LARINO. “Lo sparo alle 8 in punto, la banda che passa per le vie del centro storico e si sa, quando c’è lei, è festa…quel rumore di ruote e di campanacci, i carri addobbati da fiori colorati, quell’odore particolare nell’aria(che per i Larinesi non è puzza)…il fermento, la gioia, l’emozione ritrovata…il ritrovarsi a condividere quel sentimento di fede che unisce un popolo, il popolo di Larino per il suo Protettore. E’ l’inizio della festa, il nuovo inizio dopo la pandemia. Una fede autentica che torna al presente per scrivere con nuovi colori, forme ed emozioni quello che i padri hanno tramandato. Quello che i larinesi di oggi dovranno lasciare in eredità a quelli di domani.
Intanto ieri, presso la fonte dove per ‘miracolo’ del santo vescovo sgorgò acqua per abbeverare i buoi che trasportavano le sue reliquie da Lucera a Larino, 1180 anni fa, don Claudio Cianfaglioni, per la prima volta da quando è parroco della concattedrale frentana, ha benedetto gli animali che in questa tre giorni processionalmente sfileranno per le vie della città.
Emozioni nuove per il giovane sacerdote, emozioni sempre vive nei larinesi che sono tornati da ogni dove per vivere appieno la tre giorni di festa in onore del santo vescovo del Peloponneso che per voler di Dio divenne prima patrono di Larino e poi dell’intera diocesi.
Tante persone si sono ritrovate insieme per assistere con fede alla benedizione degli animali sotto il sole caldo di questo maggio larinese. Un lento sfilare degli uomini e degli animali dinanzi al parroco per ricevere l’acqua benedetta attinta dalla fonte e poi via alle stalle per riposarsi in attesa della ‘santa fatica’.
E dopo la benedizione di ieri, alle 17.00 di oggi al via i solenni festeggiamenti con la processione che salirà dal centro storico al Pian San Leonardo per procedere verso il cimitero e qui prelevare il simulacro del compatrono Primiano. E quando i colori del giorno lasceranno posto a quelli della sera, la processione con i magnifici carri addobbati di fiori riscenderà a valle illuminata dal fuoco delle fiaccole.
Il tutto prima del santo giorno di domani, 26 maggio quando dopo il solenne pontificale in Cattedrale, la processione si snoderà per le vie caratteristiche del borgo medievale.
(L’introduzione dell’articolo è tratta dal pensiero scritto dalla larinese doc Annalisa Fiore)