LARINO. Dieci lustri al servizio della comunità larinese e non solo. Il Rotary club frentano guidato dalla dottoressa Marina Bucci ha festeggiato, nelle scorse ore, l’importante traguardo associativo rinnovando al presente l’impegno preso dai fondatori del club quello di tenere vivo anche in questa parte di Molise il motto ‘ servire al di là di ogni interesse personale’. Un momento celebrativo che ha segnato anche il passaggio di consegna del classico ‘martelletto’ tra la Bucci e la neo presidente Teresa Mancini, il tutto alla presenza di tante autorità rotariane, del sindaco della città Pino Puchetti e degli illustri ospiti che proprio il Rotary ha voluto premiare per il loro mettersi al servizio della popolazione nei vari ‘service’ organizzati in questo ultimo anno.
L’evento storico, celebrato in un noto locale larinese, è stato caratterizzato, come tutti gli appuntamenti targati Rotary, dall’omaggio iniziale alle bandiere e dai saluti di benvenuto. Dopo questo inizio, la dottoressa Bucci ha voluto ricordare un grande rotariano, molto vicino al club frentano tanto da esserne socio onorario per lungo tempo, Parlo di Riccardo Marrollo, governatore del Distretto nel 2001 scomparso una settimana fa. Un ricordo ed un applauso poi è andato ai tanti soci del club che non ci sono più e che, in questi cinquanta anni, hanno partecipato al sodalizio, prestando la loro opera e la loro professionalità. “Ognuno meriterebbe un elogio particolare – ha affermato Marina Bucci – ne conserviamo il ricordo prezioso nei nostri cuori e nei nostri pensieri.
Tante, si diceva le autorità rotariane presenti: i past governatori Luigi Falasca, e il larinese Antonio Guarino, l’attuale assistente del governatore per il prossimo anno Eugenio Silvestre, l’avvocato Paolo Sia già assistente del governatore per l’anno in corso, il presidente del club di Termoli Antonio Fabio Caterino e quello di Isernia Giancarlo Valente. Presenti al pranzo conviviale oltre al sindaco di Larino, il parroco della concattedrale don Claudio Cianfaglioni, il vice presidente della Fidapa Pina Bucci, il presidente del Lions club Umberto Massini, il presidente dell’Auser Daniela Bassi, il presidente della Fondazione Trivisonno Andrea Vitiello insieme a Fiorella di Iorio, la professoressa di disegno e storia dell’arte del Liceo ‘D’Ovidio’ Maria Greco, il medico di medicina generale Bruno Petrecca, il medico oculista Antonio Lepore, l’ortottista Felicia Calabrese, il responsabile dell’archivio storico diocesano Giuseppe Mammarella, il professore ordinario di odontoiatria presso l’Università Federico II di Napoli Eduardo Bucci, l’avvocato Duilio Bucci con Maddalena Crema. E ultimi, ma non per importanza gli studenti: Gabriella Nuonno del primo anno del Liceo scientifico, Eleonora Iacurti del secondo anno e Marco Petriella del terzo anno.
Proprio quest’ultimi erano presenti per ricevere dalle mani del past governatore Falasca i premi del concorso bandito dai Distretti italiani del Rotary Internazionale sulla legalità e cultura dell’etica. I tre studenti larinesi si sono aggiudicati il primo e il terzo premio oltre ad una menzione rispettivamente con il video “UN LAVORO MIGLIORE”, lo scatto “DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE….PANE” e un manifesto.
“Questi ragazzi, tra un numero notevole di scuole partecipanti, 174 se non sbaglio, hanno raggiunto un risultato esaltante. Un grazie a loro e un grazie a Maria Greco, loro insegante entusiasta ed appassionata che li ha bene indirizzati. Un grazie ancora al loro Preside, Tonino Vesce, che questo anno ho avuto l’occasione di conoscere e di frequentare assai spesso in quanto la maggior parte dei nostri progetti sono stati portati avanti insieme con le scuole.
Il momento celebrativo ha poi introdotto i saluti del sindaco Pino Puchetti e quelli del parroco della cattedrale don Claudio Cianfaglioni. Poi la dottoressa Bucci, visibilmente emozionata ha ripercorso la storia del club rotariano. “Il caso ha voluto che sia stata io a celebrare anche il Trentennale ed il Quarantennale, e vi devo dire che la maturità e l’esperienza accumulata negli anni non bastano a superare l’emozione che mi prende in questo momento. Sono entrata ufficialmente a far parte del Rotary nel 1995, ma posso dire di aver vissuto la vita del Club di Larino fin dalla sua istituzione, avvenuta nel maggio 1972. Ricordo che mio Padre, contattato dal dottor Renato Pistilli Sipio di Campobasso, molisano di grandi meriti che introdusse il Rotary nella nostra Regione e da Franco Cianci, del Club Termoli, suo grande amico, si mise all’opera con un gruppo di amici di buona volontà, entusiasmati dai valori e dai principi del Rotary, e insieme si adoperarono a costituire il Club Larino.
Dopo tanti preparativi ed incontri, si giunse, il 27 maggio del 1972, alla consegna della “Carta”, il documento statutario di identità. Ho il netto ricordo di una serata indimenticabile – gli uomini tutti in smoking, le signore in splendidi abiti lunghi – serata onorata dalla presenza di illustri ospiti. L’avv. Carlo d’Amelio, di Roma, Governatore del 188° Distretto, al quale apparteneva il Molise, e l’avv. Mario Florio, di Napoli, Governatore del 190°, augurarono al nuovo Club un lungo cammino, denso di obiettivi stimolanti, di attività fruttuose, di importanti traguardi, sulla strada tracciata da Paul Harris, l’iniziatore nel 1905, a Chicago, del Sodalizio internazionale, che oggi conta più di un milione e duecentomila soci sparsi in tutto il mondo. Oltre agli auguri del Prefetto di Campobasso e di altre autorità, rotariane e non, il Club ricevette la benedizione dell’allora Vescovo di Larino, don Pietro Santoro, che molto spesso fu nostro ospite, il cui ricordo è ancora intatto e nitido nel nostro cuore per la sua semplicità e la sua santità, non scevre da grande cultura e da profonda dottrina. E mi fa oltremodo piacere che oggi sia con noi don Claudio, ripristinando l’usanza antica. I soci, inizialmente 23, si mossero animati da grande entusiasmo ed amicizia sulla strada segnata da Paul Harris, l’avvocato di Chicago, che ha fondato questo sodalizio nel 1905, sodalizio che poi si è diffuso in tutto il mondo con i suoi principi di solidarietà, di onestà, di fare del bene, mettendo le proprie competenze al servizio del prossimo. SERVENDO AL DI SOPRA DI OGNI INTERESSE PERSONALE.
L’entusiasmo, la gioia, l’amicizia, caratterizzarono il club, che acquistò nuovi soci. Quanti volti mi passano davanti, quante persone, ognuna con le proprie caratteristiche, con la propria personalità, con i propri pregi ed anche con i propri difetti. C’è stato un ricambio naturale: molti sono andati via perché presi da altri interessi, molti per le leggi che ineluttabilmente regolano la nostra presenza su questa terra. Abbiamo avuto anche l’onore di esprimere nel club un Governatore, l’amico Antonio Guarino, che desidero ringraziare per tutto l’appoggio e i consigli che sempre mi ha dato e durante questo anno in particolare.
Come dicevo la gioia e l’amicizia sono state per lungo tempo la caratteristica del club, quella gioia esaltata nell’INNO ALLA GIOIA della nona sinfonia di Beethoven e quella amicizia descritta dalle parole di Schiller, “SIAMO TUTTI FRATELLI” usate come testo dallo stesso Beethoven nella nona sinfonia.
Sono stati realizzati tanti progetti, sono state fatte tante cose da allora. Impossibile ricordarle ed elencarle tutte, ma tutte protese ALLA SOCIETÀ, ALLA UMANITÀ, ALL’ESEMPIO, ALLA CULTURA e ALLA CIVILTÀ”.
La dottoressa Bucci ha ricordato parte dei tanti progetti realizzati dal club a partire dalla partecipazione ogni anno al Rotary Campus: una settimana di vacanza offerta a DISABILI ed accompagnatori presso centri turistici, passando per la raccolta fondi per il terremoto de L’Aquila, alla donazione al centro sociale il Melograno di una autovettura per il trasporto dei malati oncologici. Ed ancora le tante manifestazioni, dall’allestimento degli stand alla “ Fiera di ottobre”, agli spettacoli canori “ Coralmente rotary” con i teneri bambini dell’asilo, per procurare i fondi per il vaccino anti-polio, destinato ai bambini dei Paesi più disagiati. L’intervento economico con buoni spesa per le famiglie che si sono trovate in disagio durante il difficile periodo della pandemia da Covid-19. Le diverse donazioni all’Asilo Infantile ed alla Casa di Riposo “ Morrone” per l’acquisto di giochi, dispositivi medici e arredi utili a migliorare il soggiorno dei bambini e degli anziani presso quelle strutture. Le tante borse di studio date a studenti, specie albanesi, (un tempo l’Albania faceva parte del nostro Distretto) meritevoli di andare avanti nel loro percorso scolastico. E poi le opere, realizzate a Larino e nel circondario, che restano ancora, come:
- La ristrutturazione della “Fonte Nuova”, che dissetò la popolazione larinese al tempo della desolante arsura e per tante e tante generazioni,
- Il restauro dello splendido organo della chiesa di Sant’Alfonso dei Liguori di Colletorto, che stava andando in malora
- Il recupero del sito dell’ARA FRENTANA, di cui siamo particolarmente orgogliosi e che continuiamo a curare, che, testimonia la civiltà della nostra Larino, di URBS PRINCEPS FRENTANORUM,
- L’apposizione di targhe esplicative vicino ai più importanti monumenti cittadini
- L’apposizione di supporti didascalici nel museo civico e nell’atrio del palazzo ducale con la trascrizione, in italiano ed inglese, delle tante epigrafi presenti, parole di pietra della nostra storia.
- La posa della lapide in marmo per onorare i caduti di Nassirya che, posta nel cortile della Caserma dei carabinieri, onora quei giovani che, inseguendo generosamente sogni di pace, hanno trovato la morte e rivolgo ancora un saluto al Capitano dei Carabinieri Christian Petruzzella dicendo grazie alle Forze dell’Ordine che con umiltà e coraggio mettono la propria vita al servizio della comunità e dei più deboli.
- E poi La piantumazione di cipressi lungo il viale del nostro cimitero. Il rispetto e il culto dei morti è ed è sempre stato segno umanità e di civiltà.
- E la donazione di un totem multimediale, un punto informatico, posto nel museo civico, un dispositivo attraverso cui i cittadini e, massimamente i turisti, possono apprendere notizie su Larino e sapere quali sono le migliori cose da fare e da vedere nella nostra città.
- La realizzazione delle Casette del libro, un servizio per permettere ai cittadini di reperire libri anche al di fuori della biblioteca, stimolando curiosità e cultura.
- La ripubblicazione de “Il Regno insanguinato” di Dumas padre, che inizia con la narrazione di un fatto storico realmente verificatosi nella nostra cittadina, la congiura che portò alla uccisione del duca Carafa, signorotto che tiranneggiava Larino. Questa vicenda, con il resto che ne segue, esalta la libertà, quella libertà che è il bene più grande che un uomo possa avere. La liberà, talmente insita nel nostro DNA che, fino a pochi mesi fa, non immaginavamo potesse essere messa in discussione. Oggi sappiamo bene che non è così.
Ricordo ancora: I molti concerti seguiti con entusiasmo e competenza dai soci rotariani e nel contempo offerti alla cittadinanza e, a tal proposito, voglio citare quello organizzato proprio all’inizio di questo anno rotariano, nel luglio scorso, nel primo anniversario della morte del maestro Morricone, personaggio come tutti sappiamo di fama mondiale che, invitato dal nostro Antonio Guarino, allora Governatore del Distretto, ha onorato con la sua presenza il nostro Rotary e, addirittura, il giorno successivo alla manifestazione esaltata dalla sua partecipazione, ci ha fatto una telefonata di ringraziamento per averlo voluto con noi. Esempio questo non solo di educazione, ma di grande umiltà, caratteristica tipica dei grandi uomini. E poi le tante le conferenze, i dibattiti, gli incontri di varia cultura, e qui desidero citare il nostro dottissimo socio onorario Giuseppe Mammarella Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Termoli-Larino, memoria storica della città, che, nella stupenda cornice della chiesa di San Francesco ci presentò il saggio storico “La congiura del 1679″, che si riallaccia, in modo non romanzato, alle drammatiche vicende descritte da Dumas nel “Il Regno Insanguinato”
E poi le manifestazioni durante le quali sono stati ricordati cittadini meritevoli di infinita stima, onorate famiglie che si sono distinte nei più vari campi dell’arte e festeggiati viventi che onorano la nostra Città, prima che se stessi. E’ qui presente Marco Petriella, vincitore del premio per la legalità, il cui nonno Giuseppe, presente nello scatto, è stato insignito di una targa attestante la stima del club per la sua attività. Oggi, seguendo questa abitudine, desideriamo onorare un altro illustre cittadino di Larino, che si è distinto per la sua abnegazione e per il suo slancio verso il dovere, dando concretezza al giuramento di Ippocrate prestato dai medici prima di iniziare la professione e parlo di Bruno Petrecca, Brunetto per gli amici. “ In tutte le case che visiterò entrerò per il bene dei malati” dice il testo antico “ giuro di prestare soccorso nei casi d’urgenza e di mettermi a disposizione dell’Autorità competente, in caso di pubblica calamità” dice il testo moderno. E che pubblica calamità abbiamo avuto! Brunetto, nel periodo primo della pandemia, quello delle bare trasportate dai camion e dei malati che morivano da soli nelle rianimazioni, armato di scafandro, si recava da tutti coloro che invocavano una presenza, un aiuto, una parola di conforto. Queste e tante altre sono state le realizzazioni in questi cinquanta anni di vita.
E così il club ha raggiunto i cinquanta anni, è entrato in una età più avanzata, e mi sento di paragonarlo agli uomini che, quando si avviano verso la anzianità, spesso, perdono un poco di smalto, di sentimentalismo, di leggerezza, che ai sogni, all’idealismo, all’utopia sostituiscono uno spirito pratico, che fa guardare loro il mondo con occhi più disincantati, non più con gli occhi sognanti e limpidi di un bambino. Diventano, magari, anche un poco più aridi, scettici, diffidenti di fronte alle tante esperienze vissute e, forse, di fronte a qualche delusione avuta, a qualche disillusione, alla caduta di alcuni miti.
Ho l’impressione che questo stia succedendo al nostro club ormai cinquantenne.
Inoltre abbiamo vissuto i due anni terribili di pandemia, che hanno limitato le frequentazioni, hanno contribuito a inaridirci tutti ed anche questo mondo ipertecnologico, schematico, ingabbiato in formule, grafici ed algoritmi, un mondo in cui ti ritrovi da solo dinanzi a uno schermo oppure devi parlare con il Tobi o l’Alexia di turno, sono tutte cose che hanno concorso nel fare la loro parte di negatività.
Ma ora diciamo, come si usa alla fine dell’anno rotariano, al passaggio del martelletto, ciò che è stato fatto quest’anno.
Nonostante i mesi in cui siamo rimasti fermi per la pandemia, pochi per fortuna, abbiamo svolte parecchie attività sempre improntate a società, umanità, esempio, cultura, civiltà:
- Abbiamo ricordato il nostro critico d’arte Antonio Picariello prematuramente scomparso, in un bell’incontro sull’arte dei pittori e scultori molisani,
- Abbiamo celebrato Dante a 700 anni dalla morte. Lo abbiamo fatto insieme con la FIDAPA, e torno a salutare Pina Bucci che rappresenta l’Associazione, e con lei Umberto Massini, Daniela Bassi e Andrea Vitiello, che rappresentano alcune delle associazioni presenti a Larino, che molto importanti sono per la nostra Città.
- Abbiamo cooperato intensamente con le scuole e, qui desidero ringraziare pubblicamente il Preside Tonino Vesce e il personale al completo dell’istituto omnicomprensivo, dai professori a tutti i collaboratori, per la loro estrema disponibilità.
- Abbiamo ristampato il volume le 4 R del Rotary sui valori della tutela ambientale – il risparmio, il riuso e il riciclo- e lo abbiamo distribuito ai 190 alunni delle scuole medie, ritenendo che il miglior mezzo per comunicare questi valori sia quello di coinvolgere le nuove generazioni, che rappresentano il nostro futuro.
- Abbiamo sottoposto a screening oculistico 150 bambini delle scuole elementari e qui ho il dovere di ringraziare il dottor Antonio Lepore, per il quale abbiamo chiesto alla Rotary Foundation, il braccio armato del rotary che gestisce le finanze rotariane mondiali e alla quale noi ogni anno versiamo parecchi contributi economici per fare del bene dove serve in tutto il mondo, la massima onorificenza rotariana, il PAUL HARRIS FELLOW, conferita esclusivamente a persone che si distinguono per l’attività di servizio.E con lui ringrazio la ortottista Felicia Calabrese. Antonio e Felicia per circa tre mesi hanno impegnato i loro week end prodigandosi nell’offrire la loro professionalità. Ringrazio anche la presidente dell’AUSER, Daniela Bassi Caradonio, che ci ha splendidamente ospitato per le visite oculistiche nella sua attrezzata e perfetta struttura.
- Alla stessa maniera devo ringraziare l’equipe odontoiatrica ( il socio Matteo Azzarone medico odontoiatra e i miei familiare Eduardo e Paolo Bucci professori in odontostomatologia presso l’università di Napoli Federico II e mia nipote Rosaria Bucci, anche essa odontoiatra presso la stessa università). In una due giorni intensissima hanno sottoposto a screening odontoiatrico i bambini delle scuole medie, un centinaio circa, tenendo anche una lezione a tutte le classi sull’importanza di una corretta igiene orale. Quella degli screening nelle scuole non è stata la prima esperienza, perché si era iniziato negli anni addietro, presidente Paolo Sia, con uno screening tiroideo con il supporto del Professor Maurizio Gasperi, endocrinologo, socio del Club di Campobasso, e mi piace anche a questo punto ringraziare il presidente della Fondazione Trivisonno, Andrea Vitiello, che in quella, come in tante altre occasioni, ci è venuto incontro con un supporto economico.
- Abbiamo organizzato un orto didattico nella sede dell’Istituto agrario, coinvolgendo i bambini delle elementari. E’ stata un esperienza bellissima anche per noi adulti vedere i filari di insalata, peperoni, pomodori e altri ortaggi crescere a mano a mano sotto la paziente e solerte cura di Giose Barone, che ho avuto modo di ammirare moltissimo sia per la competenza, quanto per la pazienza con i bambini che, piantando, annaffiando e apponendo targhe, si sono divertiti e hanno preso contatto con la natura e suoi ritmi. Anche a lui il nostro grazie più sentito, Quelle buste-regalo sapientemente confezionate che vedete sul tavolo, sono per tutti voi, e sono frutto della pazienza e del lavoro di Giose nel nostro orto didattico.
- Ancora: Abbiamo contribuito, insieme ad altre associazioni alla pubblicazione del volume fotografico “I fiori di San Pardo”, in occasione della mostra del nostro illustre concittadino Paolo di Paolo inauguratasi a San Pardo.
- Abbiamo donato arredi e prodotti medicali agli anziani della Casa di riposo,
- Abbiamo dato un contributo economico alle famiglie ucraine rifugiate a Larino per venire incontro alle loro esigenze più immediate.”
Beh 50 anni sono tanti da raccontare, e tante sono le iniziative realizzate in questi dieci lustri dal Rotary, abbiamo voluto pubblicare quasi integralmente il discorso dell’amica Marina Bucci per testimoniare ai nostri lettori quanta passione c’è dietro l’associazione, una passione ed una grinta che ora passano di mano alla professoressa Teresa Mancini chiamata per il nuovo anno associativo a presiedere il sodalizio frentano, a portare avanti sempre al presente le attività che da 50 anni a Larino rendono il Rotary senza dubbio una delle più longeve associazioni presenti.