Truffe sventate dai militari frentani a Guardialfiera, Rotello e nella stessa Larino.
LARINO. Truffe on line e truffe agli anziani rappresentano una vera e propria piaga dei giorni nostri e contro le quali i Carabinieri Comando Provinciale dei Carabinieri di Campobasso e, in particolar modo in questo caso, della Compagnia di Larino hanno intrapreso un’azione decisa e costante.
Al centro di tutto vi è la denuncia della vittima che permette agli investigatori di attivare le indagini e, come di seguito descritto, spesso anche ad individuare il colpevole.
I Carabinieri infatti invitano a tenere alta la guardia soprattutto nel periodo natalizio, quando gli acquisti in rete, per convenienza e praticità, sono ancor più frequenti e la circolazione di danaro raggiunge numeri davvero importanti.
La crisi energetica ed economica spinge, inoltre, tante persone e a ricercare in rete offerte convenienti sul web.
Tra le vittime di questi reati telematici raccontiamo la storia di un utente di internet che si pone alla ricerca di un paio di bancali di pellet e li trova ad un prezzo vantaggioso su un sito web.
L’ordine, il pagamento e l’attesa che si trasforma in truffa: il fasullo venditore, infatti, intasca il danaro e non spedisce il materiale.
Scatta la denuncia, si avviano le indagini ed i Carabinieri della Stazione di Guardialfiera risalgono al truffatore, un soggetto già noto alle forze dell’ordine per aver commesso numerose truffe e prontamente identificato dai militari della Stazione dei Carabinieri. Per lui scatta una denuncia a piede libero e l’avvio di un procedimento penale a suo carico.
Stessa modalità a Rotello, laddove un utente del web, anch’egli in cerca di un’offerta per l’acquisto di gasolio, viene truffato di oltre quattromila euro.
Anche qui la soluzione è la denuncia, la fiducia nello Stato e nelle Istituzioni: la vittima non si perde d’animo e si reca presso la locale Stazione dei Carabinieri per sporge denuncia. I militari avviano le indagini ed identificano anche qui il malfattore, segnalandolo penalmente alla competente Procura della Repubblica.
Altra tipologia di truffa è quella dello spid che ha visto come vittima un libero professionista il quale, dopo anni di lavoro, era in attesa del trattamento di fine rapporto ma che, invece, è stato truffato di oltre quarantamila euro, nonché delle ultime due mensilità di fine servizio.
Una vera e propria beffa che ha però visto la sua rivalsa sempre e comunque tramite la denuncia sporta presso la locale Stazione dei Carabinieri di Larino: l’uomo, in un primo momento disperato, racconta tutto ai militari i quali indagano a fondo, scoprendo che un soggetto aveva utilizzato una fotocopia del documento di identità della vittima ed aveva attivato uno spid, cioè una vera e propria identità digitale. Successivamente il malfattore, entrando nel sito Inps con la nuova identità digitale, aveva cambiato l’iban facendo confluire il danaro della vittima sul nuovo conto corrente da lui stesso attivato, senza aver fatto i conti con i militari dell’Arma.
I Carabinieri infatti, ricostruendo il tutto come un filo di Arianna, hanno identificato il soggetto, anch’egli già noto alle forze dell’ordine, denunciandolo alla competente autorità giudiziaria.
Dopo quanto raccontato sorge spontanea la domanda su come si possa ritornare in possesso del danaro oggetto di truffa. Qui è bene evidenziare che la maggior parte degli istituti di credito e bancari danno la possibilità di attivare delle clausole assicurative che coprono, mediante rimborsi, le vittime di truffa telematica.
L’unico atto richiesto per il rimborso è sempre e solo la denuncia.
Ma il mondo telematico non è il solo campo di azione dei truffatori in quanto, spesso, a cadere nella rete dei tranelli di questi malfattori son soprattutto le fasce più deboli come gli anziani come, ad esempio, nella così detta “truffa del campanello”.
Qui il truffatore, con un minimo di attività “informativa” riesce a sapere che presso un’abitazione vive sola un’anziana persona e, grazie magari all’aiuto di qualche conoscente del posto, apprende anche il nome di alcuni parenti della vittima.
Una volta individuata la vittima, il truffatore si presenta alla porta della stessa o la contatta telefonicamente, mostrandosi in serie difficoltà economica ed adducendo la colpa di tale situazione ad un fasullo incidente accaduto con una parente della vittima. Il gioco è fatto: la vittima si impaurisce, pensa al peggio, crede alle parole del millantatore e, dopo esser stata circuita, cede alla richiesta di danaro consegnando al truffatore un compenso, pensando ovviamente di risolvere nell’immediatezza il problema.
Solo dopo che il furfante è scappato via, la vittima capisce di essere stata truffata e si reca dai carabinieri per sporgere denuncia.
Quanto sopra descritto rappresenta, ovviamente, solo una parte delle tante storie che spesso accadono a numerose vittime ed è per questo il Comando Provinciale dei carabinieri di Campobasso, già da tempo, ha intensificato gli incontri con la popolazione per mettere in guardia i cittadini da truffe e raggiri.
Sul territorio, nei centri anziani, nelle chiese, nei luoghi di ritrovo, sono numerose le iniziative tese ad evitare che sempre più cittadini cadano nella rete di questi veri e propri professionisti del crimine.
Un decalogo “in pillole”, rintracciabile anche sul sito istituzionale www.carabinieri.it, aiuta a difendersi:
• non aprite agli sconosciuti e non fateli entrare in casa. Diffidate degli estranei che vengono a trovarvi in orari inusuali, soprattutto se in quel momento siete soli in casa;
• non mandate i bambini ad aprire la porta;
• comunque, prima di aprire la porta, controllate dallo spioncino e, se avete di fronte una persona che non avete mai visto, aprite con la catenella attaccata;
• in caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedete che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino di casa. In assenza del portiere, se dovete firmare la ricevuta aprite con la catenella attaccata;
• prima di farlo entrare, accertatevi della sua identità ed eventualmente fatevi mostrare il
tesserino di riconoscimento;
• nel caso in cui abbiate ancora dei sospetti o c’è qualche particolare che non vi convince, telefonate all’ufficio di zona dell’Ente e verificate la veridicità dei controlli da effettuare. Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice;
• tenete a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità;
• non date soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato;
• mostrate cautela nell’acquisto di merce venduta porta a porta;
• se inavvertitamente avete aperto la porta ad uno sconosciuto e, per qualsiasi motivo, vi sentite a disagio, non perdete la calma. Inviatelo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta. Aprite la porta e, se è necessario, ripetete l’invito ad alta voce. Cercate comunque di essere decisi nelle vostre azioni.
In generale, per tutelarvi dalle truffe:
• diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata;
• non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi od oggetti presentati come pezzi d’arte o d’antiquariato se non siete certi della loro provenienza;
• non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute;
• non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi.
Per le feste natalizie e per il futuro avvenire, i militari dell’Arma ripetono “Possiamo aiutarvi”, invitando sempre a rivolgersi alla Stazione dei Carabinieri più vicina o a chiamare il 112 per qualsiasi dubbio o necessità, per una maggiore sicurezza di tutti.