LARINO. Un amico fraterno mi ha suggerito di aprire oggi il sito della rivista Marie Claire. “C’è qualcosa che può interessarti!”. Ed in effetti, qualcosa di interessante per tutta la comunità larinese e molisana c’era.
E già il titolo ‘Milano torna a guardarci attenta e fiera grazie alla mostra di Paolo Di Paolo’ lasciava presagire che quel qualcosa era magico, magico perché un tesoro nascosto, fatto di oltre 250mila scatti, era stato portato alla luce ed ora era lì, in mostra per tutti, nella incantevole cornice della Boutique di Bulgari a Milano, ma non solo anche presso la Fondazione Sozzani.
La collega Manuela Ravasio poi ha saputo descrivere al meglio la storia del larinese Paolo di Paolo, il fotografo ‘per caso’ che con la sua Leica, dopo averla corteggiata tanto per averla, ha fissato sul bianco e nero la storia italiana, i suoi personaggi, i divini e le dive che con Di Paolo non si sentivano osservati ma in qualche modo amati perché il suo cuore veniva prima del suo occhio.
Vi lasciamo all’articolo scritto da Ravasio con il link anche alla mostra ‘La lunga strada di sabbia’, sapendo che per ogni larinese certamente batterà il cuore nel leggere una storia così autentica, di un uomo che a Larino torna sempre e volentieri come dimostrano le foto che grazie sempre al nostro fraterno amico pubblichiamo a corredo.
“Sbirciare un ragazzo adolescente goffo, nell’angolo di una foto dove protagonisti sono due giovani amanti. Guardare dall’alto le guglie del Duomo: geometriche, in ordine, maestose e alte. Questo è il potere nella macchina fotografica di Paolo Di Paolo, fotografo che ha immortalato le dive, i divini e i luoghi del piacere all’italiana. Ma è nelle strade della grigia Milano (vs gaudente Roma) che perfetti sconosciuti (e non solo) non sanno che verranno fotografati da un autore curioso, attento, prolifico. La figlia Silvia, che tra le altre cose ne cura anche l’archivio, ha raccolto una lunga storia d’amore tra il padre e Milano in quella che è una mostra, MILANO – Fotografie 1956 – 1962, allestita nella boutique Bulgari di Via Montenapoleone 2. In questa mostra Milano esplode silenziosa e sincera tra foto che dialogano con gioielli della collezione Heritage degli anni 50 e 60, creati dalla maison romana per il suo ricco parterre di attrici e celebrità del passato.
“Io non mi sono mai considerato un fotografo” racconta ancora oggi Paolo Di Paolo dopo che la figlia ha scoperto circa 250 mila negativi mentre si trovava in cantina a cercare un paio di sci, “la fotografia era uno strumento nuovo per descrivere la società. Mi licenziai e comprai questa Leica con cui ho fatto l’amore per lunghi mesi, guardandola dalla vetrina prima di averla” racconta il poeta di quel bianco e nero che ha immortalato Anna Magnani stesa al sole con il suo cane. Nato nel 1925, molisano, Paolo di Paolo è celebrato in questa mostra che vede la collaborazione tra Bulgari e Fondazione Sozzani: fino al 28 maggio la mostra curata da Silvia Di Paolo svela la Milano che rinasce, cambia forma, osa architetture e nuove abitudini in mezzo a nebbie meneghine e paltò. Per chi si è già innamorato o si innamorerà del fotografo romano d’adozione da non perdere anche la mostra La lunga strada di sabbia dedicata alle vacanze degli italiani nel magico anno 1959 (alla Fondazione Sozzani dal 5 maggio al 29 agosto realizzata con il patrocino del Centro Studi Pasolini e in collaborazione con Bulgari) più che mai attuale, più che mai vicina”.
Questo il link all’articolo dove potrete seguire l’intervista realizzata al maestro da Nicola Bulgari: