VASTO. Cominciamo dalla fine, da quella canzone ‘A Te’ che doveva essere “un qualcosa di personale, qualcosa di intimo e familiare ed invece è diventata la canzone di tutti voi”, il brano che ha rigato di lacrime i volti dei tanti accorsi alla marina di Vasto per assistere, in una splendida giornata di sole, alla seconda giornata Jova Beach Party. Un canzone amorevolmente cantata alla presenza, dietro le quinte, della moglie Francesca e della figlia Teresa. Un brano che ha chiuso non alla grande, ma alla grandissima la sfida musicale lanciata da quel toscanaccio puro e cristallino di Jovanotti in quel di Vasto.
Lorenzo Cherubini ha letteralmente ammaliato, trascinato il pubblico, il suo pubblico. L’ha condotto lungo un percorso musicale che ha fatto della marina di Vasto l’ombelico del mondo, un lembo di spiaggia abruzzese dove si è realizzata una ‘figata pazzesca’ che in tanti ricorderanno, in tanti avranno da tramandare ai posteri come uno degli eventi più belli, emozionanti mai vissuti.
La canzone per sua figlia Teresa, si diceva, ha chiuso il secondo appuntamento, ma ci tocca raccontare e lo facciamo con piacere il prima, le quasi 9 ore piene di spettacolo a cui abbiamo assistito. E ve lo anticipiamo è stato incredibile. Come un uragano buono Jovanotti ha travolto letteralmente di energia tutti, con le sue canzoni, interagendo con gli ospiti, con i suoi musicisti in un bis di capodanno brasiliano, diventando ‘ufficiale di stato civile’ per il ‘matrimonio’ di Davide e Donatella ed ancora dando l’opportunità ad un ragazzo di suonare il basso per lui e quel bacio alla moglie Francesca che interagiva con lui, viveva con lui l’intero evento.
A Vasto siamo arrivati di buon mattino. Abbiamo trovato facilmente un parcheggio e ci siamo diretti all’ingresso. Qualche ora di attesa tra tanti giovani, anzi giovanissimi fan ma non solo, poi l’apertura dei varchi e, dopo aver superato i controlli, abbiamo raggiunto la nostra postazione, praticamente a dieci metri o poco più dal palco.
Intorno a noi, tutta la macchina viaggiante del Jova pronta a soddisfare le richieste dei tanti giunti alla marina vastese. Dallo street food passando per le bevande, per i trucchi, per i selfie da scattare con sfondi da sogno alle ricariche per i dispositivi. Tutto sapientemente disposto all’interno della grande arena divisa in due palchi periferici e l’immenso palco centrale.
Ore 15, dopo un tuffo in mare sorvegliati dai tanti bagnini in servizio compreso i cani addestrati per il salvataggio in mare, puntuale come un orologio svizzero, Jovanotti ha aperto a tutti l’evento dell’allegria e da lì in poi fino alle 23.30 o poco meno è stato tutto un crescendo di emozioni che le parole non riescono pienamente a riportare, perché veramente quella del Jova è un’esperienza da vivere.
Alcuni importanti dj set, il suo percorso in bici per raggiungerli, alcune sue canzoni e poi alle 18.30 sul palco di scena l’esibizione del vastese Fabio Clemente in arte Ketra. Assente Takagi, il producer e dj, visibilmente emozionato, ha fatto ballare la folla a ritmo delle sue hit mixate con lo stesso Cherubini che dal palco ha affermato: “Vasto devi essere fiera di aver un producer così forte come Ketra”. Quest’ultimo, dopo aver regalato a Jova una maglietta della squadra di basket della città adriatica è poi risalito sul palco prima del gran finale.
In questo tempo Jovanotti ha letteralmente deliziato il suo pubblico (forse 30mila persone) con le sue canzoni e nel mezzo ecco l’arrivo degli ospiti da Ghali, al dj Ralf fino a Gianni Morandi tornato per la seconda sera sul palco per condividerlo insieme a colui che è diventato suo amico, lo scrittore delle sue nuove canzoni di successo.
Ed intorno sempre una grande festa con protagoniste le emozioni e le emozioni che solo la musica può generare fino alla commozione, a quei baci scambiati da tenerissime coppie di fidanzati o a quelli maturi di coppie, diciamo, più collaudate, tutte però pazzamente innamorate di quel ragazzo dagli occhi azzurro/verde come il mare, profondi ed autenticamente veri.
Un evento, tanti eventi, nell’unico Jova Beach che difficilmente Vasto dimenticherà. Una due giorni ‘pazzesca’ ed il grazie di Jova a tutti coloro che l’hanno permesso e quell’augurio finale “vi auguro di avere i vostri desideri esauditi, vi auguro di avere dei desideri da desiderare e vi auguro qualcosa in più, vi auguro di essere voi il desiderio di qualcuno, perché ogni cosa è illuminata e non c’è più bisogno di soffrire”.
Nicola De Francesco