LARINO. Il convento di Larino, quello dedicato alla Santa Croce, quello che è stato anche sede regionale dell’ordine francescano secolare, fondato nel 1535 da p. Paolo da Sestino per desiderio di monsignor Morsellino, vescovo di Guardialfiera, è nuovamente a rischio chiusura.
La notizia che da qualche giorno circolava in città, è stata ufficialmente portata all’attenzione dei fedeli in prima battuta dal consigliere comunale Giulio Pontico e poi in questa prima domenica di luglio dai parroci che hanno letto al termine della celebrazione delle sante Messe la lettera che hanno inviato al Padre Provinciale fra Francesco Dileo e, nello stesso tempo, al Vescovo De Luca, per esprimere lo sconforto ed il rammarico di fronte ad una notizia che toglierebbe all’intera comunità larinese l’opera preziosa, la testimonianza viva che da sempre i frati offrono alla comunità fin da quel lontano 1535 quando a quella chiesina preesistente intitolata alla Croce venne affiancato il fabbricato del convento.
Di seguito, riportiamo il testo integrale della lettera inviata al provinciale, nello stesso tempo abbiamo appreso che anche l’amministrazione Puchetti si è mossa per evitare che quella che, al momento sembra solo un’ipotesi, possa concretizzarsi. Come ha affermato don Antonio Di Lalla, questa mattina, al temine della santa Messa, la presenza dei frati a Larino è preziosa non tanto per la celebrazione delle Messe ma per tutto il lavoro pastorale che svolgono integrato con quello delle parrocchie.
Rev.do Padre Provinciale, si è sparsa la notizia a Larino del ritiro dei frati dal convento qui presente. Abbiamo provato sconcerto e rammarico perché la loro presenza in città è preziosa per la testimonianza che danno della fede e della fraternità; per il lavoro pastorale che svolgono; per la collaborazione con le parrocchie che in questi anni è andata rafforzandosi e che chiede sempre più integrazione per un progetto comune al servizio del regno di Dio. Alla luce di tutto questo ci saremmo aspettati un potenziamento del convento e non un abbandono del campo con una presenza sporadica. Non di messe c’è bisogno – attualmente tra prefestive e festive a
Larino se ne celebrano ben dieci – ma di una attività continuativa per dissodare in profondità il terreno. Come parroci, interpretando il sentire comune dei nostri cristiani, ci sentiamo di chiedere, di implorare che si soprassieda a questa nefasta decisione. Certi che sarà lo Spirito a guidarvi verso una saggia decisione vi salutiamo caramente”.
Confidando, dunque, nello Spirito, la comunità larinese attende dunque le nuove disposizioni per i quattro frati che oggi animano lo storico convento larinese, ossia Giambattista, Vincent, Luigi e Paolo a cui, in verità, lo stesso provinciale sembra abbia già comunicato il loro spostamento in altre conventi della provincia. Gli spostamenti ci possono stare, sono a volte funzionali alla stessa fraternità, ma di qui a chiudere il convento…