LARINO. La struttura residenziale per anziani di via Lualdi 1 è, finalmente dopo più di un mese, covid free. Smontata anche la tenda del triage allestita grazie alla disponibilità della protezione civile regionale nelle fattezze dell’associazione Valtrigno. Settimane davvero difficili da affrontare ma che hanno messo in luce, come più volte riferito da queste colonne, quale grande professionalità caratterizzi la Fondazione, quale grande passione, prima ancora che attività lavorativa contraddistingua il personale che lavora nella storica casa di riposo di Larino.
Ebbene, oggi è lo stesso presidente della fondazione, il dottore Gaetano Ricci che in una nota ci annuncia la negatività degli ospiti e del personale, e nella stessa, ringrazia quanti in queste lunghe settimane non hanno mai smesso di esserci con tutti i rischi possibili del caso.
“La luce pare sia tornata in via Lualdi 1, anche se in una giornata di vento freddo. Un vento freddo che non ha spazzato via la quiete che si sentiva all’interno della struttura dove, la notizia della completa scomparsa di casi covid, addirittura disegnava sorrisi sul viso di tutti.
La mia visita addirittura suscitava sorpresa ed ilarità allorché, Laura, una nostra ospite di 100 anni, mi ha domandato: “dove siete stato? In ferie?”
Come dirle quanto lavoro c’è stato invece senza sabati o domeniche, a volte senza notte e giorno, per garantire il massimo dell’assistenza durante questa esperienza irripetibile. Ma non è importante discutere e disquisire di tutto il lavoro svolto dietro le quinte, del dolore e della speranza che ci hanno fatto compagnia assidua, è importante capire che la lecita e spontanea domanda di Laura testimonia la voglia mai sopita di vivere anche alla sua bella età e della quiete che c’è sempre dopo la tempesta.
Grazie a tutti, dalla protezione civile, in particolare alla Valtrigno di Termoli, al Comune di Larino, ai medici e agli infermieri tutti, alle aziende che ci hanno supportato gratuitamente nel gestire l’emergenza con ausili tecnici e logistici, a Michelina, Caterina ed Erminia che nonostante il rischio hanno dato il meglio di loro.
Naturalmente e infinitamente grazie a tutto il personale della casa di riposo che instancabilmente ha mostrato l’alto valore di una professione encomiabile e come astronauti nello spazio, professionali e coraggiosi, hanno affrontato il buio profondo tornando alla luce. Grazie”.