LARINO. Paolo Di Paolo, il maestro della fotografia, non è più tra noi. Ha lasciato questo tempo della vita mortale per regalarci l’eredità perenne delle sue produzioni. Ha spento gli occhi alla vita presso l’ospedale di Termoli dove era stato ricoverato, nelle scorse ore, per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Lui è stato l’identità visiva della nostra Italia in quella fase di transizione cruciale che è partita dopo gli anni bui della guerra arrivando a quell’età del miracolo economico dove la fotografia, la sua fotografia (riscoperta dalla figlia) ha ricoperto un ruolo centrale nell’età dei rotocalchi. Una fotografia senza tempo. Sì perché, proprio grazie a questo piccolo uomo partito da Larino quando aveva 14 anni per studiare nella Capitale, il mondo intero ha potuto conoscere personalità d’élite, fotografate nell’intimo delle loro esistenze.
Infatti, grazie ai rapporti di amicizia stabiliti negli ambienti del cinema e del mondo artistico, ha potuto realizzare foto private ed esclusive ai più grandi intellettuali, attori e registi dell’epoca. Agli inizi degli anni sessanta del secolo scorso, il maestro Di Paolo, ebbe modo di realizzare alcuni esclusivi reportage come quello all’ex sovrano italiano Umberto II, in una dimensione non ufficiale insieme ai suoi figli in Portogallo. O ancora, quello ad Enzo Ferrari mentre si trovava in fabbrica con i suoi operai. Ed ancora le foto meravigliose ad Anna Magnani nella sua villa al Circeo. E poi l’amicizia con Pierpaolo Pasolini, le pose che lo ritraggono nella sua abitazione insieme alla mamma al Monte dei Cocci a Roma, che lo immortalano mentre è in raccoglimento sulla tomba di Antonio Gramsci al cimitero acattolico sempre a Roma o quelle scattate sul set delle riprese di “Il Vangelo secondo Matteo” e “Mamma Roma” insieme Anna Magnani.
Un patrimonio di inestimabile valore, riscoperto per caso dalla figlia Silvia in una cantina, segno di una modestia del maestro che smessi i panni del fotografo e collaboratore delle più prestigiose riviste del tempo, si era dedicato interamente ad altro andando ad impreziosire per decenni le illustrazioni del glorioso calendario della Benemerita. Ma non solo. Da larinese doc, il maestro non ha mai perso il suo amore per la festività patronale frentana, per la magia dei carri e lo spettacolo dei meravigliosi fiori. Suo un libro sulla festa di San Pardo, sua la recente mostra ‘I fiori di San Pardo’ , suoi migliaia e miglia di scatti dedicati ad una delle tradizioni religiose tra le più belle del panorama nazionale italiano.
Soltanto un mese fa anche noi di nelmolise.it gli abbiamo rivolto gli auguri per il suo 98esimo compleanno. Sapevamo che non stava molto bene, e che le sue condizioni si erano aggravate fino a questa mattina quando ha chiuso per sempre gli occhi su questo mondo.Addio maestro! Da oggi quella finestra a due passi dalle scalette Colesanti sarà vuota, ma sappiamo di certo che la sua arte, le sue foto, la sua grandezza, riempiranno sempre quello spazio, diremmo metafisico, dove coloro che l’hanno frequentato sono usciti sicuramente diversi grazie a lei.
La salma del maestro è stata trasferita alla sala funeraria di Bello dove rimarrà fino a domani mattina quando sarà trasferita nella chiesa di San Francesco per una cerimonia pubblica di commiato, prevista alle ore 10.30, alla presenza delle autorità cittadine, dei familiari e di quanti vorranno rendergli omaggio.
Questo il messaggio dell’amministrazione Puchetti: Stamattina ci ha lasciati il maestro Paolo Di Paolo, larinese illustre. Testimone con la fotografia di uno spaccato della storia d’Italia, egli stesso tassello pregiato della storia italiana della fotografia. La Città di Larino, in questo giorno di cordoglio, esprime profonda gratitudine per l’opera e la vita di uno dei suoi figli più grandi. Domani 13 giugno, alle ore 10.30, presso la chiesa di San Francesco, l’ultimo saluto al maestro Di Paolo.
Buon viaggio maestro!