Nella cornice del Park Hotel Campitelli, oltre 300 persone alla presentazione della lista numero uno del candidato sindaco Vito Di Maria. Idee programmatiche ma anche stoccate all’amministrazione uscente.
LARINO. Tanti cittadini, questa sera, hanno partecipato alla presentazione della lista numero uno che ha nel commercialista larinese Vito Di Maria il suo candidato sindaco. Tanta gente, nella sala del Park Hotel Campitelli per ascoltare dalla voce dei protagonisti il percorso fatto per giungere alla formazione della squadra che, se è vero ha al suo interno tre candidati espressione diretta di un partito politico, è una lista civica dove tutti corrono a nome personale, tutti per il bene di Larino e della sua gente.
È toccato al candidato sindaco Vito Di Maria fare gli onori di casa, presentarsi al pubblico lanciando pillole di quella che è stata fino ad oggi la sua storia, anche politica, per poi passare ad elencare alcuni punti del programma che la sua squadra intende realizzare, ‘dimostrando che oggi a Larino serve discontinuità rispetto ad un’amministrazione che è stata miope alle nostre richieste ed ha fatto scelte che erano contrarie alla vocazione di questa nostra terra’.
Di Maria presentandosi ha affermato “sono un dottore commercialista ed attualmente sono presidente dei revisori contabili della Liguria, componente sempre dei revisori in Umbria come in passato in Piemonte, sono membro dell’associazione ’Larino nel Cuore’ e rappresentante della ’Libera associazione molisana dei contribuenti e consumatori’. Nel 2018 con la lista ’il Germoglio’ per la prima volta mi sono candidato al ruolo di primo cittadino. Abbiamo avuto un riscontro importante ma non siamo riusciti a vincere le elezioni. Ed allora, come previsto, abbiamo fatto opposizione, prima in maniera costruttiva tanto che il bando ’Larino al fianco delle imprese’ è stato predisposto da noi, salvo poi essere fatto proprio dalla maggioranza. Una maggioranza che ha dimostrato presto una forte chiusura nei nostri confronti. Chiusura che non ci ha impedito di sollevare tutte le criticità che andavamo a riscontrare nel corso degli anni”. Di Maria ha citato la scelta ‘sbagliata’ della giunta Puchetti (tre solo componenti) di costruire un forno crematorio, “quella di cambiare la destinazione d’uso di una scuola antisismica per destinarla ad ufficio del giudice di pace, quella relativa alle spese necessarie alla pulizia della città che resta perennemente sporca, ed ancora, quelle per l’illuminazione con i pali ancora piantati in mezzo ai marciapiedi ad ostacolare chi li percorre”.
“Dobbiamo sviluppare delle idee per la nostra comunità con una visione diversa, per questo il nostro programma si compone di nove punti partendo però da un dato essenziale dobbiamo interrompere lo spopolamento del nostro territorio. Siamo poco più di 6mila abitanti, dobbiamo concentrare i nostri sforzi per la promozione turistica e quella culturale che devono diventare volano per le attività commerciali. Le attività devono poter vendere, acquistare ed assumere perché lo spopolamento si combatte con le assunzioni, con la possibilità che ci viene anche dall’essere inseriti nella Zona Economica Speciale di poter far approdare aziende che, avendo diritto a sgravi contributivi e fiscali, potranno assumere e valorizzare la nostra agricoltura andando a creare un ciclo economico virtuoso con la possibilità di crescita grazie all’arrivo di aziende di logistica che sono indispensabili per vendere i prodotti ma anche per creare occupazione. Solo con l’occupazione si può invertire la rotta. Chi va a studiare fuori deve tornare a Larino”.
Dopo l’intervento del candidato sindaco la prima a prendere la parola è stata la sociologa e per la seconda volta la più giovane dei candidati, Teresa Franco che soltanto per il periodo di studi si è allontanata da Larino. “Ma il mio pensiero è stato sempre quello di tornare qui. Oggi ho accettato di ricandidarmi dopo l’esperienza di cinque anni fa. Sono la più giovane candida in lista. Voglio rappresentare i giovani, sono loro il futuro del nostro territorio. In questi anni ho registrato un forte senso di sfiducia e disaffezione rispetto alla politica da parte della popolazione giovanile. Questo accade perché sotto i 35 anni c’è poca rappresentanza. Credo che la soluzione sia quella di candidare giovani, sentire le loro idee portare avanti le loro tematiche. Larino ha bisogno di nuove idee da dare e da dire in tema di sviluppo senza dimenticare le criticità come la mancanza di lavoro e la denatalità. Voglio continuare a sperare di rimanere nella mia terra”.
Maria Libera Petriella ha affermato “ho deciso di rimettermi in gioco con questa nuova squadra. Ma in questa squadra ci sto da semplice cittadina. Nel creare una lista si creano convergenze e divergenze. Siamo una squadra e non abbiamo una persona che ha deciso per tutti. La nostra è una lista civica, ognuno di noi deve fare la sua parte con le proprie competenze”. Attualmente impegnata nel percorso da insegnante di sostegno, oltre che continuare la sua attività in materia ambientale, la Petriella già assessore della giunta Notarangelo ha aggiunto “Ho voluto riprendere le file di questa esperienza perché credo in questo gruppo. Quando non c’è continuità. La continuità non mi appassiona per niente, non ha senso. Propongo il mio impegno quotidiano e costante partendo dalle grandi difficoltà che ho visto nei nostri concittadini. Un’amministratore senza le associazioni lavora per metà. Quanto lavoro, quante iniziative sono state fatte dalle nostri associazioni a cui va il nostro ringraziamento, ebbene un sindaco non può andare a dire siamo contenti per tutte le cose fatte da noi. Bisogna dare più importanza all’ambiente, bisogna dare più importanza ai cittadini, serve più cultura e non fare uno spettacolo al cinema. Bisogna essere vicini alle persone e Vito ė la persona giusta”.
Rappresentante anche lei della giunta Notarangelo, Mariangela Biscotti, da venti anni a contatto con le persone attraverso il suo lavoro in Poste Italiane ha affermato “Ho deciso di rimettermi in gioco per provare a far fare un cambio di rotta all’amministrazione. Quella uscente è stata fondata sul clientelismo puro. Ha curato solo gli interessi personali. Io al contrario credo molto nella condivisione e nell’ascolto. La squadra ha delle buone potenzialità, ognuno di noi può dare, ridare una dignità amministrativa a questo paese”.
Michele Palmieri, dieci anni fa, fu tra i più votati della lista di Notarangelo diventando assessore ai lavori pubblici, ha esordito dicendo “Abbiamo grandi potenzialità. Non bisogna illudere i cittadini ma stare in mezzo a loro. Potrei citare tante cose fatte da quell’amministrazione a partire dall’impianto fieristico che un consigliere del tempo aveva osteggiato ed invece oggi addirittura si fa vedere che ha le chiavi di quella struttura. Abbiamo riaperto il Cinema, appaltato e realizzato lavori per 30 km di strade interpoderali, abbiamo impegnato oltre 10 milioni di euro per Larino e tante altre cose che magari non tutti conoscono. Oggi siamo qui, con Vito, per stare ancora una volta vicino alla cittadinanza, lui è il meglio che si poteva avere”.
Michele Di Ridolfo, classe 1989 letteralmente cresciuto per le vie del centro storico, dopo qualche anno trascorso a Pescara ha sentito la necessità di tornare a casa, nella sua Larino dove attualmente ricopre il ruolo di tecnico nel settore delle energie rinnovabili con la passione per lo sport. ”Lo sport ė la mia passione, ma qui a Larino devo constatare le enormi difficoltà che trovano i ragazzi e le società sportive. Sono da poco padre ed ho molto a cuore il futuro dei nostri figli. Bisogna costruire luoghi attrattivi e sicuri per le famiglie. Sostenere una famiglia significa sostenere la crescita della comunità. Prima esperienza in politica. Questa comunità ha bisogno di persone che lavorano con dedizione e trasparenza. Spero di poter avere il vostro appoggio.
Gianluca D’Attilia, classe 1978, per lui la ‘maledizione’ di San Pardo ha avuto sempre il sopravvento. Maledizione che tradotta per tutti sta a significare il suo amore sconfinato per Larino e la sua scelta di investire nel centro frentano, prima con un’attività di ristorazione, venti anni fa quando non c’erano i social, ed oggi come imprenditore agricolo insieme a sua moglie.
“Sono un uomo del fare e voglio portare la mia esperienza a servizio di tutti. Chi me l’ha fatto fare? I miei figli perché è possibile realizzare qualcosa di importante qui senza dover andare altrove”.
Silvia Rea, docente di inglese della scuola media Magliano, da sempre vicina ai ragazzi e alle loro famiglie, come rappresentante del comitato civico centro storico è entrata nello specifico di cosa vorrebbe realizzare ossia cambiare il corso degli eventi e dopo aver per anni organizzato stage linguistici per i giovani larinesi in Inghilterra o in America vorrebbe creare le condizioni per realizzare a Larino vacanze esperenziali per gli studenti stranieri. “La mia sfida è quella di creare una rete organizzativa e qualificata per gestire un turismo di studenti esteri con la partecipazione delle nostre realtà imprenditoriali. Naturalmente come rappresentante del comitato civico centro storico sarà mia cura portare avanti progetto di riqualificazione degli spazi e delle strutture presenti”.
Alfonso Boffa, classe 1975, attualmente collaboratore scolastico, anche lui componente del comitato civico centro storico ha esordito spiegando il perché, dopo dieci anni il comitato ha scelto di tornare a correre in una competizione elettorale. “Una sola parola, il totale abbandono del centro storico e non parlo di pulizia, perché su chi sporca dovremmo parlare anche di inciviltà, ma parlo di una politica che serva a ripopolarlo. Di recente abbiamo organizzato una mostra fotografica che metteva in evidenza le criticità del centro storico. La nostra mostra offriva un quadro completo ed una visione sul futuro. Avevamo invitato sia Vito che il sindaco. Solo Vito ha partecipato, l’altra parte non solo non è venuta ma per tramite di altra persona ha affermato che quella mostra era stata organizzata per mettere in difficoltà l’amministrazione. Ristrutturare quei palazzi o abitare in quelle case è l’unico modo per ripopolare il centro storico. L’unica persona trasparente e professionale che vuole il bene di questa comunità è Vito Di Maria”.
Gianluca Venditti, l’ostinato residente, come si è definito, per la prima volta in politica ha affermato tra le altre cose, “Si volta pagina, ci sono delle cose serie da fare. Sono sempre rimasto qui a dare la parte migliore. Qui ed ora. È l’occasione giusta per fare in modo che le cose avviate diventino realtà. I nostri eventi devono essere organizzati. Bisogna sviluppare un’economia della cultura e del turismo. Non abbiamo malizia. Larino non sta solo in un fosso, ha la possibilità di raggiungere delle mete che forse non abbiano ancora la fantasia per capire quanto sia importanti. Luoghi, persone e spazi giusti. Far valere le competenze con una squadra forte e di forte contrasto alla continuità. Qui non si scherza più si fanno solo cose serie”.
Leonardo Lafratta, l’architetto, già in lista con Di Maria cinque anni fa, presidente del movimento politico del ’Germoglio’, ha esordito affermando che la squadra è ben strutturata e pronta per risolvere i problemi di Larino, partendo naturalmente dal tema della pianificazione urbanistica da quel divario tra centro storico, Pian San Leonardo e le zone agricole cresciute in maniera smisurata. “Dopo il Covid c’è bisogno di risposte. Dobbiamo portare avanti un discorso sulla rigenerazione urbana. Studiarla insieme alle persone e alle associazioni. Coinvolgere l’intero territorio. Va studiato ogni aspetto. Peccato per i Fondi del Pnnr”.
Salvatore Faiella, emozionato come non l’avevamo mai visto, dopo aver ricordato la sua età, 46 anni di cui ben 31 a Larino prima come studente, poi come commerciante e per sempre come marito e padre di due figli ha affermato “Mi sento larinese a tutti gli effetti. Larinese da tanti anni e non da oggi. Il mio pensiero va ai miei figli perché spero che restino qui. Non è semplice andare fuori e trovare lo stesso territorio sano per i giovani. Sono da sempre disponibile con tutti. Cinque anni fa mi sono avvicinato alla politica, ma prima sono stato impegnato nel Motoclub Pigriders, sono stato presidente dell’associazione Fuori giri Molise, sono componente della Federcaccia di Larino, credo tanto nel portare gente a Larino, la gente che conosce la città e ci torna. Sono il presidente dell’associazione ’Larino nel Cuore’ quella che organizza le Luminarie di Larino. Una squadra fatta di tante competenze, donne ed uomini che dedicano tanto tempo per Larino e per tutto il territorio, a loro la mia riconoscenza Oggi sono in questa squadra bella e forte, gente competente che ha voglia di fare. Le chiacchiere non portano da nessuna parte. C’è gente che vuole portare avanti progetti importanti ma non si può andare contro un muro abbiamo bisogno di porte aperte. Le nostre competenze non sono state acquistate al mercato ma sono il frutto del nostro lavoro”.
Maria Giovanna Civitella, infine, ha esordito “Nel Cuore avete una speranza e non sarà delusa. Cinque anni fa mi trovavo a chiedere la fiducia delle persone che me l’hanno accordata. Una frase ricordo di una signora che in dialetto mi disse ’facet chaccos’ fate qualcosa, ed io ho accettato di fare cinque anni fa. Oggi sarei potuta rimanere fuori. Visto che la precedente esperienza (la Civitella è stata per quattro anni assessore della giunta Puchetti) è stata un girone infernale, tutto il mio entusiasmo, la mia voglia di fare, non solo è stata tradita ma, ho sentito che qualcuno cercava di frenare il mio entusiasmo. ‘Adesso basta, adesso ti devi fermare’. Con queste parole cercavano di demoralizzarmi. Stasera ho apprezzato molto le parole di tutti, ho capito, data l’età, praticamente che il mio fare a taluni dava fastidio. Ho continuato senza mollare. Dietro a 330 voti ci ho visto il popolo larinese. La fiducia non l’ho mai voluta tradire. Ringrazio Vito Di Maria e tutta la squadra che mi ha accolta. Non è per un capriccio ma per una positiva caparbietà che oggi sono qui. I cittadini di Larino meritano persone che lavorano per loro. Prima i cittadini e non il contrario. Io mi sento bene quando faccio per gli altri, quando posso dire ascolta non ti prometto niente ma farò qualcosa. Allora sto bene. Lì non avevo margini di autonomia. Avevo un padrone a cui dovevo sempre chiedere comprese le deleghe che ho avuto ossia la cultura e le attività produttive. Il mondo della cultura mi è sempre piaciuto. Per bene comune non intendo una parola qualsiasi ma deve essere il bene di tutti. Per realizzarlo serve un continuo ascolto, non possiamo aspettare che siano i cittadini a segnalare le cose ma dobbiamo essere noi presenti. Penso al mondo agricolo, alle strade interpoderali, alle attività produttive, dobbiamo cambiare sistema. Basta con le parole più grandi del pallone che si porta il vento. Basta con chi mi dice quello che devo fare e quello che non devo fare. Stasera voglio rinsaldare la mia posizione con i cittadini. Basta logge, loggette e società segrete. Voi riponete la vostra fiducia in chi merita di governar e questa fiducia non va tradita. Non sono stata mai una vigliacca nella vita, il bene nostro sarà anche il vostro. Noi non mangeremo mai il vostro pane.Abbiamo un programma chiaro, fatto di competenze e completo“.
La presentazione si è conclusa con l’invito al voto da parte del candidato sindaco e il buffet offerto ai cittadini presenti.