LARINO. “Percorsi”, il libro di poesie dell’indimenticabile Adolfo Stinziani è stato, per volere della famiglia, di Graziella Vizzarri, del Lions club di Larino e dell’amministrazione comunale, presentato al pubblico nella sempre magnifica ed incantevole location dell’atrio del Palazzo Ducale.
Una serata magica, dove la poesia finanche ‘catulliana’ dell’amico Adolfo ha inondato di emozioni il folto pubblico presente. Ha rigato i volti di lacrime, ma anche di sorrisi. Ha scaldato i cuori e riportato al presente aneddoti, passioni, il mondo di un artista polivalente e poliedrico capace di impreziosire con la sua arte che è stata, ed è, pittorica, musicale e poetica, mescolanza di stili mai banali, ma sempre ricercati e nuovi rispetto al preconcetto del mondo.
L’evento culturale, si diceva, è stato inserito all’interno della nuova stagione dell’itinerario culturale “Percorsi in Biblioteca” per l’anno sociale 2022–2023, frutto del connubio tra il Lions club Larino presieduto da Pasquale Gioia e l’amministrazione comunale.
Un evento realizzato così come l’avrebbe voluto Adolfo: tra elegia e passione, tra voci del passato e spunti sul presente, tra emozioni intime e l’amore sviscerato per la sua città, per quella Larino che deve ritrovare la forza per risorgere.
Il tutto abbellito dalle creazioni sceniche di sua sorella Ida, dalle sue emozioni miste a quelle di Mariagrazia, dall’amore di mamma Anna, dalla recitazione emozionale dell’attrice Franca Sciarretta. Ed ancora, la voce melodiosa di Fernanda D’Ercole accompagnata alla chitarra da Giuseppe D’Angelo, l’illuminante, passionale intervento del professore Mario Moccia, le testimonianze della stessa Graziella Vizzarri (moderatrice della serata) e di Luigi Balice senza dimenticare i messaggi di saluto dell’assessore Maria Giovanna Civitella e quelli del sindaco Pino Puchetti fino alla testimonianza del sottoscritto.
E lui Adolfo, lì su quella sedia bianca, rosa rossa ad ascoltare, forse divertito di noi che parlavano di lui, di lui che ultimamente aveva fatto sua l’espressione di Quinto Orazio Flacco ‘Ut Pictura poesis’ (tradotta letteralmente “Come nella pittura così nella poesia”) ed aveva ‘percorso’ nuove vie di espressione senza però dimenticare il suo io, quell’io poliedrico che l’ha reso artista, cultore del bello.
Emozioni, lacrime, sorrisi ascoltando le sue poesie. Versi che si lasciano leggere senza infingimenti, parlandoci di uno scenario attuale, senza rammarico del passato. Versi mescolati da colori, e colori di versi da cui si propagano sensazioni e brividi che hanno trasportato tutti in posti del cuore che lui, Adolfo, ha saputo rendere unici e nello stesso tempo uguali perché segnati da quell’amicizia capace di attingere da ognuno, dall’intimo di ognuno le emozioni più celate.
Vita, Sensi, Larino mia e poi le canzoni di Mina, gli applausi del pubblico e le rose donate, rosse come la passione di Adolfo che da quella sedia bianca, leggiadra presenza, in fondo avrebbe semplicemente detto “tocca a voi, risorgete, amate l’arte, diventate cenacolo di idee e realizzatele perché non resti vano quello che fino ad oggi abbiamo fatto”.
Un grande serata per rendere omaggio ad Adolfo Stinziani, ai suoi ‘Percorsi’ in cui fortunatamente tanti hanno avuto modo di incontrarlo e a cui ora spetta il compito, arduo ma leggiadro, di non farlo dimenticare.
Nicola De Francesco
(Foto di Nicola Mastrogiuseppe)