LARINO. “Ho capito che passiamo la maggior parte della vita a farci domande, a chiederci chi siamo, dove andiamo per scoprire improvvisamente che tutti facciamo finta di aver capito qualcosa ma, la verità è che nessuno ci ha capito niente, e sapete perché? Perché abbiamo tutti ragione. Sì, ognuno nel suo mondo ha ragione! Abbiamo tutti ragione. Lina Wertmuller mi diceva: “Sergiotto la vita è una mezzoretta, a volte una decina di minuti, quindi tanto vale fare le cose che ci piacciono, quelle che ci fanno stare bene, le cose che amiamo tanto dobbiamo morire. Restare umani è difficile! Lo so. Per noi, dolori, delusioni, morte E allora mi dimetto da uomo? Ma se mi dimetto da uomo cosa mi resta? Mi resta la perfezione, E che ci faccio io con la perfezione. Non me la posso prendere mai più con nessuno: non me la posso prendere con il vicino, non me la posso prendere con il Padreterno, non me la posso prendere con l’oroscopo, con il tempo. No. Io voglio vivere, io voglio innamorarmi ancora, voglio piangere senza motivo, ed ancora mangiare e poi pentirmene. Perdere le cose e poi scoprire, come tutti, che quello che hai perso ce l’avevi sotto il naso. E allora, io chiedo umilmente vi chiedo: Mi dimetto da uomo? Un grande NO del pubblico. Ed allora resto qui umano ed imperfetto”.
Grande successo per lo spettacolo teatrale di Sergio Assisi ‘Mi dimetto da uomo’ andato in scena questo pomeriggio sul palco del Risorgimento dinanzi ad un pubblico come sempre attento, partecipativo che si è lasciato letteralmente ‘prendere’ da quel racconto a cuore aperto, da quella narrazione mista alla satira di costume portata da un Sergio Assisi davvero strepitoso che mentre cercava di dare risposte alle tante domande dell’essere è stato continuamente corretto, irriso da un’entità, uno spiritello buffo, Giuseppe Cantore che come se fosse il suo spirito, l’altra parte di lui in fondo stava a rappresentare la parte interiore e nascosta di ognuno, la vocina che tutti abbiamo dentro, le nostre contraddizioni e le verità.
In un mondo che ha perso ogni punto di riferimento, l’attore e regista Sergio Assisi anche a Larino ha parlato a cuore aperto, spaziando tra narrazione e satira di costume. Nel ruolo di un moderno giullare ha alternato momenti di umorismo e riflessione, dialogando con il pubblico e analizzando aspetti della vita quotidiana come abitudini, speranze, sogni e miserie. Ha tentato di aggrapparsi alla bellezza, all’amore, alla poesia, come fossero rami di un albero che si protende verso le stelle, tuttavia, questi ideali vengono costantemente minacciati dall’egoismo, dalla meschinità e dalle debolezze umane, spingendolo a porsi la domanda provocatoria: “Dovrei forse dimettermi da uomo?”. Ed il pubblico, come detto, ha sonoramente risposto di NO. Un altro grande spettacolo al Risorgimento e due attori davvero cordiali e disponibili. Il teatro è vita e – come ha affermato l’assessore Iolanda Giusti – stasera Assisi ci ha lasciato una grande lezione sull’importanza ed il valore dell’imperfezione”.
(Grazie ad Arianna Altieri per le foto)