Al Popolo Santo di Dio della Chiesa che è in Termoli-Larino, e a S.E. Mons. Gianfranco De Luca fratello nell’Episcopato, Pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.
“Carissimi fratelli e sorelle,
nel giorno in cui viene ufficializzata la notizia della mia nomina a nuovo Pastore e Padre della comunità cristiana di Termoli-Larino, giunga a voi il mio fraterno saluto e augurio di pace!
Dal momento in cui mi è stata comunicata la nomina del Santo Padre Francesco a vostro Vescovo, non sono mancati momenti di trepidazione, misti a quelli di comprensibile mestizia, dovuta al pensiero di dovermi congedare dall’amata Chiesa di Trivento, che in questi primi anni di ministero episcopale ho amato, sforzandomi di servirla con tutto me stesso. Ma, nella preghiera dinanzi a Colui che solo decide i tempi e i momenti della vita, sono stato subito confortato dal pensiero che potrò continuare ad alzare il calice della salvezza e invocare il nome del Signore cone perun popolo desideroso di camminare insieme a Gesù Buon Pastore e a quanti Lo rendono presente, Vescovo, Sacerdoti e Diaconi, e crescere sulla via della santità.
Vengo a voi rispettoso della vostra maternità ecclesiale, memore di ciò che Sant’ Ambrogio scriveva ai fedeli della sua Chiesa: «Voi, che possedete il sacerdozio universale, siete per me dei genitori. Proprio così: voi siete contemporaneamente genitori e figli. Presi ad uno ad uno siete figli, mentre tutti insieme formate un corpo, siete dei genitori che danno la vita» (Commento al Vangelo di Luca, 8,73).
Un devoto, fraterno abbraccio a S.E. Mons. Gianfranco De Luca, che ringrazio per l’infaticabile, amorevole lavoro svolto in Diocesi e al quale auguro ogni bene e consolazione nel Signore, assicurandogli la vicinanza della preghiera.
A voi presbiteri e diaconi, primissimi collaboratori nel ministero pastorale, che nella fedeltà e fatica feriale vi spendete per la crescita del popolo santo di Dio, giunga il mio cordiale e fraterno saluto, unitamente alle vostre comunità parrocchiali, alle famiglie e, in modo particolare, a quelli che sono segnati da ferite corporali o spirituali. Camminando insieme dietro Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, potremo reciprocamente sentire, lungo questa strada, i nostri passi, la nostra passione che ci spinge, nella speranza, a edificare una Chiesa viva, mite, misericordiosa, sinodale, attenta e aperta ai bisogni di tutti.
Ai Religiosi e alle Religiose esprimo la mia personale gratitudine. La vostra scelta d’amore – di voi che siete la «luce del mondo» e che avete scelto «la parte migliore» – sia il segno di un’oblazione orante e caritatevole, faro che illumina in questi nostri tempi cupi e minacciosi.
Saluto i fedeli laici, i membri delle varie associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali, le confraternite e le aggregazioni laicali tutte. Saluto coloro che appartengono ad altre confessioni religiose e tutti coloro i quali credono di essere lontani dal Buon Dio o pensano di avere smarrito per sempre la strada che a Lui conduce. A tutti ricordo ciò che annunciava Papa Francesco nella Quaresima del 2016: «Non c’è santo senza un passato né peccatore senza futuro». Spes non confundit! Questa è la speranza cristiana, che nell’ Anno Giubilare 2025 vorremo ogni giorno “riattizzare” come singoli e come Comunità.
Saluto i papà e mamme di famiglia, i giovani, i ragazzi, i bambini, gli anziani, gli ammalati, i poveri, i bisognosi, ogni uomo e donna di buona volontà. Saluto quanti hanno lasciato la nostra terra per motivi di studio, di lavoro o di salute, mentre esprimo vicinanza e solidarietà ed elevo al Signore una fervente preghiera per quanti vivono le difficoltà e i travagli del lavoro e vedono seriamente minacciati i loro diritti e la loro dignità.
Ai catechisti, agli operatori pastorali, agli insegnati di Religione dico fin da adesso il mio grazie e il mio incoraggiamento a stare nella Chiesa di Cristo prodigandosi per Lui, camminando ogni giorno “oltre”, cercando con sapienza vie nuove nella storia degli uomini, mantenendo sempre intatta la gioia evangelica del “primo momento”.
Il mio deferente ossequio giunga infine a tutte le Autorità civili e militari e a tutte le istituzioni presenti sul territorio, cui assicuro leale collaborazione, nel rispetto delle reciproche identità, affinché si cammini insieme, concordi e unanimi, nella ricerca di tutto ciò che necessita al vero bene di ogni persona, soprattutto degli ultimi e dei più bisognosi.
Alla materna intercessione della Vergine Maria, ai Santi Patroni Basso e Pardo, a San Timoteo “discepolo dell’Apostolo Paolo” e ai Ss. Martiri Larinesi, affido tutti voi, assieme alla mia persona e al mio ministero episcopale, perché come servo e pastore possa camminare con voi, popolo santo di Dio, giovando alla vostra santificazione.
Nell’attesa di potervi presto incontrare, vi auguro di vivere un sereno Natale del Signore. Un Natale foriero di pace, in questo tempo di sofferenza e di dolore. Che la stella ci guidi a Betlemme “Casa del Pane” e ciascuno di noi riconosca la potenza d’amore del Bambino Gesù, assaporando il pane della famiglia di Dio, il pane della fraternità, del perdono e dell’amore reciproci.
Con una affettuosa benedizione.
+ Claudio, vescovo