanto detto nei vostri interventi ha descritto in pieno la figura di nostro padre, del nostro mentore. Era un uomo ed un politico che ha portato avanti i suoi valori. Il suo impegno propositivo e dialogante si è fatto sentire nelle istituzioni in cui è stato chiamato a rappresentare la popolazione, aldilà della sua appartenenza politica. Permettetemi di affermare che se oggi Fratelli d’Italia è forza di governo è anche merito di chi, come nostro padre, non ha mollato in anni, quelli dal 1960 al 1990, in cui militare a destra era difficile e significava, passatemi la riflessione, complicarsi la vita e quella di noi familiari”.
Una serata dedicata alla figura del professore Nicola Lapenna ma anche un momento di convivialità finale, il tutto in vista della ripresa delle attività politiche dopo la pausa estiva.