Grazie ad un’applicazione , il dispositivo di teleassistenza controlla costantemente lo stato di salute della persona che lo indossa. In caso di cadute, pericolo di aritmie o altro, ad esempio un allontanamento, invia un messaggio di allerta segnalando anche il luogo dove si trova chi lo indossa. Il braccialetto è collegato h24 a una centrale operativa che interviene in caso di necessità. Inizia in questi giorni la sperimentazione nella nostra regione dove l’incidenza della popolazione anziana è elevata.
CAMPOBASSO. Come testata giornalistica molisana siamo orgogliosi di condividere il progetto ‘Aurora’, ovvero il nuovo servizio nazionale certificato di teleassistenza rivolto agli anziani, alle persone fragili ed in difficoltà che parte dal Molise, dalla nostra regione dove lo spopolamento, la crisi sanitaria e le difficoltà socio assistenziali fanno sentire ogni giorno il loro peso proprio su quella parte della popolazione a maggiore rischio.
La start up è tutta molisana ed in questi giorni è partita la sperimentazione sul territorio con un progetto innovativo: un dispositivo medico testato e riconosciuto che si indossa come un braccialetto. Il dispositivo permette di tenere sotto controllo costante lo stato di salute del soggetto che lo indossa h24, monitorando il battito, segnalando grazie al Gps integrato la posizione, mandando messaggi di allerta in caso di eventi traumatici. I dati vengono inviati costantemente alla centrale operativa che, in caso di pericolo, accede alla chiamata con il paziente attraverso il braccialetto e provvede a fornire assistenza oppure, nei casi di maggiore complessità, ad allertare il soccorso.
Aurora, appunto, è un dispositivo con varie funzioni, con certificazione medica. Brevettato in Polonia da una equipe polacca, è unico nel suo genere perché mette insieme funzioni che altri dispositivi di teleassistenza non hanno. Per esempio manda allarmi in casi di aritmia o caduta accidentale, legge la posizione satellitare e la invia (ogni 20 minuti) consentendo di ritrovare la persona quando sconfina dal perimetro stabilito di concerto con la famiglia. Gli operatori della centrale possono inoltre dialogare con l’anziano senza che questo faccia nulla, perché la chiamata è diretta e avviene tramite l’orologio.
Aurora Medical Care, il cu amministratore è Federico del Vecchio, è la startup ideata attorno al dispositivo medico, rilevato e riadattato per un utilizzo esclusivo in Italia, il territorio al quale si rivolge il servizio. Il primo test ci sarà in Molise, dove è particolarmente alta la concentrazione della popolazione anziana.
Aurora, grazie a una centrale operativa no stop con contatti digitalizzati che vanno dai familiari ai vicini ai medici di base, è un esempio di tecnologia virtuosa che non sostituisce l’uomo ma lo sostiene nella cura per sé stesso e per gli altri. E’ utile anche per chi soffre di patologie neurodegenerative come l’Alzheimer, e può rivelarsi fondamentale in caso di cadute accidentali (segnalate dall’accelerometro) e di allontanamenti che possono sfociare in eventi drammatici.
“La Sim nel dispositivo si aggancia a qualsiasi tipo di operatore e prende il segnale ovunque, anche in un bosco” spiega Ivana Tagliaferri, una dei soci che hanno dato vita a questa esperienza di teleassistenza innovativa. Quando l’anziano o comunque la persona non risponde, o ha bisogno di aiuto, il call center richiede i soccorsi – il 118 in caso di problemi sanitari, ma anche i carabinieri in caso di effrazioni e furti – grazie agli accordi presi con i sanitari, le associazioni, i volontari.
L’anziano può disattivare la funzione Gps in qualsiasi momento e anche in questo caso la centrale operativa ne è a conoscenza e può avvisare la persona di riferimento. Può anche chiedere direttamente aiuto alla centrale: basta spingere su un tasto per inviare l’allarme in caso di pericolo e all’altra parte, 24 ore su 24, c’è un operatore formato per valutare e prendere l’iniziativa a tutela dell’anziano.
Aurora può svolgere una efficace opera sia di prevenzione che di controllo, e introdurre un nuovo approccio culturale al problema. Per questo si farà promotrice di una campagna mediatica e istituzionale di sensibilizzazione sul tema, anche attraverso seminari e convegni: un vero e proprio tour nei comuni che coinvolgerà ricercatori, professionisti, amministratori, organizzazioni e in generale il mondo del sociale e del terzo settore. Sarà anche l’occasione giusta per divulgare nei dettagli l’innovativo dispostivo medico, che nasce a livello locale ma è destinato ad entrare nelle case di tanti italiani. Il primo video che illustra il servizio è interpretato dall’attore e direttore artistico dei teatri Loto e Fulvio Stefano Sabelli.
Il costo del canone mensile è accessibile a tutti, specialmente se raffrontato con i benefici in termini di serenità e senso di protezione: 45 euro.
Per tutte le informazione del caso potete collegarvi al sito all’indirizzo https://auroramedicalcare.it/?id=vnm