LARINO. Dieci anni fa la morte del piccolo Andrea Miceli. La morte di un ragazzo il cui sorriso è rimasto impresso nella mente e nel cuore di tanti. Una morte improvvisa, a soli 13 anni, dopo aver partecipato insieme a tutti i componenti della sua squadra di atletica ad una gara ad Isernia.
Per chi scrive come non ricordare quella bara di legno bianca, come non ricordare, i volti del papà e della mamma, della piccola sorella come del fratello. Come non ricordare quella maglietta dell’Atletica Larino, la società sportiva presieduta da Ilde Salvatore per la quale correva. E poi lo stuolo di amici e di atleti in erba come lui che avevano atteso il feretro dinanzi alla Cattedrale con le margherite bianche in mano perché troppo piccola quel giorno la Cattedrale di Larino!
Sono passati dieci anni da quel maledetto 2 Luglio, ed oggi, in Cattedrale nella stessa chiesa dove quel giorno, quasi 2000 persone si erano radunate per dargli l’ultimo saluto, la famiglia ha voluto far celebrare una Santa Messa per ricordarlo. Ed in tanti, nel rispetto delle norme anti covid, con la loro presenza hanno testimoniato che quel ragazzo dal sorriso contagioso non è stato dimenticato.
Toccanti le parole di don Claudio Cianfaglioni, toccante la lettera che con onore il sottoscritto ha letto, ma preparata dagli atleti e dagli ex dirigenti dell’Atletica Larino che testualmente recita:
“Ciao micè, è cosi che tutti ti chiamavano. Nessuno avrebbe mai immaginato che un ragazzo con tanta voglia di vivere sarebbe diventato così presto un angelo. Sono passati 10 anni, ma il tuo ricordo è sempre vivo e presente in ognuno di noi. La tua contagiosa allegria, la tua grinta e la passione che mettevi in ogni sfida, faceva di te un’atleta che con coraggio affrontava qualsiasi gara.
E proprio il giorno di una gara importante per la nostra associazione che hai deciso di salutarci. Hai scelto il giorno in cui erano presenti tutti. Ed oggi siamo qui per ricordare quanto fosse bello il tuo sorriso e che gran voglia di vivere avevi.
I ricordi sono l’arma più potente di tutto, nessuno è in grado di cancellarli e quelli più forti sopravvivono al tempo…dieci anni…ma come vuoi vedere da quanti atleti e non, sono qui questa sera, il tuo ricordo è forte e ci piace pensare che un giorno ritorneremo a correre insieme”.
Proprio i dirigenti e gli atleti hanno voluto regalare una medaglia ai familiari di Andrea e una cornice che lo immortala mentre correva.
Ciao Andrea, il tuo sorriso illumini sempre i tuoi genitori, tua sorella e tuo fratello, i tuoi cari. Larino, i tuoi amici, i tuoi ‘colleghi’ atleti non ti hanno dimenticato.