SAN MARTINO IN PENSILIS. Si apre un nuovo capitolo nella storia legata agli autovelox collocati sulla Statale 87 in territorio di San Martino in Pensilis. E’ di qualche giorno fa la notizia, peraltro documentata dall’affissione del provvedimento ai pali delle infrastrutture, del sequestro preventivo operato dalla Polizia di Stato e disposto su richiesta della Procura di Cosenza dal giudice per le indagini preliminari della stessa città calabrese ai due apparecchi che rilevano la velocità sia in direzione Termoli che in direzione Larino.
Al momento, non si conoscono ancora i particolari che hanno indotto la magistratura calabrese a disporre il sequestro preventivo delle due apparecchiature ma la notizia che si può leggere in tutti i giornali nazionali parla di un’azione ordinata dai magistrati calabri che ha portato alla disattivazione di numerosi dispositivi di rilevamento della velocità installati in diverse città italiane e tra questi anche quelli installati a San Martino in Pensilis. Secondo quanto emerso dalle indagini, gli autovelox in questione sarebbero illegali, privi di omologazione e, in alcuni casi, persino differenti rispetto ai prototipi depositati presso il Ministero. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura calabrese ed è entrato in vigore lunedì 10 febbraio 2025. L’inchiesta, coordinata dai magistrati di Cosenza, ha portato a una serie di verifiche sui dispositivi installati in diverse regioni, evidenziando irregolarità tecniche e amministrative che ne hanno determinato la rimozione o la sospensione.
Oltre a San Martino in Pensilis, la Procura ha disposto la disattivazione dei dispositivi di rilevamento della velocità anche in altre città italiane, tra cui Vicenza, Venezia, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini . L’elenco dei comuni coinvolti potrebbe tuttavia allungarsi, poiché l’inchiesta è ancora in corso e potrebbero emergere ulteriori irregolarità. L’indagine ha preso il via a seguito di numerose segnalazioni giunte alle autorità competenti, che hanno evidenziato la presenza di dispositivi non conformi alle normative vigenti. In particolare, alcuni autovelox sarebbero stati installati senza le necessarie certificazioni, mentre altri risulterebbero diversi dai modelli approvati dal Ministero. Questo solleva dubbi non solo sulla legittimità delle multe elevate, ma anche sulla sicurezza e sull’affidabilità delle misurazioni effettuate.