LARINO. La nostra pagina della cultura si arricchisce oggi della presentazione della nuova opera della scultrice larinese Valeria Vitulli, ‘Frammento di donna’ che naturalmente ci viene presentata dall’amico ed artista Adolfo Stinziani che arricchisce la sua descrizione deliziando i nostri lettori anche con alcuni versi delle sue poesie.
“Un Simposio Internazionale di Scultura, la seconda edizione, si terrà dal 30 maggio al 13 giugno nel Parco di Bellosguardo di Cavriglia in Toscana.
Valeria Vitulli, veterana di diversi simposi, rappresenterà la nostra Regione e il nostro Bel Paese, in questo evento titolato “Pietra Sublime”.
In tutto dodici scultori, sei donne e sei uomini dall’Oriente all’Occidente si confronteranno e realizzeranno le loro opere, che costituiranno un percorso artistico permanente nel Parco toscano, la scultrice molisana proporrà l’opera “Eureka” in travertino.
Valeria è nata a Larino, e vanta un’esperienza ventennale nella lavorazione della pietra, del marmo, bronzo, ceramica e resine.
L’artista ha arricchito il suo curriculum frequentando l’Accademia di Belle Arti di Macerata, numerosi sono i riconoscimenti e i premi ottenuti in prestigiosi concorsi, oltre la partecipazione a svariati Simposi di Scultura.
Ha scritto di lei la poetessa e critico d’arte Anna Sciacovelli:
Il lavoro plastico di Valeria Vitulli assume valori simbolici, contemplazioni nelle quali la compresenza della beltà e della sublimità congiunge anche l’incombenza della visione alienante dell’uomo moderno, diviso tra dimensione fantastica del sogno e il contagio della quotidianità. In modo dissolubile intelligenza e bellezza, non disdegnano la profondità del pensiero “debole” della moderna filosofia della tentazione relativistica, della piena conoscenza di un mondo che, spesso, si contrappone ai valori dell’uomo e dell’arte, imprescindibili nella ricerca autonoma e audace della scultrice.
Il critico d’arte Antonio Picariello ha così recensito:
La creatività è umana perché possiede un linguaggio delle parole, delle immagini, delle note musicali espanse oltre la realtà percepibile, oltre la fisicità del mondo per diventare qualità di pensiero che modella altri pensieri e così fino alla rete interattiva tra gli uomini e oltre. Una scultrice dialoga con se stessa, muove la muscolatura mentre batte la materia dipingendo la sostanza della gravità emessa dalla forma richiesta sibillina dal marmo e dalla pietra. Questo è lo spirito di Valeria Vitulli, dettato dal compito di saziare le tensioni che respirano da sempre nella natura delle cose.
Valeria è decisamente una talentuosa e raffinata artista, ma fondamentalmente è una “artigiana”. E come precisa il critico d’arte Pino Bonanno:
…..si contrappone al clima di concettualismo e installazioni dilagante. Insegue, con coerenza e passione, il sottile piacere della scultura in pietra e marmo, e la rappresentazione di mezzi espressivi che si richiamano alla tradizione artistica europea.
Lo storico e critico d’arte Federica Pasini sottolinea in questo estratto di critica la filosofia artistica della scultrice molisana:
Valeria Vitulli aspira a realizzare opere che abbiano una dimensione universale nella forma e nel contenuto. All’essenzialità dei volumi corrisponde il significato primario dei temi legati alla vita e alla natura……
L’opera che presento “Frammento di donna” è un bronzo patinato con base in marmo dell’anno 2017.
L’artista, forte della sua esperienza quale scultrice di marmo e pietra, ha raggiunto anche ottimi risultati nella realizzazione di opere in bronzo, che presuppongono un preciso modello scultoreo e le delicate fasi della tecnica di fusione a cera persa sì da ottenere prestigiosi bronzi.
Come si è già riportato Valeria Vitulli con i suoi lavori vuole esprimere una dimensione universale dell’essere e del vivere, senza per questo allontanarsi dall’ambiente, dal contesto storico, dal quotidiano che come donna e come artista vive, anzi in essi trova quella linfa creativa, lo stimolo e l’ispirazione, per sviluppare, con un’analisi personale e sentita, temi legati alla vita e alla natura.
Il mezzo busto di donna, realizzato in bronzo, colpisce immediatamente per la sua incompletezza, ma con quel “frammento” l’artista Valeria vuole forse esprimere uno stato d’animo, quello femminile in particolare, che potrebbe essere una insoddisfazione, una mancanza di affetto, una privazione che non completa quella donna rappresentata?
Questa che potrebbe essere l’interpretazione più plausibile, è invece quella meno probabile: la giovane donna non è mutila, sta crescendo, e crescendo costruisce l’altra sua metà di donna, una donna matura, poiché è nel divenire che ci si completa, con l’età e con le esperienze. E l’opera che ammiriamo oggi, questo frammento, costituisce la concreta premessa di una completezza da conquistare nel tempo , nell’arco di una vita.
Questo bronzo, a mio modesto parere, dimostra altresì che un vero artista, certamente deve partire dallo studio della costituzione corporea, dalla sua osservazione puntuale, per poi cercare di trasmettere un qualcosa, uno stato d’animo, un’emozione, in sintesi rendere vivo quanto appreso nel “semplice” percorso di studi accademici.
Alcune scuole filosofiche indiane sostengono che il corpo è una emanazione dell’anima, io credo che l’occhio dell’artista debba porsi come obiettivo di svelare quell’anima per poi rappresentarla con i suoi più congeniali mezzi espressivi.
Valeria Vitulli con la sua solida esperienza di scultrice, la sua sensibilità formale e intellettuale, sovente guarda all’arte arcaica per trarne quel simbolismo essenziale, vero e primario della scultura, il lavoro plastico dell’artista si risolve con raffinatezza all’essenziale, trovando il suo fedele alleato anche nella scelta dei materiali , oggettivamente già carichi di energia e potenzialità.
Il “Frammento di donna” , nel suo principale significato di divenire, tuttavia, non può certo escludere la femminilità e tutte quelle qualità che sono proprie di ogni donna, come la sensibilità, l’emotività, la delicatezza e quella innata sensualità che in questo bronzo, nella resa della bellezza della “donna in divenire”, nella cesellatura delle sue forme comunica allo spettatore una forte eroticità. Siamo di fronte a una bellezza d’animo e fisica che si sta delineando, che cattura e coinvolge anche i sensi.
Adesso sei qui, non muoverti, ti voglio guardare.
La tua pelle si svela, ha il colore del prezioso avorio,
la finezza della seta.
Complice sarà questa notte, e tutta per noi.
Il piacere risuonerà nella dolce alcova,
un coito di luce nel buio di questa notte senza stelle.
…………….
Adesso ti sfioro, ti accarezzo, ti guardo.
E sarà mio il tuo corpo, e il tuo sarà il mio.
Tue saranno le mie mani, le mie labbra
e sentirai il calore di un vento caldo che non dorme.
Non aprire gli occhi, e sentirai le mie mani, la mia bocca,
il mio respiro”.
Alcuni versi da “Sensi”, di A. Stinziani in Antologia Poetica
“Percorsi”, Edizioni Palladino, Ripalimosani (CB),
aprile 2021.
Adolfo Stinziani