LARINO. È sempre troppo piccola la Cattedrale frentana quando una bara bianca solca la sua navata centrale per l’ultimo saluto cristiano. Troppo piccola anche per i tanti che oggi con la loro presenza si sono stretti intorno alla famiglia di Michela Cieri per testimoniare il loro cordoglio, il loro dolore per l’improvvisa perdita di una ragazza pura, trasparente e spontanea.
Una ragazza che diceva sempre quello che pensava e – come ha scritto un amico su Facebook ricordandola – se mancavano le parole i tuoi occhi parlavano per te. Parlavano della tua incredibile sensibilità che faceva di te un essere prezioso anche se a volte fragile.
Nella Cattedrale che tante volte l’ha vista entrare e fermarsi a pregare per il suo santo patrono, c’era il silenzio quest’oggi, un silenzio assordante e volti rigati dalle lacrime. E le parole della fede, quelle che don Antonio Di Lalla ha pronunciato nella sua omelia ricordando come soltanto il credere nel Dio della Resurrezione può aiutare a superare questo immenso dolore.
Un dolore composto, quello dei familiari di Michela, un dolore che nessuno può immaginare e nessuno può giudicare.
Mancherai Michela, mancherai a tanti, a tutti quelli che ti hanno incontrata su queste strade del mondo, perché il tuo essere sempre e maledettamente vera, rompeva gli schemi e ti rendeva unica.
Guardare i tuoi voltarsi al cielo mentre i palloncini bianchi si allontanavano dal sagrato della tua Cattedrale e le note di Let It Be li accompagnavano ci ha fatto ricordare le parole dell’ultima canzone dei Beatles e sappiamo che ‘ci sarà una risposta’ che tutti noi troveremo, tornando ai momenti vissuti con te, una risposta di speranza e di saggezza perché anche in quest’ora più buia c’è una luce che splende, la tua, nei nostri cuori.
Vola, libera nel cielo Michela. A Dio.
Nicola De Francesco