CERRO AL VOLTURNO. Si sono svolti nel pomeriggio di oggi i funerali del giovane infermiere Nereo Mancini deceduto ieri mattina a Larino, stroncato da un infarto fulminante mentre era alla guida della sua Lancia Delta nera e si stava recando, come ogni giorno, al Vietri per compiere la sua missione di infermiere nel reparto post covid.
Tanta, tantissima gente si è stretta intorno ai genitori, alla sorella, tutti per testimoniare con una presenza l’affetto verso un ragazzo che, come abbiamo avuto modo di testimoniare anche da queste colonne, non soltanto era un ottimo infermiere, ma davvero un bravo ragazzo, un figlio buono, un fratello caro, un amico vero.
Non siamo stati a Cerro, ma abbiamo seguito la diretta dei funerali su Zona Rossa Web Tv.
La funzione religiosa è stata presieduta da don Berardino Di Silvio che dopo la liturgia della Parola ha esordito dicendo: “è difficile parlare in questa circostanza, capisco che è altrettanto duro ascoltare, qualsiasi parola risulta inutile al cuore sofferente, ma quella che ci viene incontro non è una parola umana ma è la Parola di Dio. E non va compresa ma ne va assaggiato il frutto che è consolazione. Un momento duro come la morte di un figlio, è un momento inenarrabile anche dopo tanto tempo da quella sofferenza, ogni perché è inutile, non trova risposta, la mente si rifiuta di comprendere la morte, anche semplicemente di accettarla”.
Don Bernardino dopo aver commentato le letture, il sacrificio che Dio chiese ad Abramo, ha poi affermato “Nereo ci viene riconsegnato oggi nel suo essere, nella cosa più bella che lui costituiva per tutti noi ossia la sua bontà, la sua semplicità, la sua schiettezza, il suo essere per gli altri sempre pronto.
Questo è Nereo e continua ad esserlo. Mai sparirà e non parlo di questa immagine evanescente, ma questo concetto dell’amore che vivrà sempre in mezzo a noi. Affido a Dio (rivolgendosi ai genitori, alla sorella e agli amici) le rughe del vostro dolore, del distacco dal vostro figlio, fratello, di tutti voi che oggi siete qui. Le parole di Sant’Agostino che proferì Signore non ti chiediamo perché ce l’hai tolto, ma ti ringraziamo per il tempo che l’hai donato a noi, ci aiutino. Un figlio buono, un fratello buono, un amico sincero. Davanti a voi si distende un tempo nuovo, il tempo di Dio che contiene un’assenza altamente significativa come quella di Nereo, ma l’assenza non è assenza colui che non vedete è sempre con voi. Lui ha incrociato il volto dei malati, ha sostenuto il loro corpo. Le sue opere fraterne hanno gridato come Cristo ecco Padre io vengo. Ora Nereo dal cielo è vicino a voi tutti che l’avete conosciuto, sia la dolcezza di Dio a farvi ora compagnia”.
Un’omelia del cuore al cuore dei familiari e di quanti, come detto, con la loro presenza hanno voluto ancora una volta testimoniare l’affetto verso Nereo, giovane infermiere tra le corsie di un ospedale.
Le note di Don’T Cry dei Guns N’Roses hanno accompagnato l’uscita dalla chiesa della bara e palloncini al cielo sono stati lanciati mentre tutti applaudivano quella bara dei colori amati da Nereo con uno sguardo al Cielo dove lui oggi vive.
Rinnoviamo il nostro pensiero di cordoglio alla famiglia.
(La foto di Nereo è un fermo immagine tratta dalla diretta dei funerali)