SANTA CROCE DI MAGLIANO. “Non sono più un uomo libero o forse lo sono di più”. Ieri mattina, sabato 17 dicembre 2022, presso l’Auditorium del liceo scientifico R. Capriglione di Santa Croce di Magliano si è tenuto un incontro tra gli studenti e il dott. Giuseppe Antoci.
Presidente del Parco dei Nebrodi dal 2013 al 2018, Antoci è stato insignito dell’Onorificenza di Ufficiale al merito della Repubblica Italiana dal presidente Sergio Mattarella, “per la sua coraggiosa determinazione nella difesa della legalità e nel contrasto ai fenomeni mafiosi”.
Milioni di euro guadagnati per anni in silenzio da Cosa nostra. Un business “legale” e inesplorato. Boss che riuscivano inspiegabilmente ad affittare tanti ettari di terreno nel Parco dei Nebrodi, in Sicilia, terrorizzando allevatori e agricoltori onesti, li lasciavano incolti e incassavano i contributi dell’Unione Europea perfino attraverso “regolari” bonifici bancari. Un meccanismo perverso che si perpetuava di famiglia in famiglia e faceva guadagnare somme impensabili. Un affare che si aggirerebbe, solo in Sicilia, in circa tre miliardi di euro potenziali negli ultimi 10 anni. E nessuno vedeva o denunciava. Fino a quando in quei boschi meravigliosi e unici al mondo non è arrivato Giuseppe Antoci, che è riuscito a spazzare via la mafia dal Parco realizzando un protocollo di legalità che poi è diventato legge dello Stato ed oggi è applicato in tutta Italia. Cosa nostra aveva decretato la sua morte. La notte tra il 17 e il 18 maggio 2016 Antoci è stato vittima di un attentato, dal quale è uscito illeso solo grazie all’auto blindata e all’intervento armato del vice questore Daniele Manganaro e degli uomini della sua scorta.
Dalle vicende è nato il libro “La mafia dei pascoli: la grande truffa all’Europa e l’attentato al presidente del Parco dei Nebrodi” di Nuccio Anselmo e Giuseppe Antoci. Lo scrittore Andrea Camilleri in un’intervista a Rai Uno nell’agosto 2016, definisce Antoci “un eroe dei nostri tempi”, una persona coraggiosa che facendo il proprio dovere combatte la mafia. È proprio Antoci a precisare che non si sente un eroe, ma una persona comune che ha fatto e continua a fare il proprio dovere come ognuno dovrebbe fare. Perché è così che si combatte la mafia, non abbassando la testa anche di fronte alle piccole azioni quotidiane. Antoci ha intrapreso un dialogo con gli studenti. Ne è sorto un dibattito che è andato anche oltre le dinamiche che hanno interessato Antoci in prima persona, toccando più volte i concetti di libertà, di scelta, di paura. “La Costituzione – afferma Antoci – è il vero e proprio testo antimafia del nostro Stato”. Perché l’antimafia non è un qualcosa che ci si aspetta solo ed esclusivamente dalle istituzioni, ma prima di tutto riguarda i diritti e i doveri di tutti noi. Quando arriva il turno della Magistratura allora vuol dire che un pezzo di Paese ha già sbagliato, bisogna risolvere le storture dalla base.
E poi il valore della scelta. Scegliere di rimanere nel mezzo tra le mafie e chi le combatte, vuol dire favorire le mafie, che si nutrono di quel silenzio, dell’omertà e dell’ignoranza. “Hanno più paura della scuola che della giustizia” diceva Antonino Caponnetto e non c’è nulla di più vero. La responsabilità appartiene a tutti, anche alla nostra generazione. “Voi infatti – continua Antoci – non siete solo futuro, ma anche presente”. Dobbiamo trovarci nelle condizioni di essere al timone, perché anche a noi spetta educare. Non si possono finalizzare le proprie azioni sempre in base al pensiero altrui, ma ciò con cui bisogna fare i conti siamo noi stessi, è in primis la nostra coscienza che deve guidarci nel giusto. Non poteva mancare, infine, un pensiero alle stragi di Capaci e di via D’Amelio e a tutte le vittime di mafia che devono essere “semi che noi dobbiamo rendere germogli”, perché non può rimanere solo un detto quello per cui “le idee di Falcone e Borsellino camminano sulle nostre gambe”. Una storia di coraggio quella di Antoci che deve essere d’esempio per tutti noi.
Presenti all’incontro Donato CAMPOLIETI Direttore CIA Molise e l’assessore alla cultura Giuliana Petruccelli Si ringrazia la Dirigente scolastica, prof.ssa Giovanna Fantetti per aver reso possibile l’organizzazione dell’evento.
Alberto Petruccelli