LARINO. I nove operatori della Casa di riposo Achille Morrone sono comparsi nelle scorse ore, assistiti dai legali di fiducia, di fronte al Gip del Tribunale frentano per essere interrogati riguardo, naturalmente ognuno per la propria posizione, alle accuse mosse nei loro confronti di maltrattamenti agli anziani ospiti, sequestro di persona ed esercizio abusivo della professione.
Stando alle informazioni raccolte, gran parte degli operatori si è avvalsa della facoltà di non rispondere mentre una delle dipendenti della struttura, la cui posizione sembra del tutto marginale rispetto alle altre, ha scelto, assistita dal suo legale di fiducia l’avvocato Michele Urbano, di rispondere alle domande del gip.
Lo stesso legale ci ha confermato la notizia annunciando che sia per i suoi tre difesi che per gli altri operatori sospesi, i rispettivi avvocati produrranno, nelle prossime ore, appello al Tribunale del Riesame di Campobasso per chiedere la remissione/attenuazione della misura della sospensione dal servizio.
Intanto, per la storica casa di riposo di Larino, già Ente Morale istituito per volontà del lascito dei Morrone, il futuro si fa sempre più nero. Come del resto annunciato anche ieri, forse perché già in programma dei lavori di ristrutturazione, la casa di riposo entro il prossimo 20 Ottobre potrebbe chiudere. Una decisione che sembrerebbe non dipendere dall’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Larino anzi sebbene il sequestro della struttura sembra sia stato richiesto, il gip non l’avrebbe autorizzato.
Ma di fatto, il pericolo che la stessa venga chiusa è reale. Attualmente infatti è venuto meno il numero già esiguo dei dipendenti che portavano avanti la struttura ed anche le suore che da quasi trent’anni in maniera volontaria assicurano il servizio all’interno della struttura residenziale per anziani di via Lualdi potrebbero lasciarla facendo ritorno in India.
L’inchiesta, come detto, si è concentrata in un arco temporale compreso tra il 15 novembre e il 13 dicembre 2021 andando avanti poi fino allo scorso agosto. I militari delle Fiamme Gialle hanno ripreso e documentato tutte le ipotesi di reato poi confluite nelle richieste avanzate al Gip che le ha validate confermando l’impianto accusatorio della Procura frentana.
In merito a quanto sta accadendo nella storica istituzione frentana anche noi di Viaggionelmolise.it, raccogliamo il post del presidente del Comitato Basso Molise per il Bene Comune Annarita De Notariis che scrive “Non possiamo assolutamente restare in silenzio la giustizia faccia il suo corso, ma la struttura resti aperta. Come da lascito testamentario”. La De Notariis ha proposto la lettera del professor Rocco Schiattone.
“Precisazioni riguardo la casa di riposo-albergo: Achille Morrone, Larinum Urbe granorum. Come sosteneva Plinio il vecchio nel suo pellegrinare conoscitivo dell’ impero; Larino ricco di umanità, aggiungo, l’affermazione scaturisce, consapevolmente, dalla permanenza che lo scrivente ha avuto nella città di cui trattasi, il mio soggiorno volontario è avvenuto dopo le nefaste vicende che mi hanno “denudato “degli affetti più cari: mogli e figlio volati in una celeste dimensione, nella mia angosciante desolazione il personale della struttura, di cui sopra, mi ha elargito conforto, consentendomi di rinnovare il mio animo. tutti gli operatori sono stati pronti ad ogni sussulto ad infondere spirito caritatevole, forza e resistenza. l’operosità è stata un aspetto fondante delle operatrici: brave e sincere educate e caritatevoli, assolvendo i loro compiti con pazienza dediti ai loro doveri minuziosamente senza tralasciare nulla e comportandosi con umiltà nei riguardi di tutti gli ospiti, accudendoli con dovizia affetto e mai usando parole scurrili e gesti inappropriati. Ho ammirato la forza motrice dell’operato dell’assistente sociale, che ha svolto con maestria il suo lavoro per il buon andamento del tutto. Gli operatori pulivano quotidianamente ed in particolare la notte tutti gli utenti per l’igiene personale anche più volte, inoltre la minuziosa pulizia di tutti gli ambienti e le stanze dove imperava il profumo della candeggina. Sono grato a tutti. Se sono state affermate parole denigranti queste sono solo frutto di una astiosità cieca e malevola: forse da qualcuno che ha voluto solo compiere un gesto di ripicca nei confronti di un singolo e che non è riuscito a pensare a quanto lavoro e alquanta umiltà e sacrificio ci fosse dietro quelle persone che tutto davano a, noi e tutto avrebbero fatto per il nostro bene e la nostra, salvaguardia fisica e morale forse questa persona non è riuscita a raggiungere i suoi lucrosi obbiettivi, ma è riuscito a creare una vicenda giudiziaria che nessun motivo aveva d’essere. La verità non si nasconde dietro il dileggio. Parlo e scrivo come persona informata dei fatti e che quei fatti li ha vissuto per ben 4 anni e che mai un operatore o chicchessia facente parte dell’entourage della struttura Achille Morrone abbia mai alzato la voce con me o commesso qualcosa, di irriguardoso oppure offensivo. Ripeto in detta struttura regnava solo la comprensione l’umiltà il mutuo soccorso e il rispetto per le persone fragili e indifese come sono io e gli altri utenti, e ciò non per una fatua apologia sono certo del tutto che tutti coloro hanno zampillato di sudore carismatico nella residenza di riposo. vi sono state presidenti che hanno operato nei migliori dei modi; qualcun altro ha lesinato interesse e competenza. Abbraccio tutti indistintamente augurando loro di proseguire nei migliori dei modi. La verità non si nasconde dietro un dito, emergerà e conforterà chi è stato accusato di queste infamie si perché sono solo infamie. In verità, professor Rocco Antonio Schiattone (persona informata dei fatti)”.
I familiari degli ospiti sono stati avvisati di trovare altra sistemazione entro la data indicata.