LARINO. L’arrivo dei Magi, la processione di tutti i personaggi ed i figuranti fino alla stalla della Natività lungo quel percorso scelto nel cuore del centro storico, per la diciottesima volta ha segnato la chiusura della rappresentazione vivente della nascita del Cristo organizzata dall’associazione Car larinese. Una manifestazione di fede, di pieno coinvolgimento di centinaia di persone che alacremente offrono il loro tempo per trasformare quelle antiche vie della città, quelle antiche botteghe ed i palazzi nei luoghi dove la tradizione cristiana ha da sempre collocato la nascita del Redentore, ossia Betlemme di Giuda.
Tre date in cui, personaggi e comparse, hanno saputo ricreare a beneficio dei larinesi e dei tanti che hanno scelto di visitarlo, l’atmosfera del presepe dove accanto ai nobili del tempo, c’erano gli artigiani, la scuola ebraica, le botteghe come l’osteria, la stalla come l’esattore, la guarnigione romana e la stalla, luogo dove scaldato da un bue e da un asinello, dei piccoli larinesi hanno ‘interpretato’ il Cristo bambino.
Una manifestazione di emozioni che ha scaldato i cuori. Ebbene, abbiamo raccolto le emozioni anche dei protagonisti di questa diciottesima edizione del Presepe Vivente e loro, i membri dell’associazione del presidente Giuseppe Petriella hanno voluto, attraverso le nostre colonne, dire grazie. L’hanno fatto con un manifesto pubblico affisso sui muri della città, e lo fanno su queste colonne. Grazie, come associazione, a tutti coloro che hanno permesso lo svolgimento dell’evento. Grazie al nuovo parroco della concattedrale don Lino Antonetti per l’ampia disponibilità accordata, grazie all’amministrazione Puchetti, grazie ai proprietari dei locali del centro storico utilizzati per ricreare al meglio e con dovizia di particolari la Betlemme del tempo. Grazie ai larinesi che hanno contributo con offerte alla manifestazione. Grazie alle altre associazioni che hanno sposato il nostro progetto. Grazie ai tanti cittadini che da ogni dove hanno scelto di tornare a Larino per visitare il presepe. Grazie alle forze dell’ordine. Grazie poi dal direttivo a tutti e a ciascuno dei figuranti: “senza di voi non sarebbe stato possibile rendere unica anche questa XVIII edizione, siete voi il nostro orgoglio maggiore, voi che dando la vostra disponibilità avete permesso la realizzazione di questa nuova edizione. E grazie anche a chi non è più fisicamente con noi, ma da Lassù sappiamo bene che non ci ha lasciato e continua a vegliare su di noi”.