Gino, che nel 2017 ha ricevuto la benemerenza dalla Federazione Italiana Gioco Calcio – Lega Nazionale dilettanti per i suoi 20 anni di dirigenza sportiva ( a Larino e in Molise lo ricorderanno nella dirigenza della Frenter in serie D e poi appunto come dirigente e presidente della Fiamma) ha risposto alle nostre domande.
Sessant’anni di storia per la Fiamma sono previsti festeggiamenti?
Purtroppo non abbiamo potuto programmare, per ovvi motivi, i dovuti festeggiamenti per celebrare l’evento. Ci tenevamo tanto, ma ci ripromettiamo di farlo quando la situazione generale ce lo consentirà. Ci dispiace che questo prestigioso traguardo lo abbiamo raggiunto in un momento di inattività forzata, anche perché ho l’impressione che quest’anno avevamo una squadra competitiva, i risultati delle poche partite disputate erano molto incoraggianti. Cercheremo di ripresentarci ai nastri di partenza con lo stesso organico, semmai con qualche rinforzo se possibile.
Come si lega la tua attività di dirigente sportivo alla ‘Fiamma’, chi senti di dover ringraziare?
Innanzitutto ti dico che mi ha avviato a quest’ avventura, con qualche mia resistenza iniziale, Ettore Lepore, e io, con i miei collaboratori, mi muovo sulla scia del suo modo di concepire l’organizzazione delle attività.
Poi dovrei fare decine di nomi, tanto è lunga l’attività, parliamo di decenni. Ma devo citare i miei attuali collaboratori, Antonio Angelozzi, che si è speso anima e corpo per ben 7 anni, Orlando Caporicci, Sandro D’Agostino, Carlo De Notariis, tutti preziosi nel loro impegno continuo per la Fiamma. L’attuale allenatore, Gianluigi Mammarella, ha il merito di aver ricreato entusiasmo e aperto, probabilmente, un nuovo ciclo. Come pure devo ringraziare i tanti amici che ci danno una mano dall’esterno, uno su tutti Luigi Caruso, e gli sponsor, che ovviamente fanno un’elargizione del tutto amichevole, non certo per convenienze commerciali.
La ‘Fiamma’ è nata con uno scopo ben preciso, dare ai giovani prevalentemente di Larino l’opportunità di giocare, di giocare con il sano spirito dilettantistico, ma oggi qualcuno forse vi chiede di fare un salto di qualità?
Si, da qualcuno ci viene chiesto il salto di qualità per far calcare a Larino palcoscenici più prestigiosi. E’ anche una legittima aspettativa, ma è difficile, molto difficile. Il calcio locale è in crisi e ogni anno scompare qualche società. La Fiamma storicamente è la seconda società di Larino, il problema è che manca la prima, quella che rappresenti i colori della città. Noi abbiamo un altro ruolo, che vogliamo ancora preservare nel tempo e riteniamo che ciò sia possibile solo mantenendo i piedi ben saldi per terra.
Hai detto che manca una prima squadra a Larino, ma forse quello che manca di più per crescere sportivamente è un impianto sportivo moderno?
Tocchi una nota dolente. L’assenza di un campo sportivo degno di questo nome moltiplica le nostre difficoltà. La sistemazione del campo è uno degli impegni più gravosi. Devo però dire, ad onore del vero, che le varie amministrazioni comunali, senza eccezioni, ci hanno sempre supportato, anche quella attuale, alla quale è giusto riservare un ringraziamento.
Naturalmente, tutta la redazione di Viaggionelmolise.it si congratula con la ‘Fiamma Larino’, con il suo presidente Lapenna e tutti i suoi collaboratori per l’importante traguardo raggiunto, ma soprattutto per quello spirito fondatore che resta nel presente a ricordare che prima ancora dei successi e degli insuccessi, c’è lo sport, la sana competizione.
Complimenti Fiamma Larino.
Nicola De Francesco