Una sala Freda gremita in ogni ordine di posto ha fatto da cornice all’iniziativa promossa dalla famiglia della giovane larinese volata in cielo dopo aver lottato contro un tumore ovarico. Testimonianze scientifiche ma anche la voce di due donne che ogni giorno affrontano a testa alta la malattia.
LARINO. Scrivi qualcosa del convegno di ieri sera? Più di qualcuno, oggi, mi ha posto questa domanda. Sì, scriverò qualcosa anche se non sempre è facile descrivere a parole quello che si vive quando, non soltanto si partecipa ad un convegno, ma addirittura lo si modera. Voglio, dunque, ringraziare, in primis, la famiglia Di Lorenzo per aver affidato a me tale incarico, perché il tema non era certo dei più semplici e poi perché elevato era il contesto che loro, i genitori di Ilaria, sua sorella Clarissa d’intesa con l’amministrazione comunale e la Pro Loco, sono riusciti ad organizzare in una data che proprio a loro è parsa da subito scelta dall’Alto.
Tante le emozioni vissute dal tavolo dei relatori. Tante le emozioni trasmesse dai relatori d’eccezione, dai familiari di Ilaria ma anche da due donne che hanno avuto il coraggio di parlare, di parlare della loro malattia lanciando un messaggio che più di tanti assiomi scientifici ha certamente fatto breccia nel cuore di chi, nonostante il caldo, nonostante tutto, ha scelto di partecipare ad un convegno legato all’importanza della prevenzione, ed in particolare alla prevenzione legata al tumore ovarico, la bestia subdola, come è stata definita, che ha portato in cielo la nostra amica, ma anche la moglie del relatore. Un tumore subdolo che colpisce ogni anno centinaia e centinaia di donne, donne che devono però avere contezza del fatto che esistono strutture all’avanguardia, che esistono baluardi di difesa importanti come l’Acto, l’associazione fondata nel 2010 da un gruppo di pazienti e ginecologi oncologi che porta avanti tanti progetti e servizi per informare ed educare ogni donna sui tumori dell’ovaio e sui tumori ginecologici, per facilitare l’accesso alle cure migliori, per aumentare la qualità di vita delle pazienti durante il percorso di cura, per promuovere la ricerca scientifica e per dare voce ai diritti e ai bisogni insoddisfatti delle donne malate e delle loro famiglie portandole all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni nazionali e regionali.
Prima di cedere la parola ai relatori, è intervenuto il primo cittadino Pino Puchetti e l’assessore alla cultura e alle pari opportunità Iolanda Giusti che hanno sottolineato l’impegno dell’amministrazione nell’inserire il convegno all’interno delle manifestazioni estive larinesi per testimoniare l’importanza dello stesso ma anche la vicinanza alla famiglia Di Lorenzo, al suo immenso dolore che niente può lenire ma che ha dimostrato, organizzandolo, come si possa elaborare una cosi grave perdita facendosi altro per gli altri promuovendo contemporaneamente il ricordo della loro figlia e sorella e l’importanza della prevenzione.
E’ toccato al dottore Giovanni Gerosolima, presidente di Acto Campania introdurre il tema al centro del convegno e con esso parlare di come un ginecologo si sia trovato a presiedere un’associazione al femminile. Una storia, la sua, di medico e marito che ha perso la sua compagna di vita proprio a causa di un tumore ovarico. Ed ha voluto ereditare l’impegno della moglie in favore di tante altre donne che non devono sentirsi sole ma devono trovare medici e strutture che possano dare risposte alle loro domande, partendo dalla riscoperta dei medici di famiglia a cui, in prima battuta è demandato il compito di fare diagnosi ai loro pazienti e non soltanto prescrizioni. “Se ho una donna giovane e so che nella sua famiglia ha avuto una mamma o una nonna, o una zia a cui era stato diagnosticato un cancro, ho il dovere di sottoporla ad esami specifici che possono essere di aiuto nella prevenzione delle patologie neoplastiche. Un discorso che vale per le donne così come per gli uomini – ha dichiarato Gerosolima.
Un primo intervento nel corso del quale è emerso anche che esistono, nonostante i problemi della sanità molisana, strutture di eccellenza come ‘Il Gemelli’ dove potersi rivolgere oppure il Pascale di Napoli. Al primo intervento del presidente dell’Acto Campania ha fatto seguito quello del dottore di famiglia Gian Marco D’Imperio che si è soffermato sul tema della prevenzione e della corretta alimentazione introducendo i vari tipi di neoplasie che colpiscono, con varia incidenza e vario tasso di mortalità, le donne. Un intervento lineare ed apprezzato che ha introdotto quello della psicologa e psicoterapeuta Monica Gammieri, un’amica di Ilaria che, mettendo da parte le emozioni, o meglio concentrandole sul suo discorso, ha trattato il tema dell’importanza del sostegno psicologico e terapeutico nelle persone che scoprono di dover combattere contro un orco cattivo e di come sia importante che l’anima si riappropri del corpo. L’intervento conclusivo del dottore Gerosolima è servito per conoscere più da vicino il tema della prevenzione, ed i vari livelli in cui essa si realizza, a partire dall’importanza della vaccinazione per il papilloma virus, unica forma neoplastica contro la quale la scienza ha realizzato uno specifico vaccino che ‘deve essere fatto dalle donne’.
E poi dal pubblico gli interventi di due donne che vincendo anche la ‘paura’ di parlare in pubblico hanno testimoniato una forza fuori dal normale, loro che stanno combattendo, come guerriere, contro una neoplasia.
‘Prevenzione è Salute’. Un momento di informazione e formazione scientifica, ma molto di più. Un modo di ricordare Ilaria ma un’occasione, sfruttata da tante donne ed anche da alcuni uomini, per fermarsi a riflettere, come comunità, sull’importanza della prevenzione, e in particolare quella legata al tumore ovarico.
Grazie alla famiglia DI Lorenzo, all’amministrazione frentana e alla Pro Loco per l’organizzazione del convegno. E grazie ai tre relatori e all’associazione Acto, sono convinto che anche da Lassù – come ha riferito in conclusione Carmela DI Lorenzo zia di Ilaria a nome della famiglia – tale data non sia stata solo una coincidenza e che loro (facendo riferimento anche alla moglie di Gerosolima) erano qui con noi. Sempre.
Nicola De Francesco
(Ringraziamo come sempre l’amico Guerino Trivisonno per le foto)