LARINO. Terza domenica di Quaresima per tutti i nostri lettori pubblichiamo video e testo del commento al Vangelo del parroco della cattedrale frentana don Claudio Cianfaglioni.
“C’è un fico sterile nel Vangelo di questa domenica, un albero che da ben tre anni non produce fichi. Il proprietario di quel terreno, dove l’albero è piantato, pensa di sradicarlo perché deve occupare e sfruttare la terra se non può fare frutti. Interviene l’agricoltore e dice: diamoli ancora un po’ di tempo, mi prenderò cura io di lui, zapperò la terra, lo concimerò e vediamo poi se porterà frutti.
E Gesù, l’agricoltore che intercede per noi continuamente presso il Padre, si prende cura di noi perché anche noi nei momenti di difficoltà, nei momenti infruttiferi della nostra vita possiamo ricominciare e credere di poter portare frutto. Questa, è la conversione, questo è il cammino che ci è richiesto in questo tempo di Quaresima.
Non bastare a noi stessi, farci curare dalla compagnia di Gesù. Il nostro Dio, non è il Dio che permette le nostre tragedie, le nostre insoddisfazioni, non è il Dio della guerra, è il Dio che desidera da ciascuno di noi che portiamo frutto, il frutto buono del Vangelo. Egli è il Dio che si è compromesso con la storia di ciascuno di noi, viene chiamato Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe come ci dirà la prima lettura di questa domenica.
E’ un Dio che guarda le sofferenze del suo popolo e sceglie di scendere in mezzo al suo popolo per poterlo aiutare, per poterlo salvare. Questo è il nostro Dio, questa è la conversione a cui ciascuno di noi è chiamato dal Vangelo di questa domenica, ricordando sempre che i frutti non sono tanto la nostra vita a doverli portare ma è la vita del Cristo in noi. E l’albero della croce che porta i frutti buoni se saremo ancora in questa Pasqua abbracciati a questo unico legno di salvezza anche per noi tornerà il tempo dei frutti, anche per noi verrà il tempo buono. Buona domenica”.
don Claudio Cianfaglioni