TERMOLI. Dopo la prima dose di siero, somministrata nelle scorse ore, la 48enne di Ururi finita in ospedale per una intossicazione da botulino, reagisce alla cura e, pur intubata nel reparto di rianimazione del San Timoteo, riesce con i fogli di carta a comunicare con i familiari che restano in trepidante attesa al suo capezzale.
Stando alle notizie raccolte, la donna di nazionalità albanese ma da decenni residente e sposata ad Ururi ha mangiato due giorni fa, su una fetta di pane, del pesto fatto in casa prima di recarsi al lavoro. La donna ha dapprima scongelato il barattolino con il pesto e poi, prima di andare in fabbrica, ha spalmato il suo contenuto sul pane. In fabbrica la donna ha avvertito i primi sintomi tanto che è tornata anzitempo a casa con nausea e mal di pancia. Anzi si sarebbe recata anche in ospedale ma dai primi accertamenti nulla faceva pensare ad una intossicazione da botulino. Il quadro dei sintomi è peggiorato ieri mattina quando i familiari hanno notato anche un senso di obnubilamento tanto che poi nel pomeriggio gli stessi hanno allertato il 118 Molise soccorso. Proprio il medico in servizio, giunto dalla postazione di Larino, ha percepito che poteva trattarsi di una intossicazione di qui l’immediato trasferimento in ospedale e l’avvio dell’iter previsto nei casi di botulino.
Nelle scorse ore, la donna sarebbe stata visitata anche da un neurologo proprio per valutare anche eventuali complicazioni che il batterio botulimico potrebbe aver scatenato a livello neurologico. Naturalmente la notizia si è presto diffusa in paese dove la donna e la sua famiglia sono molto conosciuti. Come detto, già la prima dose di siero avrebbe fatto effetto, ma nulla esclude che si possa somministrare una nuova dose nei prossimi giorni. La donna è sotto stretto controllo da parte dell’equipe della rianimazione e non solo.