di Regina Cosco
COLLETORTO. Il 17 gennaio, giornata tradizionalmente dedicata ai riti di Sant’ Antonio Abate, rappresenta una fra le date più significative nel calendario della tradizione colletortese. Di fatti, ogni anno, in questo giorno si rinnova l’ accensione dei fuochi. Quest’anno, con il coordinamento della ‘Pro Loco Angioina’, si è riusciti a realizzare una vera e propria mappa con legenda – che qui si riporta nell’immagine in allegato – per consentire a residenti e visitatori di individuare i fuochi per prendervi parte. Ciascun fuoco ha una sua intitolazione, con il nome del rispettivo gruppo organizzatore. Come riportato sul programma religioso, diffuso dalla parrocchia ‘San Giovanni Battista’, subito dopo la Solenne celebrazione eucaristica in Chiesa Madre, è avvenuta la consegna della brace benedetta che ha dato il via all’accensione dei tradizionali fuochi.
La nostra redazione, in occasione dell’edizione 2025, ha intervistato Dennis Ottolenghi in rappresentanza del fuoco de ‘Gli Abati’ che ha raccontato come avvengono i preparativi, dalla raccolta della legna ai festeggiamenti serali, rimarcando il suo attaccamento – e quello di tutti i colletortesi – alla tradizione dei fuochi in onore di Sant’ Antonio Abate.
“Nella nostra amata regione ci sono tanti piccoli paesi, e ogni paese ha la sua tradizione più sentita. A Colletorto, i fuochi di Sant’ Antonio Abate rappresentano la tradizione più attesa e più vissuta. I fuochi si svolgono il 17 gennaio. In passato, la tradizione si ripeteva diversamente: si girava per le case e si chiedeva il famoso ‘pzzarell d len’ (pezzo di legna) per accendere il fuoco. Oggi, si svolge la raccolta della legna secca che avviene una settimana prima; si cerca di raccogliere solo legna secca o, meglio ancora, di ripulire letti di fiumi per non tagliare gli alberi che ricoprono un ruolo importante per l’ambiente e per la natura. Quest’ anno, Colletorto ospita ben nove fuochi! Ognuno con la sua particolarità. Il nostro fuoco è quello degli ‘Abati’, composto da circa 150 persone, per la maggior parte di giovane età.
Nei giorni che precedono la festa, ci si dedica anche alla preparazione di tutte le pietanze e del noto ‘vino cotto’. Questa mattina abbiamo iniziato col sistemare la terra per poter poi preparare l’accensione del fuoco, in maniera tale da non rovinare il suolo pubblico. L’ accensione del fuoco è avvenuta dopo la messa in onore di Sant’ Antonio Abate celebrata dal parroco, Don Luigi. Subito dopo, ogni rappresentante dei fuochi, accesi in paese è andato a prendere un po’ della brace benedetta.
Di lì, l’accensione di tutti i fuochi. In tutti i fuochi diffuso il senso d’ospitalità, tutti saranno ben accolti, e i presenti saranno invitati a degustare le pietanze che sono state preparate: ‘scarpelle’, ‘peperonata’, ‘cipollata’, ‘fagioli con la cotica’ e l’arrosto. Sono dell’idea che per mantenere vive le tradizioni, le generazioni a seguire debbano dare una mano, incentivando la realizzazione di questa festa che Colletorto porta nel cuore. Auguro a tutti una buona festa di Sant’ Antonio Abate con i fuochi in suo onore!”.