“Cari amici nessuno di noi poteva immaginare di dover vivere in questa surreale
situazione, in queste interminabili notti mi è tornato alla mente un passo del Manzoni che da studente personalmente mi toccò molto…
Un turpe monatto andò per levarle la bambina dalle braccia, con una specie però d’insolito rispetto, con un’esitazione involontaria. Ma quella, tirandosi indietro, senza però mostrare sdegno né disprezzo, «no!» disse: «non me la toccate per ora; devo metterla io su quel carro: prendete». Così dicendo, aprì una mano, fece vedere una borsa, e la lasciò cadere in quella che il monatto le tese.
Poi continuò: «promettetemi di non levarle un filo d’intorno, né di lasciar che altri ardiscano di farlo e di metterla sotto terra così». Il monatto si mise una mano al petto; e poi, tutto premuroso, e quasi ossequioso, più per il nuovo sentimento da cui era come soggiogato, che per l’inaspettata ricompensa, s’affacendò a far un po’ di posto sul carro per la morticina.
La madre, dato a questa un bacio in fronte, la mise lì come su un letto, ce
l’accomodò, le stese sopra un panno bianco, e disse l’ultime parole: «addio,
Cecilia! riposa in pace!
In questi giorni quanti non hanno potuto accompagnare nell’ultimo viaggio un padre, una madre, un fratello, quanti di noi non hanno potuto farsi il segno della croce d’innanzi alla bara di un amico. Quante persone sono state seppellite nella solitudine della morte. Ma la Pasqua ci insegna che c’è sempre una resurrezione, c’è e ci sarà sempre un momento in cui presi dallo sgomento e dalla disperazione intravediamo quel barlume di luce che ci incoraggia ad andare avanti.
Ricorderemo questi giorni bui e tristi che verranno riportati sui libri di storia, ma noi questa storia la dobbiamo ancora scrivere, dobbiamo scriverla raccontando di aver sconfitto questo maledetto nemico invisibile. Questa Pasqua di resurrezione dovrà essere per tutti noi da stimolo per vincere questa battaglia perché solo se tutti ci impegneremo ad accettare le regole che ci siamo dati, insieme riusciremo a poter scrivere una nuova pagina della nostra vita.
Se tutti vogliamo tornare a riscoprire la nostra città, ad assaporare il profumo del mare, ad abbracciarci, salutarci stringendoci una mano, per ogni resurrezione
occorre sempre fare un sacrificio, quel sacrificio che io oggi chiedo a tutti Voi di
compiere. Rispettiamo le regole e Forza Termoli perché insieme ce la faremo.
Buona Pasqua a Voi e ai vostri cari”.