CASACALENDA. Questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Silvio Di Lalla” grazie anche alla collaborazione dell’Associazione “per non dimenticare” è stato presentato il libro del giornalista Giovanni Mancinone “Molise Criminale”, vincitore, quest’anno, del premio intitolato alla memoria di Piersanti Mattarella.
La dirigente dell’istituto Filomena Giordano nel salutare gli intervenuti e gli studenti ha sottolineato come l’iniziativa rappresenti una grande occasione di formazione per gli studenti per scoprire come opera chi delinque, ma soprattutto per fare domande ai relatori, a partire naturalmente dall’autore del libro che ha saputo descrivere ‘quello che gli italiani non sanno su un crocevia di affari, omicidi, armi, droga, terroristi e latitanti’ che sono ‘passati’ in questa ventesima regione.
A fare da moderatore, il giornalista Vito Biello che ha presentato questo primo incontro riservato agli studenti e i relatori con i quali è legato da un grande rapporto di stima ed amicizia.
Giovanni Mancinone giornalista ed autore del libro, nel corso del suo intervento ha riferito di come per molte persone il titolo “Molise Criminale” fosse quasi inappropriato in quanto il Molise è una piccola regione dove si vive bene e non ci sono gravi fatti di malavita organizzata. “Nella realtà invece – ha affermato – la piccola e sconosciuta regione è meta di molte attività criminali da parte della malavita organizzata a partire dallo smaltimento di sostanze tossiche in terreni coltivati sulla costa, al riciclaggio di denaro sporco con l’acquisto di attività commerciali, una sorta di crocevia di affari illeciti”.
Nel suo intervento la dottoressa Rossana Venditti, oggi magistrato della Procura minorile di Campobasso ha sviscerato il concetto di come in Molise i crimini non sempre si palesano, e di come sia molto più difficile scoprirli. “Ragazzi bisogna sollevare il tappeto per scoprire la polvere nascosta”. L’ispettore di Polizia Mario Luzzi ha, infine, spiegato come agiscono gli inquirenti per scoprire eventuali azioni criminali a partire dai controlli incrociati sulle imprese commerciali che potrebbero, anche se all’apparenza essere insospettabili, rivelarsi imprese prestanome di clan criminali.
La mattinata si è conclusa con un dibattito davvero costruttivo che ha visto i relatori rispondere alle domande degli studenti.
Francesco D’Imperio
Foto Kerem.it