Il Vietri diventerà istituto di ricerca e cura delle malattie infettive a carattere interregionale.
Svolta importante per la struttura sanitaria del centro frentano. Da quanto si è appreso, infatti, a seguito del tavolo tecnico svoltosi, nelle scorse ore, in Regione alla presenza del commissario ad acta Angelo Giustini, del governatore Donato Toma, del manager Asrem Oreste Florenzano e dei rappresentanti del Ministero delle Salute, proprio Giustini in risposta a specifica richiesta ministeriale ha indicato il Vietri di Larino come struttura sanitaria idonea ad essere trasformata in Centro Covid regionale, anzi come detto in un istituto di ricerca e cura specializzato nelle malattie infettive. La notizia è stata immediatamente raccolta dal primo cittadino frentano Pino Puchetti che ha dichiarato “Ho appreso, per le vie brevi, della proposta elaborata dal tavolo permanente per la gestione emergenziale. Una proposta quella del commissario ad acta Angelo Giustini che si prefigge di elevare il Vietri a centro di ricerca e cura delle malattie infettive a carattere interregionale. Il nostro ospedale, nell’ambito della programmazione nazionale in vista della Fase 2, vuoi per la sua posizione geografica vuoi per le sue caratteristiche specifiche, è stato scelto come struttura che ben si adatta a diventare punto di riferimento per l’intera regione e non solo. Accolgo positivamente tale decisione che rappresenta senza dubbio un’opportunità importante per la nostra struttura sanitaria già in passato caratterizzata da reparti di eccellenza. Il nostro compito è ora quello di porre la massima attenzione alle modalità che verranno seguite per dare concreta attuazione alla proposta messa nero su bianco ed inviata al Ministero”. Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex presidente della regione Michele Iorio che sulla sua pagina Facebook ha scritto “Dopo ritardi, indirizzi politici inapplicati, silenzi enigmatici e inspiegabili prese di posizione contrarie, anche il Molise ha il suo ospedale per la pandemia. L’ok da parte della Task force arriva in un momento cruciale, quello dell’inizio della così detta fase 2, che se da un lato ci appare come la riapertura di una gabbia, dall’altro porta con sé una serie di pericoli che si riassumono nell’espressione contagio di ritorno. Il primo pensiero che ho avuto, meglio tardi che mai, è stato l’impulso di un uomo che guarda al passato. Invece il nostro sguardo deve essere rivolto sempre al futuro per cui lancio oggi un altro appello: bene la decisione, adesso però non si può perdere altro tempo perché è necessario riaprire subito la rianimazione al Vietri, attivarsi per rendere esecutivo al più presto il nosocomio di Larino, e far tornare operativo il Cardarelli di Campobasso per le patologie ordinarie e tempo dipendenti sfruttando la riapertura di Venafro per i pazienti lungodegenti”.