LARINO. Con piacere, come sempre del resto, pubblichiamo questa sera, quando già la chiesa celebra liturgicamente l’inizio della domenica, il messaggio di don Claudio Cianfaglioni, parroco della Comunità Pastorale di Larino, per la festività delle ‘Palme’, inizio della Settimana Santa. Un messaggio che contiene anche l’annuncio dell’accoglienza di una famiglia ucraina a Larino: occasione per riconoscere la ‘visita’ di Gesù alla nostra Comunità!”.
“La Domenica delle Palme è il portale d’ingresso della Settimana Santa: la “grande settimana” nella quale siamo chiamati a rivivere il mistero centrale della nostra fede, ripercorrendo i giorni santi della passione, morte e resurrezione di Gesù.
Come fare perché tutto ciò non sia solo un ricordo del passato da commemorare ma un evento che coinvolga oggi la mia esistenza? Il Vangelo, infatti, non è mai solo racconto di ciò che è stato, ma è sempre anche Parola di vita per me, nel “qui e ora” della mia storia.
In questa domenica, in particolare, con la solenne Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme che nella liturgia rivivremo con la benedizione e la processione delle Palme, il Vangelo, narrandoci l’entrata di Gesù nella città santa di Gerusalemme, ci invita ad accogliere il Cristo che desidera fare il suo ingresso anche nella nostra città: ossia, ri-tornare nella nostra vita, nella nostra storia, in quell’oggi incerto e travagliato – ma colmo di opportunità per ciascuno di noi – che stiamo vivendo.
In questi giorni ci è data la possibilità incontrarlo specialmente nei riti della Settimana Santa, dove Lui si fa per noi soprattutto Parola di consolazione e Pane spezzato per la nostra vita.
Ma c’è una Sua presenza tutta particolare che siamo chiamati a riconoscere e ad accogliere con nuovo slancio in questi giorni santi: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Egli, lo sappiamo, da sempre si identifica con chi mi passa accanto e, in modo tutto particolare, con i “piccoli”, con quanti cioè più hanno bisogno della mia attenzione, della mia cura, del mio aiuto.
In queste ultime settimane all’incertezza della pandemia si è aggiunta la realtà tragica della guerra che in modo drammatico irrompe alle porte del continente europeo. La generosa risposta della solidarietà concreta dimostrata da tutti voi larinesi in occasione della recente “raccolta straordinaria Pro-Ucraina” è stata commovente: grazie! Il “grazie” più vero è quello di Gesù che anche in questa circostanza ci ripete: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, ero nudo e mi avete vestito, straniero e mi avete accolto…: l’avete fatto a me!” (cf. Mt 25,35-40).
Da alcuni giorni una famiglia dell’Ucraina è arrivata a Larino, ospite della nostra Comunità cristiana: in loro desideriamo riconoscere Gesù che “entra” nella nostra città! Dio Padre, che non si lascia mai vincere in generosità, ci offre in questa circostanza concreta l’opportunità di una Sua visita solenne e privilegiata da accogliere con tutto l’amore di cui siamo capaci. È l’amore la linfa della vita cristiana. I rami di ulivo che oggi stringiamo tra le mani, anche come segno di una pace che non dobbiamo mai smettere di invocare e costruire, tra qualche giorno perderanno, con la linfa, anche il loro verde, com’è naturale che sia. Noi, però, non permettiamo alla paura e all’incertezza di rubarci la speranza e la carità, linfa vitale della nostra fede, per continuare a dire con la nostra esistenza a Gesù che “entra” in mezzo a noi: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore” (Lc 19,38).
“Ecco: io sto alla porta e busso” – ci ripete con forza il Divino Viandante – “se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20). Vieni, Signore Gesù. Il nostro cuore è pronto, è pronto per te! Così sia la risposta delle nostre labbra e soprattutto della nostra vita in questa nuova Pasqua di Risurrezione”.